non era indispensabile andare a cercare piante/innesti da produzione all'estero
Di questo sono convinto anche io!!!
Ma adesso?
Partendo dal presupposto che l'errore (se così lo vogliamo definire) è stato fatto, cosa facciamo?
La mia è una realtà molto piccola, di un ettaro di castagneto da frutto sul Monte Amiata, un ettaro a produzione, con almeno sette varietà riconosciute, di cui tre IGP certificate, e dal quell'ettaro io ne traevo un reddito in quanto Coltivatore Diretto.
Mi chiedo quindi, devo semplicemente rinunciare? Devo aspettare chissà quanti anni? Mi devo arrabbiare con qualcuno?
Mi piange il cuore vedere quelle meravigliose piante così flagellate da quell'insetto, spoglie di ricci e con poche foglie.
Ho sempre avuto (e sostenuto) un approccio Naturale con l'agricoltura, ritenendo che si potesse ovviare alla chimica di sintesi e ad interventi invasivi, ma adesso rimango basito di fronte a tutto questo.
Non raccolgo una castagna da due anni, e le prospettive sono devastanti (e non parlo di me ma di una zona intera).
Non so...mi sembra di assistere alla lenta agonia si un ambiente, e mi sento impotente e colpevole di tutto questo.
Tosco