Re: Fabbisogni idrici cultura dei piccoli frutti in serra
06/03/2010, 19:42
sul fatto degli ortofrutticoli biologici , considera il fatto che piu il cilo e' corto piu e' facile fare il biologico ,faccio un esempio molto prtico.
una coopertaiva di orticola nel cuneese( del genere dove lavorano i ragazzi di recupero..) fa insalata biologica, con un cilo estivo che va sui 40gg dal trapianto , utilizzando letame e basta.
durante una trasmissione televivisa locale delal zona , spiegavano che in caso di un attacco parassitario , era talmente basso il costo di investmento (pacciamatura su carta) che molte volte conveniva interrarla , e lasciare vuoto un ciclo.
vendendola come biologica certificata( chi faceva la certtificazione biologica , seguiva anche direttamente l'agronomia, e per intenderci se ho capito bene doveva essere un ente parastatale, che aveva a che fare col al facolta dia graria..) il costo di saltare un ciclo era conveniente.
poi ognuno " pro domo sua" per cui bisognerebbe valutare tale pratica.
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
Re: Fabbisogni idrici cultura dei piccoli frutti in serra
07/03/2010, 0:51
be se il ciclo è 40 giorni e la superficie è piccola e magari lo scopo è quello sociale si può anche pensare di ineterarene non trattare. ma quà parliamo di colture anche poliennali che magari necessitano di più anni per entrare in produzione. la stessa fragola viene tenuta anche 2 anni in coltura e l'investimento è notevole, per le frigoconservate siamo sui 30 cent a pianta. inoltre sono colture che il ciclo non lo puoi accorciare più di tanto e solitamente ogni anno hai le stesse patologie ed insetti da trattare. Usi principi ammessi nel biologico e pratiche agronomiche che ti facilitano la lotta unitamente a varietà più resistenti.
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
Re: Fabbisogni idrici cultura dei piccoli frutti in serra
07/03/2010, 14:33
per questo ho da subito consigliato un tecnico una scelta sbagliata in questo caso si paga molto cara e potrebbe portare al fallimento di questa bellissima iniziativa.
Re: Fabbisogni idrici cultura dei piccoli frutti in serra
08/03/2010, 1:24
Grazie e io farò tesoro dei vostri preziosi consigli .
Il primo anno pensiamo di fare molta sperimentazione, naturalmente con la consulenza (come suggerito) di un tecnico. Di valutare bene sia le colture a ciclo corto che iniziare con qualcosa a ciclo poliennale, di raccogliere dati relativi a temperature, umidità, ecc. Inoltre si pensava di utilizzare anche le colture associate, per esempio le molteplici piante officinali autocnone. Tali piante non saranno chiaramente sufficienti per esser oggetto di vendita ma pensiamo di utilizzarle per produrre dei saponi o altri prodotti derivati (naturalmente dopo aver conseguito la qualifica di operatori abilitato alla lavorazione delle piante officinali), giusto per non buttare nulla. Vorremmo già inserire nella metodologia anche i principi dell'agricoltura biodinamica.
Non so come ringraziarvi per tutti i vostri consigli e per la pazienza che portate con i novizi. Spero di poter ricambiare.
Re: Fabbisogni idrici cultura dei piccoli frutti in serra
10/03/2010, 19:21
Ciao Alberto sono trentino anch'io e ho letto con interesse e un po' di invidia il tuo bel progetto. Non sono un tecnico però ti consiglierei di studiare a fondo tutto il tuo progetto con un tecnico dell'ESAT che segue la coltivazione dei piccoli frutti . Sono tecnici specializzati nel loro settore e sicuramente li trovi zona pergine - val dei mocheni dove con i piccoli frutti ormai hanno un'esperienza decennale. Di che zona sei se non sono indiscreto ? altro dubbio perchè usare acqua di recupero per un irrigazione a goccia dove è importante avere acqua pulita ? di solito nella nostra regione acqua bene l'acqua c'è dappertutto!! Se sei in montagna sicuramente hai più possibilità di successo perchè la produzione arriverà quando in pianura (verona per capirci ) è già passata.... Comunque COMPLIMENTI ciao Ignazio
Re: Fabbisogni idrici cultura dei piccoli frutti in serra
11/03/2010, 0:33
Buonasera Ignazio,
grazie per il tuo messaggio e per i complimenti ( ma devo ancora dimostrare di meritarli ). Devo deluderti ma purtroppo non sono trentino, bensì veneto, ma fin da bambino innamorato della Vostra provincia. Grazie mille per il suggerimento. Domani provo e cercare il numero di telefono dell'ESAT e provo a chiamarli. Per quanto riguarda la tua giusta domanda: la risposta è in una delle motivazioni che sono alla base dui questo progetto e cioè di creare qualcosa che sia autosufficiente ed possibilmente che utilizzi il meno possibile energie ed acqua pubbliche. Ho notato che a volte d'estate c'è un pò di carenza d'acqua e al di là dei costi e con un'opportuno sistema di filtraggio, credo sia giusto riutilizzare ciò che dal cielo ci giunge come un dono. La zona sarebbe nell'altopiano di Brentonico. Il progetto è un pò più complesso di quanto fin'ora descritto, ma facciamo un passo alla volta Tu di dove sei? e se non sono indiscreto io ora , di che ti occupi? a presto spero. Buona serata
Re: Fabbisogni idrici cultura dei piccoli frutti in serra
11/03/2010, 8:56
Ciao Misterno SONO del comune di ALA Dalla foto vedo che più o meno siamo coetanei Lavoro come autista in una cantina locale (per qui di lamponi e mirtilli ne vedo pochi) Vivo da 45 anni in questo posto e di serre che spuntano ogni tanto con lamponi e altro ogni tanto se ne vedono "spuntare" ma poi...................si vedono anche sparire.... Conosco un pochino la storia dei piccoli frutti del consorzio della val orsola che nel giro di vent'anni è diventato una potenza nel settore (hanno anche fatto un'alleanza con una cooperativa calabrese per avere i piccoli frutti in inverno per poter mantenere il servizio offerto alla loro clientela). Tu da quella zona disti circa 50 km più o meno.... se posso chiedere:perchè brentonico? certo da un punto turistico non è male...Hai trovato l'occasione buona lì? Comunque senti un tecnico dell'ESAT (ente sviluppo agricoltura trentina) che ti darà il suo parere gratuitamente e ti seguirà sempre gratuitamente anche dopo . In questo modo avrai un parere serio e non di parte di un tecnico specializzato in quel settore (molto particolare) che conosce anche gli sbocchi commerciali..... in questa provincia. Sicuramente avrai già approfondito il discorso contributi.....(non so se brentonico rientra in zona svantaggiata ) che nella nostra provincia sono ancora abbondanti..... Per il discorso acqua in montagna volevo solo dire che viene tutta per caduta.....prendi acqua pulita dal rubinetto (sempre per la goccia) che viene da una sorgente che altrimenti andrebbe nel torrente di sotto mentre lasci che la neve o acqua piovana vada nel torrente. Secondo mè non è come utizzare acqua di pozzo che uno dice:impoverisco le falde.....la mia era solo un'osservazione così.... non te la prendere io non sono così integralista nel biologico....certo che se l'azienda è anche turistica.....i tedeschi vanno matti per queste cose... Se non si capisce , ancora per qualche giorno sono a riposo forzato a casa e allora passo diverso tempo su questo forum...sono intervenuto perchè hai scritto che l'azienda era in Trentino in bocca al lupo Ignazio .