amelanchier ha scritto:
sig. Alessandro, in parole povere io so che attacca anche piante sane (o mi sbaglio?) e le porta alla morte, quando contadino toscano parla di piante moribonde, è stato il fungo a portarle a quello stadio.
Come parassita attacca preferibilmente piante già debilitate (è esattamente quello che ha detto Contadino Toscano; in termini fitopatologici si dice 'parassita da debolezza' appunto perché approfitta dello stato debolezza dell'ospite che non riesce ad arginare l'infezione), ma può anche comportarsi da 'parassita primario', cioè agente di malattia in grado di aggredire piante sane.
Avevo accennato che fino a non molto tempo fa in Europa si parlava di un'unica specie, la quale veniva generalmente indicata con il nome binomiale
Armillariella mellea o, più spesso,
Armillaria mellea; poi studi più approfonditi hanno permesso negli ultimi decenni di chiarire l'esistenza, diciamo, di "varianti" (in Europa ne sono stati identificate cinque, di cui quattro presenti in Italia: tre con comportamento saprofita/parassita da debolezza e una anche come parassita primario).
Come agente di malattia su piante di interesse agrario, quindi in grado di colpire piante sane, è segnalato su vite, fruttiferi, olivo, ornamentali e arbusti (es. genista).
La malattia non è curabile. Una volta eradicata la pianta morta bisogna togliere bene tutte le radici, lasciare esposta la buca per almeno un anno dopo averla disinfettata ad es. con calciocianamide o calce viva meglio se combinata con la solarizzazione bagnando e coprendo con un telo di plastica in piena estate (per almeno un mese)
La diagnosi sicura (anche su campioni di suolo) viene eseguita in laboratorio con metodi molecolari (analisi del DNA).
Una linea di difesa moderna consiste nell'immettere con la piantumazione funghi antagonisti del gen.
Trichoderma (reperibili in commercio come prodotti fitosanitari) che entrano in contatto con le radici della pianta stabilendo una micorriza difensiva.
P.S. Mi scuso se siamo scivolati su un tema diverso dall'originale ma mi è parso opportuno rispondere compiutamente alla domanda