Formazione: Perito agrario e Dott. in Tut. e Gest. delle Ris. Faunistiche
Re: Le leguminose erbacee e l'azotofissazione
08/02/2009, 12:58
Già, purtroppo l'acqua è un grosso problema, però forse ci possono essere terreni abbastanza freschi anche d'estate dove può non rappresentare un ostacolo; per l'altro aspetto avevo considerato un terreno nel quale non poter seminare altre colture (esempio nell'oliveto o nel vigneto).
I risultati maggiori dell'Nfissazione si hanno quando la leguminosa o parte di essa muore, con il tuo sistema avresti una concorrenza del favino, non solo idrico, con la coltura principale e un risultato limitato per quanto riguarda i benefici della Nfissazione, ciao, saluti, Mario
Non sapevo che non arrivasse al fiore se seminato in primavera......
Mario ha scritto:I risultati maggiori dell'Nfissazione si hanno quando la leguminosa o parte di essa muore, con il tuo sistema avresti una concorrenza del favino, non solo idrico, con la coltura principale e un risultato limitato per quanto riguarda i benefici della Nfissazione, ciao, saluti, Mario
ciao Mario,ma allora nel caso delle leguminose arboree non si hanno benefici per l'apporto di azoto nel terreno?Se deve per forza morire la pianta.........
Nel caso delle grandi arboree poliennali la morte delle radici è continua e graduale oltre alla massa di foglie che cadono al suolo contribuendo ad un arricchimento organico complessivo, ciao, saluti Mario
Ma quindi la fissazione dell'azoto di queste piante in sè è nulla o quasi?Il più lo farebbe la sostanza organica morta che si decompone nel terreno? Pensavo che l'N immesso nel terreno dalle radici di queste piante non fosse da sottovalutare. Ciao, Dani
Forse mi sono spiegato male l'Nfissazione è notevole in quanto avviene materialmente un trasferimento di N atmosferico (scusate se semplifico molto) ad opera dei batteri simbionti che letteralmente fissato questo prezioso elemento nei tubercoli radicali della pianta amica, in questo caso il favino, ma da qui ad essere largamente disponibile per tutti è un altra cosa, la pianta ospite ne approfitta ma per le altre risulta disponibile solo una piccola quota, quando poi sovesciamo abbiamo la totalità che viene messa a disposizione della coltura che segue, ciao, saluti Mario
Ciao DanieleV, confermo ciò che dice Mario. Comunque la teoria di Flavio non mi sembra male; alla fine della stagione produttiva del favino (seminato a primavera) potresti interrarlo e rendere disponibili tutti gli elementi accumulati nei tessuti fino a quel momento. Perchè no? Penso che potrebbe portare ad un tasso di N nel terreno più alto di quanto potrebbe esserlo se seminato in autunno,come consueto. Ciao
In linea teorica anche le leguminose spontanee dovrebbero arricchire il terreno, o no? Sul mio terreno cresce in abbondanza la ginestra (i cui rami vecchi, tra l'altro, seccano e muoiono). Quando l'ho preso ho trovato che vari alberi avevano vicini cespi di ginestra e mi sono domandato se era dovuto allo stato di abbandono in cui versava oppure era stata una cosa, a suo tempo, voluta. Ad ogni buon conto quello che cresceva intorno agli alberi l'ho tagliato, ma ho fatto bene?