Ciao a tutti,
questo è il mio primo post su questo forum, quindi velocemente mi presento. Ho 26 anni a abito in provincia di Milano, ho alla spalle l'esperienza da studente in Scienze Naturali (dico alle spalle perchè ormai con un lavoro a tempo pieno e definitivo e quattro anni di fuoricorso, pur mancandomi pochi esami la laurea è ancora lontana...), e una gran passione per la natura, che mi porta, quando riesco, ad approfondire le mie conoscenze e a fare anche qualche ragionamento sullo stile di vita.
Vengo al dunque...
Fortunatamente per il mio lavoro ho acquistato con la mia famiglia un terreno in montagna nelle Prealpi bergamasche, a 960m slm, dove svolgiamo le nostre attività (gestiamo campi estivi per bambini e ragazzi). Il terreno copre una superficie di 25.000 mq (fortunatamente la maggior parte è esposta a sud), di cui circa 10.000 a bosco: sono presenti diverse specie di alberi, dal nocciolo, alla betulla, frassini, aceri, pochi faggi, e tutte le specie tipiche dell'ambiente in quella fascia. Un paio di volte l'anno effettuiamo un po' di taglio legna, un po' per averne da usare per la caldaia, e un po' per rendere il bosco più praticabile in alcuni punti per i giochi e le attività con i ragazzi.
Siccome ci piacerebbe gestire il bosco in modo consapevole e intelligente, favorendo la sua "qualità" e il suo mantenimento nel tempo, vi chiedo se potete indicarmi qualche testo o qualche link sull'argomento, in modo da migliorare le mie competenze in merito, soprattutto su quali accortezze avere durante il taglio legna da un punto di vista naturalistico. Ad ora cerchiamo di effettuarlo col massimo buon senso possibile (ad esempio se taglio un albero di una certa dimensione, mi preoccupo di lasciarne almeno altri due che prendano il suo posto in un futuro...), ma questo non basta e vorrei migliorarci.
Inoltre, siccome nel bosco vi sono betulle e noccioli in quantità esagerate, vorremmo nel tempo "migliorarlo e svilupparlo" in qualità... consigli in merito?
A tal proposito quest'anno (ho finito giusto un quarto d'ora fa) ho preso e seminato in vaso, qui a casa mia in pianura, dei faggi e dei noci, oltre a gelso (un albero che mi piace per i suoi frutti e la sua utilità nell'allevamento del baco), pochi frassini e tigli, noccioli (per migliorare in futuro la definizione del confine della proprietà) che vorrei impiantare tra qualche anno nel bosco o a bordo dei prati del terreno in montagna.
In particolare ho seminato in vasi di 18cm di diametro e altezza (ho scelto questa dimensione perchè 1-ne avevo già a casa in quantità, 2-mi sono sembrati buoni per poter far sviluppare gli alberi fino ad una certa dimensione, in proporzione a quelli visti nei vivai della forestale o nei vari garden), con terra presa in montagna (dagli scavi delle talpe, decisamente comoda da raccogliere) mischiata al 50% con terriccio universale per migliorarne la struttura (l'impressione è che altrimenti sarebbe stata troppo compatta), posizionando i semi a circa 4cm dalla superficie. Dove ho potuto (come nel caso dei noccioli o dei faggi) ho messo più semi per vaso per avere la "certezza matematica" che nasca qualcosa.
Fin qui ho fatto bene?
L'intenzione è di lasciarli all'aperto e tenerli qui a casa mia (in pianura) finché non abbiamo raggiunto una certa dimensione che li metta in salvo dalla furia famelica e distruttiva di centinaia di bambini e ragazzi che frequentano la nostra struttura in montagna ogni anno. Una volta raggiunta tale dimensione, trapiantarli nel modo adeguato in montagna. So che per alcune specie ci vorranno un bel po' di anni perchè si sviluppino bene, ma tempo spero di averne (e qui me la sono tirata
) e di spender soldi per qualcosa che posso farmi da solo è un concetto per me fastidioso
E qui mi rimetto nelle vostre mani per consigli sul trapianto, ecc sapendo che le piante saranno posizionate per la maggiore lungo i pendii (gli spazi piani ci servono liberi per le attività) e che in molti punti il terreno non è molto buono perchè "rimestato" da importanti lavori di movimento terra che sono stati effettuati (da circa due anni), tant'è che anche il prato in certi punti fatica ancora.
Oltre a ciò, mi piacerebbe impiantare alcune specie da frutto, sia alberi che arbusti/erbacee (a me personalmente piacciono meli, ciliegi, pesco-noce, lamponi, more, fragole) e qui chiedo consiglio a voi su quali specie sono più adatte al clima montano e su quali strade percorrere. Cosa consigliate? Se anche qui vorrei "far da me", come dovrei fare?
Dopo questo post biblico, vi ringrazio e vi saluto... in attesa di risposte!
Grazie
Luca