Se sei fermamente convinto che in argentina sua meglio perché non hai investito là quando col crollo del pesos in seguito alla crisi 10 n fa ha perso il 50% verso dollaro e euro. le macchine che hanno portato in italia per le dimostrazioni sono larghe 4 metri, e pesano vuote 50q.li. Per cui il 60% dei trattori son tagliati fuori in quanto a pieno carico sfiorano gli 80. Quelle costruite in Europa e testate sui miei campi in collina nel 95 con una macchina in prova tramite un terzista di Pralormo la semina Dell orzo larga250 cm ha lasciato il60% della semente fuori ed eta seminata dopo grano in un terreno di fondovalle . Una delle ditte che produce questi macchinari la guarda caso e un discebente di un cunese Dell zona Dell albese(che tra l altro vende macchinari agricoli del piemonte dalle rotolresse agli aratri, evito i maechi ma penso che riesci a capire quali) e sono completamente diverse da quelle del nord Europa dove hanno terreni più sassosi e meno argillosi. La principale mancanza sta nel fatto Dell assenza di un discissore che lavori ad almeno 10cmcditro la prima coppia di dischi. Che lungherebbe anche da stabilizzatore del treno successivo. A vedere il lavoro svolto su macchine x la semina riche distanti 15 cm non c'è differenza tra una minima lavorazione fatta con un ripper combinato un erpice a disco .ripassato con un rototerra combinato a una seminatrice a dischi. Che qualsiasi 110cv può benissimo fare.
Il motivo per cui la la semina su sodo ha preso voga e' semplice. Nn ci sono o quasi le aziende cerealicolo zootecniche intese come in Europa. La filiera della carne sopratutto ricalca quella degli allevamenti a soccida italiano. Ovvero gli animali da allevare sono di propieta dei macellatori e gli allevatori sono poco più che dipendenti. Lo smaltimento dei reflui x legge e' subordinato o alla creazione di depuratori o biogas. Il prodotto finale viene separato in solido palabile e acqua che viene reimmessa sotto i graticciati x allontanare le feci. E nn su lettiera permanente come in Italia in genere negli allevamenti sotto i 100/120capi. Solo ora negli stati centrali degli usa si accorgono che i bacini o lagoni dove vengono depurati i liquami nn avendo un fondo impermeabile ma solo uno strato di argilla stanno inquinando le falde. Se proprio bisogna dire chi sino quelli arretrati sono loro.. Hanno scoperto che usando i reflui si risparmia sull urea. Ma va?! Ma varda un po'...
Ps: Dove fanno 200q.li di mais secco a ettaro Nel 80% dei casi arano
Tanto la cronaca.
Dove fanno semina su sodo la produzione media argentina di mais nn supera gli 80 qli E di grano i 40 Solo la soya nel Mato Grosso dove riescono a fare 2 raccolti l anno di soya con gli Ogm riescono a fare più di noi .ma son anche 15 n di monocoltura e problemi col ragnetto rosso ne hanno parecchi più che con le infestanti resistenti al glifosate.. Oltre che devono calcitare parecchio visto che a quelle latitudini piove parecchio in certi periodi e l ossidazione Dell sostanza organica e la povertà di calcio porta il ph sui 4.5...
Ohhh signur!!!!!!!!!!!!Sinceramente le vostre risposte mi paiono " scomposte" buttandola anche su cose personali .Il mio intervento era solo per pura curiosita' e voleva solo mantenersi su un piano tecnico agronomico di esperienza|e vissute eccetera eccetera .Non e' mia abitudine ed interesse essere polemico , per cui con tanto chiudo saluto ed auguro buone cose a tutti .Ciao!!!
Veramente sei tu che sei voluto intervenire. Scomposte su cose sulla diversa agronomia? Nn riesco a capire tutto l accanimento dopo 4000 anni contro l'aratura quando in 40anni si e passati da 40cm a poco più di 20cm se si escludono i 4 di avan vomero. Anche se arassimo usando gasolio industriale oggi compresa l erpicatura abbiamo un cisto vivo sui 30/40 euro a ettaro contro in calo sui 70/80 euro di produzione minimo. Senza considerare che sia che tu sia in Italia. Europa Usa o Argentina se hai dei reflui zootecnici o di bio digestione hai cmq l obbligo di interramento. Anche se nn hai l'aratro una passata di rapper lo fai cmq.. Detto questo chi fa sodo oggi nella maggioranza dei casi fa solo cereali o e un grosso terziata che butta 50/60mila euro su una macchina senza sapere se poi al di fuori dei suoi terreni in confuzione la utilizzerà
Devono proprio piacere i diserbanti chimici per usarne di più.. voglio prpio vedere quanto mais esce sun un medicaio su sodo in un terreno argilloso medio( come sui 60% dei terreni italiani dove in rotazione ce medica)
Geppe, il tuo intervento "per curiosita'" recita:"
geppe ha scritto:.Vostri interventi mi paiono cose un po' buttale li .
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Presupponendo che per uscire con una frase cosi' tu sia un agricoltore con esperienze in merito, ti e' stato chiesto di argomentare. poiche' questo presuppone un dibattito in un forum. punto e stop. se questa e' polemica hai un concetto di polemizzare piuttosto curioso.
Sostanzialmente dipende dalla macchina che usi. se andiamo a vedere nel corso di 25 anni , la gaspardo x esempio, era uscita con una fresa davanti al falcione che lavorava 15cm per avere. Un minimo di terra fine per porer coprire ilseme cosa x me fondamentale.
