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Curate le piante! 
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Ciao,
questo è un messaggio rivolto a chi dovesse potare o far potare piante da giardino ad alto fusto: rispettate le piante!!!
Giusto in questi giorni mi tocca assistere ad uno scempio di abeti e betulle nel giardino di fronte a casa mia..piante potate tutte alla stessa altezza, senza criterio, tipo raggio laser sparato dagli alieni!
Bhe, non si fa così, la cima di una conifera non andrebbe mai toccata, se proprio da fastidio si alleggerisce la chioma, si sfoltiscono i rami...quindi se vedete qualche giardiniere che "cura" (!) in questo modo le piante non chiamatelo per fare lavori di questo tipo e spiegatelo anche ad eventuali condomini.
Avere cura delle piante vuol dire anche questo!
Ciao


P.S. scusate, non voglio essere polemico per niente, ma veramente mi dispiace vedere ancora questa mancanza di professionalità :(

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21/01/2012, 20:50
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Sono perfettamente daccordo. Si vedono in giro potature di alberi forestali che fanno ribrezzo.
Un abete non andrebbe mai toccato, se non tagliare i rami secchi in basso. Poi c'è il problema dell'impianto di essenze (come appunto gli abeti) fuori dal loro habitat naturale. Oltre a essere orrende in città, queste piante costituiscono un vero e proprio pericolo per gli edifici che ci stanno intorno.
Marco

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22/01/2012, 16:43
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Si, sono d'accordo, come la vecchia (per fortuna!!) moda di piantare cedri e magnolie grandiflora a 4 metri dalle case..!
Comunque questa è la foto del crimine.

Propongo di fare una raccolta degli ORRORI!! Mandate altre foto!


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28/01/2012, 15:19
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Bella iniziativa Custode, concordo pienamente! Di scempi ne ho visti anch'io tanti, sia di alberi in giardini privati che di alberi gestiti da amministrazioni pubbliche!
Generalmente non faccio le foto per ribrezzo ma, visto che siamo in periodo di potature, non mi sarà difficile purtroppo fotografare qualche situazione strana.

Riguardo gli alberi piantati vicino alle case, sono quelli che una volta cresciuti vengono straziati con potature innaturali che, in alcuni casi, peggiorano la salute globale della pianta con conseguenze sulla sicurezza di persone e manufatti! Quindi secondo me una soluzione potrebbe essere smettere di piantare alberi che fisiologicamente raggiungeranno dimensioni tali da arrecare danni in futuro!
Ma spesso questa cosa non viene recepita nemmeno dalle p.a!!
ciao,
Luke

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28/01/2012, 20:38
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Hai perfettamente ragione, un albero andrebbe piantato calcolando già lo spazio che occuperà nel suo pieno sviluppo!
Ma sai, se uno vuole un "pronto effetto" non ha tempo di aspettare che l'albero cresca...

Ciao

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28/01/2012, 22:56
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Da newsletter del Corpo Forestale dello Stato, n. 873 del 15/02/2012‏.

LA SITUAZIONE DELLE ALBERATURE IN CITTA' DOPO GLI EVENTI NEVOSI DI FORTE INTENSITÀ

.

