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grande terreno...poche idee
Autore |
Messaggio |
Luke
Sez. Coltivazioni Forestali
Iscritto il: 16/09/2008, 15:33 Messaggi: 3186 Località: Firenze
Formazione: Diploma Perito agrario-Dottore in Scienze e tecnologie dei sistemi forestali
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Due ettari e mezzo non sono pochi, dipende dalla coltura. Per il bosco invece sì, e sopratutto nel tuo caso se partiresti da zero. Sono ex pascoli o ex coltivi? Come sono accatastati? Ciao, Luca
_________________" La pagina di Io sono un contadino...e me ne vanto!" su Facebook!
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14/06/2015, 15:37 |
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Niko86
Iscritto il: 30/09/2014, 17:51 Messaggi: 37
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prima era come boschivo ma è stato trasformato in agricolo, è accatastato quindi come agricolo
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14/06/2015, 15:50 |
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Niko86
Iscritto il: 30/09/2014, 17:51 Messaggi: 37
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dimenticavo, la zona del rudere è ovviamente edificabile
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14/06/2015, 16:05 |
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Niko86
Iscritto il: 30/09/2014, 17:51 Messaggi: 37
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Sto continuando a fare ricerche per poter iniziare una coltivazione almeno per uso domestico; la più importante è che c'è l'acqua! Ho letto su internet che sulla strada intanto passa un sottobacino, credo che sia quello comunale e quindi si potrebbe fare un contratto e avere l'acqua normalmente; e successivamente nel caso volessi fare richiesta per poter costruire un pozzo ho visto che sotto il mio terreno dovrebbero esserci delle aste fluviali (non so cosa significhi ma dovrebbero essere del 4° ordine horton). Ma non so come fare a capire il punto preciso di passaggio e la profondità,facendo ricerche di discussioni simili qui sul forum ho capito che il sistema più semplice sia pagare gli esperti che poi faranno il pozzo. Per quanto riguarda sempre il terreno ho trovato la sua con formazione geologica (ma non ci ho capito niente ancora) ricopio sperando di non aver fatto errori: Scisti biotici bruno-verdastri, talora gneissici e granatiferi. Localmente con intercalazioni di calcari cristallini (in piccoli affioramenti non cartografabili), metaquarziti, anfiboliti (non cartografabili) e granulati. Le rocce sono spesso attraversate da vene e filoni di granito e grana fine, pegmatite e quarzo, che determinano localmente zone di migmatili e gneiss granitaidi. In zone intensamente tettonizzate si sono formati scisti clorotico-quarzosi. Questo complesso è piuttosto resistente alla degradazione e all'erosione e da spesso luogo a pendii scoscesi, localmente a movimenti franosi, in particolare quando la scistosità si presenti a franapoggio. Permeabilità bassa, con aumento della stessa nelle zone di fratturazione.
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09/07/2015, 16:46 |
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