eugenio ha scritto:Hai veramente ragione.La colpa è delle speculazioni finanziarie.Ancora io non trovo un nesso tra l'aumento del pane e della pasta e i biocarburanti.Certamente in UE nessuno si sogna di utilizzare il grano per fare biocarburanti ma vedo comunque delle pubblicità assurde e cioè stufe a mais.Ma dico con tutto il cippato che è oggi possibile utilizzare, con il nocciolino, con la sanse etc veramente a qualcuno viene l'idea di bruciare il mais?Dico che comunque in giro c'è troppa speculazione e troppa disinformazione.Quest'ultima messa in giro anche da emeriti professoroni.Un giorno w le biomasse ed i biocarburanti ed il giorno dopo si spende in energia più di quello che si guadagna.Comunque personalmente sono convinto che l'agricoltura può contribuire ad esempio con l'olio di girasole, di colza e con qualche biomassa da utilizzare per biogas.Ma mi chiedo se in Italia ci sono superfici disponibili per poterle coltivare e comunque a quanto mi risulta il ricavo è molto modesto.
Per quel che riguarda la possibilità di fare energia, premettendo che un po' sono informato... ti posso dire, eugenio, che il problema maggiore non sono le biomasse, tra sottoprodotti (liquami,letami, lettiere, paglie, stocchi, sansa, ecc) di impianti a biogas, gassificazione, reforming, o cogenerazione (proprio ieri parlavo con una ditta che importa olio di jatropha a prezzi bassi.... più bassi del palma..), anche il cippato, magari quello dei boschi non quello del pioppo breve che costo metterlo a dimora, si potrebbero fare centinaia di impianti.
Il vero problema è quel marasma di norme che di fatto rendono difficili le autorizzazioni (son tre anni che giro per uffici regionali per capire cosa fare..), i comitati del no, che appaiono d'incanto è sono contro tutto è il contrario di tutto (non si capisce bene cosa vogliono alla fine..), ma sopratutto la gigantesca speculazione fatta dai costruttori di impianti per effetto dei certificati verdi, che aumentando il Reddito lordo percepibile di fatto "stimolano" un esagerato aumento dei prezzi dei macchinari, con la conseguenza che chi si vuole imbarcare in questi progetti alla fine rischia troppo per l'elevato esposizione finanziaria, e di fatto il guadagno c'è l'hanno solo le banche e i venditori...
tanto per farti un esempio, io mi intaresso da 3 anni della fattibilità per un progetto di gassificazione della pollina (lettiera avicola) i prezzi al kw degli impianti in 3 anni sono aumentati, dopo la nuova finanziaria che ha sbandierato i nuovi certificati verdi agricoli, che però non sono operativi!!! e non si sà se ci sono i soldi, visto che il CIP6 se mangia la tariffa A3 della bolletta elettrica.
L'aumento no è da poco , da 1800 euro kw a 2800 euro, considerando che sotto i 1000 kw non è economicamente conveniente fai pure i tuoi calcoli di quanto si spende in più...
l'uso del mais, se fa "tendenza" cioè si vendono le caldaie perchè allora sei BIO, fra un po' finirà in un bluff, visto che i prezzi salgono, almeno quelli del mais secco al mercato, sicuramente no quelli in campo!. E poi molti che si avventurano in questi progetti pretendono di avere le stesse comodita del metano o del gasolio, cioè schiacci un bottone e via! con il risultato che il costo dell'impianto è pazzesco. A me un tipo mi voleva vendere una caldaia da 60 kw a mais (automatizzata) a 15.000 euro. è pretendeva di farmi capire che era conveniente...mah!.sicuramente per Lui..
Non vado oltre perché sennò mi torna il nervoso, che in questi ultimi mesi mi ero fatto passare!
ciao