I fenomeni nevosi di estrema intensità di questi ultimi giorni hanno comportato un notevole impatto anche sugli alberi costituenti le alberature stradali e nei parchi cittadini. In particolare questo fenomeno si è verificato nelle città del centro sud del Paese, situate soprattutto in zone litoranee (l'esempio più evidente è stata la città di Roma). Gli schianti, le rotture, le stroncature di tronchi e rami, sono stati numerosissimi, molto più che in altre città site in aree geografiche diverse, in particolar modo a causa delle diverse specie arboree, tipiche della zona mediterranea, presenti nella Capitale. La specie più colpita dalle precipitazioni nevose è stata senza dubbio il Pino Domestico (Pinus pinea, L.) , anche gli altri pini mediterranei come il Pino Marittimo (Pinus pinaster, Aiton) ed il Pino d'Aleppo (Pinus halepensis, Mill.) sono stati pesantemente colpiti. Queste specie, adattate al clima mediterraneo (anche se con differenti esigenze ecologiche), si sono evolute sviluppando le loro strutture aeree in maniera da intercettare il massimo di luce, nonché tutta l'umidità possibile, soprattutto durante i periodi aridi estivi. Per questo presentano chiome ad ombrello (in particolare il Pino Domestico) che, in presenza di forti nevicate, vengono caricate di quantità eccessive di neve che non riesce ad essere scaricata al suolo proprio per la forma piatta della chioma.
Tutto ciò provoca schianti e rotture a differenza delle altre specie, come gli abeti o anche gli altri pini (ad esempio i diversi Pini Neri, il Pino Cembro, ecc.) che, invece, hanno un portamento a cono, tipico degli ambienti più freddi e con abituali nevicate invernali. La forma a cono favorisce lo scivolamento della neve a terra senza provocare danni agli alberi. Un altro fattore di debolezza, che stavolta riguarda tutte le alberature stradali cittadine, è dovuto alle frequenti ferite che gli alberi presenti in questo contesto subiscono continuamente per i continui lavori alla pavimentazione stradale o con le frequenti potature che tendono a mantenere i rami ad altezza di sicurezza rispetto al passaggio di mezzi di ogni tipo. Queste ferite sono le porte d'ingresso per le infezioni fungine che portano nel tempo all'attacco dei tessuti interni del tronco e dei rami che perdono la loro compattezza e la loro stabilità. E' anche per questo motivo che fenomeni atmosferici estremi come venti a forte velocità o nevicate intense possono portare alla stroncatura di grandi rami nonché, nei casi più estremi, di interi alberi.
Risulta evidente che dopo nevicate così intense come quelle avvenute in questi giorni, tutto la popolazione degli alberi in città (in particolare quelli a carattere "mediterraneo", come abbiamo detto sopra), sono sottoposti a possibili ulteriori infezioni con inasprimento dei problemi di stabilità. Recentemente, inoltre, si sta aggiungendo un altro problema: un insetto proveniente dall'estremo oriente, il Tarlo Asiatico (Anoplophora chinensis), un coleottero della famiglia dei Cerambicidae, si sta diffondendo a carico di numerose specie di latifoglie provocando gallerie nel tronco e nei rami che possono compromettere in modo anche molto serio la stabilità degli alberi. Segnalato per la prima volta in Italia nel 2000, dalla Lombardia si sta diffondendo in tutto il nord Italia, mentre è già stato segnalato più volte anche nella città di Roma. Gli uffici tecnici comunali, istituzionalmente competenti in materia, dovranno pertanto, una volta tornato il tempo buono, monitorare gli alberi a rischio mediante le tecniche normalmente in uso, quale la VTA (visual tree assessment - valutazione visiva dell'albero) accompagnata nei casi sospetti dall'uso di strumentazione ad hoc per il rilievo della consistenza dei tessuti legnosi (trapano sensitometrico, frattometro, tomografo sonico, tomografo elettrico, inclinometro ed estensimetro). Tale attività di monitoraggio, eseguita da professionisti specializzati nel settore agro-forestale consente di mettere il decisore della municipalità in grado di decidere compiutamente sull'esigenza o meno di abbattere l'albero a rischio, evitando tagli generalizzati e non necessari che, invece, spesso vengono effettuati per scongiurare eventuali futuri problemi e responsabilità.


Enrico Pompei
Vice Questore Aggiunto Forestale del Corpo forestale dello Stato
Responsabile attività di monitoraggio del CFS
(Inventario forestale nazionale e Indagine sullo stato di salute delle foreste)

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16/02/2012, 17:11
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Un povero cedro, segnalato da un mio professore.. direi che si abbina bene alla fila di alberi sopra O_o


20/02/2012, 23:30
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MA COS'E'!? Un set di un film di fantascienza!? Sembra un fungo!!
Poveretto veramente...quello che si spaccia per giardiniere..

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20/02/2012, 23:46
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Un mio professore (tanti anni fa..) in certi casi diceva "Povera Italia...ma si può essere così cretini" in casi come questo, come dargli torto?


07/03/2012, 21:58
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Ma direttamente sdradicarlo no? :lol:


13/03/2012, 18:07
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