Ho dei gruppetti di querce (una decina) a breve distanza fra loro, tra i cinque metri e il metro scarso; e gruppetti in linea (fila) a un paio di metri l'una dall'altra. Pensate che per una corretta gestione sia necessaria una distanza minima tra una pianta e l'altra? in base a quale criterio? Secondo voi è possibile trapiantarne qualcuna per dare spazio senza far morire le piante? Fino a che età/altezza della pianta? Con quale metodo?
Le piante mi piacciono come ornamento, non ne dovrò ricavare nessun introito commerciale ne dalla legna, ne dalle ghiande, ne dalla scorza. Quindi mi farebbe semplicemente piacere farle vivere il più possibile.
io penso che anche 5 metri sono pochi,guardando lontano nel tempo,i rami di una quercia possono arrivare e superare gli 8 metri,quindi il conto è presto fatto 8+8=16,secondo me 16 metri tra un tronco e l'altro e una distanza ragionevole.da precisare che parlo di dimensioni finali di un albero adulto di età superiore ai 100 anni,certamente piantare alberi giovani adesso sembreranno distanti tra di loro ma non è cosi,quando si pianta una pianta bisogna pensare alle dimensioni che raggiungerà,se si vuol vedere il suo portamento naturale,altrimenti si assisterà a un bosco di piante "filate"tipo un pioppeto.logicamente la vita di una persona non basta,ed è per questo motivo che si tende a diminuire le distanze.
Credo che 5 metri inizialmente siano sufficienti poi in base alla dimensione che raggiungeranno le chiome ci si regola di conseguenza. Si fa sempre in tempo a sfoltire il boschetto,in più ci sarà della legna da poter sfruttare.Se si mantengono distanze elevate già da subito,si limita la quantità di legname o biomasse a disposizione secondo me è meglio diradare il bosco man mano che le piante crescono.
lucus devo dire che non sono d'accordo,le piante perderanno tutti i rami inferiori per mancanza di luce (discorso valido parzialmente per le piantumazioni in fila) e saranno impalcate troppo in alto,una volta diradate saranno possibili prede del vento.
Da dire anche che mantenendo delle distanze d'impianto più vicine e prevedendo dei diradamenti al momento dell'affiancatura delle chiome, è possibile: -selezionare le piante migliori per l'avvenire del bosco, andando a preferire quelle che negli anni si sviluppano meglio e non subiscono danni da agenti patogeni o atmosferici; -diminuire nei primi anni le spese per gli sfalci dell'erba in quanto la maggiore ombra al suolo ne inibisce naturalmente la crescita; -se in zona soggetta a pericolo d'incendi, diminuire la possibilità che il fuoco raggiunga le chiome permettendo a queste di alzarsi un po' da terra.
Ovviamente a seconda della specie, della stazione e delle intenzioni riguardo la futura gestione del bosco (se di scopo non si può parlare) si possono trovare dei compromessi ideali tra dei sesti troppo stretti (2x2 m)e dei sesti eccessivamente larghi.
Non ho capito una cosa: si tratta di impianti artificiali o sono piante nate naturalmente? Che querce sono? Ciao, Luca