Diverso e'. L approccio oggi in cui usando un falcione a disco si cerca di tagliare di fatto la terrax poter inserire il seme. Di fatto , questa e' la mia impressione, questa tecnica funziona bene. Nella monocoltura e nei terreni sciolti . Nelle rotazioni veloci in po meno sopratutto dove il transito dei trattori e intenso, trinciato, erbai ma anche medicai dove paradossalmente si lavora bene quando si presenta x 5/6cm compatto
Queste w nn lavorano male in primavera dove si semina mais su mais dopo l inverno la terra x4/5 cm e soffice ma ce da chiedersi un paio di cose Primo l obbligo do interamente stocchi wntro aprile x sfavorire la piralide che cmq e una pratica largamente disattesa anche se cmq mai mesa in pratica( nn si sa manco chi deve controllare e sanzionare...) Ammesso che uno asporta gli stocchi x lettiera o biogas gli studi recenti hanno a scoperto che le uova di piramide e larve svernano nelle radici per cui anche dall istituto di Bergamo consiglierebbero una discatura. Cmq la differenza con le macchine Pan-americane diapetto alle europee e'. Fondamentalmente li ossia nel tipo di lavoro davanti al falcione tra i dischi che allontanano i residui colturali, un scalpello che deposita a 6/7cm il concime e il seme circa 4cm sopra senza che entri cmq in contatto il disco di compressione seme e di chiusura solco come sulle seminatrici convenzionali. pare ovvio che stiamo parlando pou di una semina a strisce che una semina no till vera e propria. Tra l altro ripeto la cerealicoltura Europe e ancora legata a doppia mandata con la zootecnica sopratutto bovina. Uno dei motivi per cui in Italia gli allevamenti senza terra tipici del Texas in pieno deserto sono tassati come industria e nn son contemplati come agricoltura .e sono stati duramente ostacolati con la direttiva nitrati . Dove nn cd sostanzialmente l obblighi alla rotazione , vedi brasile soya su soya da ormai 10anni, le lavorazioni e le effetto del tempi meteorologico,portano a una semplificazione dei lavori .anche perché prendiamo l'esempio del mato grosso dove il governatore e il più grande al mondo in fatto di soya in nipote italo brasiliano con centomila ettari sarebbe impensabile ararli. l obbligo di rotazione cmq w entrato nel 2013 in argentina dove viene agevolato un premio a chi fa grano mais soya, mentre nel manitoba canadese famoso x il grano di forza dove le produzioni ad ettaro bn superano i 20q.li//Ha in genere fanno una rotazione col colza o lasciano il terreno vuoto a riposo, ma consideriamo che in genere la tassazione avviene non da un calcolo di reddito dominicale come da noi, ma le aziende vanno a bilancio ovvero si e tassati se coltivi e raccogli mentre noi il set aside rotazionale e' tassato come una qualsiasi coltura e se in afitto paghi cmq il canone anche se nn coltivi. Ma rendiamoci conto una cosa il Canada ha terreni sabbiosi e ha 2mwsi di tempo x raccogliere e seminare e nel 2014 i grani primaverili son stati raccolti sotto la neve....
Vendemmiando mi son ricordato una cosa abbastanza importante. Ossia che la semina su sodo ga il suo tallone di Achille sopratutto sui diserbanti sia per devitalizzare le colture in atto. Vedi la semina su sodo del mais dopo erba medica ma anche sulle malattie fungine visto che i residui colturali precedenti sono fonte di inoculo, a meno che li asporti quasi totalmente.
Detto questo con l inserimento pesantemente sopratutto di soya pisello e le crucifere come colza e brassica carenata , l'abitudine di fare un diserbo totale sulle stoppie sta calando drasticamente con il glifosate. A meno che di infestazioni particolati di abutilon e in alcuni casi di xantium. Sopratutto quando si ha una copertura vegetale con piante infestanti si, ma sensibili ai principi attivi usati sulle sopracitate leguminose . Cioè perché andare a spendere tra prodotti e lavoro sui100 euro a ettaro quando con lavorazioni autunnali si limita senza eradicare completamente le infestanti, e si "bastoneranno" l anno dopo con graminacidi ?
Ciao ragazzi, sono un allevatore della Valtellina e di tanto in tanto riesco a seguire su questo forum gli argomenti più interessanti. In questo momento sto facendo alcune valutazioni sul proseguo delle operazioni da effettuare in campagna. Ho a disposizione circa 10 ettari in zona con varie pendenze ma con altitudine da 1.100 a 2.000 metri. Quest'anno ho effettuato 2 sfalci sui terreni più fertili e dove in parte si irriga, ed un solo taglio sulla parte restante. Ho un allevamento ed una quota del foraggio lo devo acquistare. A questo punto l'idea è quella di migliorare la qualità del mio foraggio potendo anche effettuare degli insilati. A tal proposito stavo valutando di ritornare alle coltivazioni tradizionali che si facevano negli anni 60-80 ovvero segale, orzo e frumento. Allora erano destinati all'autosufficienza e venivano raccolti e poi molinati. Oggi li userei come foraggi. Vista la quota e le pendenze, il pensiero di lavorare in maniera tradizionale mi sembra da evitare. Per questo avrei bisogno di un consiglio. La mia idea era quella di utilizzare alcuni attrezzi per la minima lavorazione e procedere ad una semina "blanda" finalizzata al miglioramento nel lungo periodo. Nello specifico pensavo di procedere con una concimazione (letame con paglia) in autunno e procedere a primavera con un passaggio di erpicatura, semina a spaglio e rullatura. Per la semina userei uno spandiconcime mentre il quesito si pone sull'erpice...cosa ne pensate se ne uso uno a molle? Oppure è meglio un vibrocoltivatore? Starei comunque su una macchina da 250 cm perché ho a disposizione un SAME corsaro 70. Attendo consigli. Grazie
Uno vale l altro in definitiva , io farei in mix con un lolium.multiflorum a questo punto x massimizzare la produzione di fibra con grano firaggero e triticale