Ciao a tutti, Vorrei un informazione tecnica un po' più approfondita di quello che si trova in generale su internet riguardo il sovescio
Premessa: mio nonno (ed io andavo con lui) metteva le fave... Raccoglieva i frutti... Girava le piante col terreno. La tecnica come immaginate era piuttosto rudimentale ed antica.
Oggi si sa che il favino è meglio della fava (inn più ci sono sovesci per ogni esigenza), che la pianta va tagliata prima della fruttificazione, che le piante tagliate vanno lasciate qualche giorno all'aria prima di essere lavorate col terreno.
Le domande sono: dopo che la pianta fa il frutto, quanto effettivamente diminuisce l'efficacia del sovescio? Quanto azoto "perdo" se vado oltre la fioritura? Il problema è solo la lignificazione del fusto? E perché è un problema?
sono due cose distinte...l'interramento dei residui colturali è una buona pratica dove si apporto poco o nulla di organico, il sovescio prevede una coltivazione da interrare senza avere alcun raccolto
la lignina è molto lenta nella decomposizione quindi non dà nutrienti prontamente utilizzabili, ma il suo processo (seppur molto lento) contribuisce ad aumentare l'humus stabile nel terreno un sovescio, invece, tende a decomporsi più velocemente quante più leguminose fresche (quindi azoto) vi sono presenti
di azoto ne perdi moltissimo perchè viene immagazzinato sotto forma di proteina nel seme
esempio della lignina...una paglia di frumento o ancor più stocchi di mais interrati quest'anno, l'anno prossimo se aro alla stessa profondità torneranno su ben riconoscibili cosa che non succede se interro dell'erba o qualsiasi cosa fresca
altra cosa...un sovescio dà i maggiori frutti se interrato nei primi 15/20 cm di terreno, più in profondità la decomposizione rallenta perchè diminuiscono aria e microrganismi e il terreno è meno esplorato dalle radici