Buongiorno, scusate ancora il ritardo ma a parte il tempo che non ho avuto a disposizione durante la preparazione dell'esame di estimo, il modulo colturale del noce da legno che ora vado a riportare non era ancora pronto nei giorni scorsi.
Inoltre invito comunque a prendere i suoi dati con le pinze dato che non sono affatto un estimatore professionista
e per il fatto che ogni zona è diversa sia dal punto di vista edafico-climatico sia per il mercato.
Dunque innanzi tutto il noce comune è una latifoglia molto esigente che, nel qual caso si miri a produzioni legnose di pregio da destinare alla trancia, necessita di cure costanti nel tempo. Non sopporta caldi o freddi intensi, periodi siccitosi o ristagni idrici. Inoltre è una specie particolarmente sensibile, all'interno di una piantagione, all'allelopatia degli esemplari vicini (i risultati migliori credo che si ottengano utilizzando specie secondarie, ma non mi sono addentrato in quel campo), sia prettamente in termini di sostanze allelopatiche, sia di competizione radicale; unendo a questo il fatto che sia una pianta eliofila, se vogliamo legname di qualità ( per il quale è necessario un ciclo produttivo di almeno 30 anni) bisogna preferibilmente distanziare le piante di almeno 9-10 metri. Importante inoltre è immettere subito il numero di piante definitivo, dato che con Juglans regia non è assolutamente consigliato operare dei diradamenti per la possibile insorgenza nella piantagione di fitopatie radicali diffuse. L'optimum per il noce è dato da un'area in cui vi siano in media 800-900 mm annui di piovosità, con temperature medie comprese tra i 10 ed i 17° C, che mai scendono sotto i -15 ° C. Come tutte le specie esigenti vuole terreni fertili (ottimi sono gli ex agricoli), con un pH compreso tra 5,5 e 7,5 (è tollerato un certa soglia verso la basicità ma non verso l'acidità).
Detto questo, ora
l'IMPIANTO
Nella mia relazione ho optato per un sesto d'impianto quadrato di 9 metri di lato, per 123 pante/ha.
Le operazioni da fare sono le seguenti
-scasso totale per rompere il crostone di lavorazione
-concimazione di fondo
- erpicatura per frazionare le zolle e interrare il concime
-sistemazione del terreno
-buche ove porre le piantine di 40x40x40 cm, variabili a seconda delle dimensioni delle piantine
-protezioni quali gli shelter
-pali tutori di 3 m d'altezza
Le CONCIMAZIONI di mantenimento, effettuate con un ternario NPK 15-15-15, si protrarranno fino al 5° o 3° anno, anche in base alla fertilità del terreno, una volta all'anno in ragione di circa 120-130 kg/ha.
La DIFESA FITOSANITARIA, volendo allestire una piantagione da legno, si incentrerà sostanzialmente verso la lotta al rodilegno rosso ( Coccus coccus L. ) e giallo (Zeuzera pyryna L. ), con la deposizione di trappole a feromone rispettivamente sul tronco all'altezza di 1 m e sui rami nei pressi della chioma, verso il mese di maggio. Successivamente si andranno ad effettuare uno o più controlli biologici per trovare e uccidere le eventuali larve presenti all'interno del tronco; non ché per scovare tempestivamente l'insorgenza di altre fitopatie.
Alle POTATURE bisognerà porre particolare attenzione perché l'imprescindibile base di partenza per ottenere legname di qualità sarà riuscire a produrre tronchi dritti, privi di rami per un'altezza di minimo 2.5-3 m, dato che non è tollerato più di un nodo sano di 35 mm dimensione per metro lineare di tronco. Oltre ad una buona potatura di allevamento, bisogna quindi eseguire un'ottima potatura di sramatura progressiva che si protrarrà all'incirca fino all' 8° anno. Si dovranno asportare via via i giovani rami, fino ad un'altezza di 2,5-3 m, avendo l'accortezza di tagliare quelli che al prossimo ciclo di potatura andrebbero a superare i 3 cm di diametro. Per contenerne i difetti i rami andranno asportati quando nel punto d'inserzione il tronco abbia raggiunto al massimo 6-8 cm di diametro; i difetti infatti dovranno essere contenuti in un "cilindro centrale" avente al massimo un diametro pari ad 1/3 rispetto all'intero tronco.
Il CONTROLLO DELLA VEGETAZIONE, si attuerà con una sarchiatura annuale fino al 3° anno. Dal 4° fino all' 8° , a seguito del progressivo sviluppo delle chiome e della sostituzione di gran parte delle erbacee eliofile con quelle sciafile meno competitive, si potrà optare per 2 cicli di sfalcio annuali.
Per quanto riguarda l'IRRIGAZIONE, a meno di non avere a che fare con terreni irrigui, si metteranno in conto essenzialmente 2 interventi di irrigazione di soccorso durante la stagione più siccitosa nel 1° e nel 2° anno, scalando ad un solo intervento dal 3° all' 8° anno.
Nella mia zona non sussiste un mercato molto attivo del noce da legno ma mediamente gli esemplari che soddisfano gli standard per la trancia vengono venduti in piedi a 1000 € ciascuno; le piante che possono fornire segati invece 500 € l'una.
Spero che questa base di partenza possa essere utile anche se, lo ripeto, è da prendere con le molle.
Saluti a tutti!