Volevo togliermi una curiosita': come funziona la gestione del patrimonio forestale pubblico italiano? come vengono venduti i lotti, pianificati gli abbattimenti i reimpianti? gestiti gli introiti?
Quelle demaniali le gestisce il Corpo forestale che fa periodici band. Molti boschi in Trentino sono però di proprietà dei Comuni o delle Comunità (Usi civici). Alcune gestiscono direttamente falegnamerie, centrali a cippato, ecc.
CApito, quindi non esiste una gestione snella tipo aggiudicazione di un lotto boschivo a una ditta forestale col solo compito di abbattere ed esboscare e vendita secondo listini e fatturazione diretta sul piazzale come qui all'Est, gestione diretta di contributi UE per miglioramenti, apertura e manutenzione piste forestali, costruzione di opere idrauliche, rimboschimenti e loro difesa dai selvatici, ecc. ecc. cioe', in poche parole, non funziona come fosse una ditta privata a proprieta' pubblica.
lumacosio ha scritto:CApito, quindi non esiste una gestione snella tipo aggiudicazione di un lotto boschivo a una ditta forestale col solo compito di abbattere ed esboscare e vendita secondo listini e fatturazione diretta sul piazzale come qui all'Est, gestione diretta di contributi UE per miglioramenti, apertura e manutenzione piste forestali, costruzione di opere idrauliche, rimboschimenti e loro difesa dai selvatici, ecc. ecc. cioe', in poche parole, non funziona come fosse una ditta privata a proprieta' pubblica.
Ci sono realtà che possono agire così, ad esempio le Unioni dei Comuni (ex-Comunità Montane),gli enti parco o le Città metropolitane (ex-provincie), mentre il CFS agisce semplicemente da gestore per conto dello Stato. Ciao, Luca
In merito a qualita' del lavoro ed efficianza come la vedete? Il discorso nasce da una chiacchierata con due ispettori della forestale polacca che mi chiedevano un confronto sui loro omologhi italiani.
Secondo l'opinione maggiore quassu' la gestione del patrimonio forestale (con probabilmente un po' di campanilismo) sembrerebbe essere modello per molti altri. Praticamente dal 1924 il PGL LP (azienda forestale dello stato- foreste dello stato) che amministra oltre 9 milioni di ettari, di cui oltre 7,6 demaniali (effetto della statalizzazione d'ufficio di ogni terreno boscato oltre i 25 ettari del 1945) ed e' normalmente tra la ventesima e la venticinquesima azienda nazionale per fatturato (davanti anche a colossi della telefonia), funziona come una ditta privata, in autofinanziamento e tassazione minima.
Da quel che ho capito vendono il legname in esenzione (come ogni impresa agricola e forestale) dall'imposte sul reddito, limitandosi a corrispondere l'imposta sugli immobili, l'IVA e l'Omologo dell'IMU agricola e forestale. Interessante l'accantonamento del 14,5% annuo sul fatturato per opere di autosostamento o per esempio riqualificazione di aree soggette a disastri naturali.
Il nostro Corpo Forestale dello Stato è ormai quasi esclusivamente un organo di polizia, la parte tecnica è molto risicata; non a caso vorrebbero formalizzare il passaggio alla Polizia di Stato per risparmiare qualche soldo. A livello di gestione, il CFS ha incarico su alcune Riserve Naturali e Biogenetiche Statali, ma, per quanto ne so io, come gestione selvicolturale siamo a zero! Fino al 1977 anche in Italia c'era l'Azienda di Stato per le Foreste Demaniali (ASFD), le cui funzioni sono poi state trasferite alle Regioni, che poi hanno a loro volta delegato enti locali come le Comunità Montane (ora Unioni dei Comuni).
Forse il modello che riporti sarebbe proprio da prendere in esempio! Ciao, Luca
Piu' che altro mi sembrano due modelli di efficienza che operano in due direzioni diverse. personalmente non condivido tutti i doppioni di organismi di controllo che ci sono da noi..
forse sarebbe meglio lasciare le competenze di polizia a asl e carabinieri.