Ciao, e intanto grazie per la risposta e quindi l'interesse. Ti spiego un attimo meglio la situazione:
- in un documento trovato sul web (una tesi) che trattava di produzione di energia da biomassa, si parlava oltre che delle potature di quelle che potremmo definire piante da frutto, anche di una eventuale manutenzione annuale del bosco, dalla quale si poteva ricavare una quantità di biomassa pari a 6 tonn/ha, tale quantità per come veniva spiegato nel testo appunto è la quantità che ricresce durante l'anno e quindi asportabile perché ci sia rinnovabilità.
- il "nostro" bosco è di circa 150ha con composizione varia ma soprattutto sono presenti piante di sughero e querce.
- l'eventuale sezionamento del bosco secondo l'eventuale fabisogno, doveva essere l'ultima speranza, nel caso in cui la necessità di biomassa alla caldaia fosse maggiore. A mia conoscenza infatti un eventuale taglio del bosco, anche se sezionato provoca, secondo le leggi vigenti, un periodo di "pausa" variabile in relazione alla regione per ciò che riguarda l'eventuale pascolo di erbivori (il bosco in questione è un pascolo).
Ti ripongo adesso le domande (nel frattempo sono cresciute):
1) tale quantità rinnovabile di biomassa prelevabile annualmente da un bosco, è attendibile?
2) hai informazioni sul l'eventuale "pausa" imposta dopo il taglio di un bosco?
3) sapresti indicarmi un eventuale costo (anche forfettario) per ciò che riguarda sia un taglio raso che una manutenzione?
Grazie ancora per l'interesse e l'eventuale risposta.
Ciao Francesco