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Insilati e insilamento 
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Iscritto il: 16/06/2008, 12:26
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Vorrei una spiegazione delle tecniche di insilamento per i foraggi bovini, il mio dubbio è questo: in alcuni casi vedevo tagliare e trinciare prati di grandi estensioni, oppure imballare il fieno appena passito e poi fasciarlo e mi chiedevo perchè fare questo invece di lasciar seccare il fieno ed imballarlo normalmente..
Qualcuno può spiegare le peculiarità di un foraggio, ad esempio il loietto o la medica nei tre casi insilato, fasciato e imballato secco?
Grazie!


23/09/2008, 15:34
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Iscritto il: 10/07/2008, 14:45
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Lasciando ai più autorevoli moderatori una risposta tecnica, ti posso dire che lasciando appassire il foraggio e poi imballandolo ancora "verde" ottieni un foraggio molto più "aromatico" o appetibile, e un miglior valore nutritivo dello stesso.
Questo perche essiccando al sole oltre ad impiegare molto tempo ed esponendoti ai rischi di pioggia, determini una maggiore perdita dei succhi cellulari e una perdita della parti nobili della pianta, specialmente le foglie della medica, per le continue lavorazioni meccaniche e per effetto delle alte temperature, sul foraggio stesso, che si possono raggiungere in campo. Mentre con l'essicazione (o disidratazione) in balle fasciate si riducono le perdite meccaniche, il colore del foraggio rimane più verdognolo, oltre a conservare l'aroma di fieno si alterano meno le proteine.
Non molto tecnica come spiegazione ma spero che ti aiuti a capire.
ciao


23/09/2008, 18:53
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Iscritto il: 16/06/2008, 12:26
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Grazie, volevo appunto sapere cosa cambiava chimicamente tra i vari raccolti.
Il foraggio trinciato, ad esempio il loietto, poi può essere insilato nelle trincee da mais o se no come va trattato?


23/09/2008, 19:43
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Ciao Spaz,
l'argomento che poni è molto interessante, l'insilamento è un metodo di conservazione che si basa sul far acidificare la massa a valori tali che, non si sviluppino microrganismi patogeni e che la massa si conservi senza degradarsi. Non ti descrivo tutta la tecnica, ti dico che nella prima fase, quando ancora è presente ossigeno, l'insilato si fa in trincea o silos (ambienti che devono essere anaerobi), si instaura una fermentazione aerobica acetica, con produzione di acido acetico, con questo il pH si abbassa a valori intorno a 4,5, poi subentra, una volta finito l'ossigeno, la fermentazione lattica, questa produce a. lattico e porta il pH a valori intorno a 4, i problemi possono essere molti se non si eseguono bene tutte le operazioni, molto importante è la compattazione della massa, soprattutto nei silos a trincea, perché se c'è troppo ossigeno non si instaura la fermentazione lattica e l'insilato non si forma, ma anzi partono altre fermentazioni che rendono l'insalato di gusto sgradevole, attenzione anche ai roditori che scavano gallerie nell'insilato e ci lasciano i loro escrementi, ci sono molte tecniche che variano a seconda di cosa si insila, molto indicate per l'insilamento sono le graminacee perché ricche di zuccheri, ma si possono insilare anche le leguminose, magari facendo un insilato misto di leguminose-graminacee, oppure aggiungendo melassa o altre sostanze che apportino zuccheri. Invece con la fienagione noi conserviamo per disidratazione, cioè abbassiamo l'umidità ad un punto tale che i microrganismi non si possano sviluppare, così facendo però abbiamo più perdite meccaniche, e la composizione chimica dipende in quale stadio fenologico si trova la pianta. Poi c'è il fasciato che diciamo ha preso campo da pochi anni, questo è una specie di insilato, l'imballaggio deve essere ermetico, viene molto utilizzato per le leguminose, erba medica, per i problemi di insilamento che ti dicevo.
L'insilato è più ricco di acqua rispetto al fieno, e quindi gli animali lo mangiano meglio, e poi se è fatto bene ha un buon sapore, dato dalla presenza dell'acido lattico.
Io mi fermo qui anche se si potrebbe scrivere all'infinito, comunque scrivi pure se hai un dubbio e vedremo di chiarirtelo.
Spero di esserti stato di aiuto.
Saluti Francesco

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- La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone)
Egli vive ancora.


23/09/2008, 23:31
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Grazie Francesco, gentile e preciso come al solito!
Ho ancora un paio di dubbi: mi si diceva che le graminacee non si possono insilare in trincea e che andrebbero messe in silos verticali ermetici, è vero o si può utilizzare anche un silos a trincea?
Nella razione dell'animale che percentuale possono avere, alimentando bovini solo con graminacee e mangime, le graminacee insilate o fasciate?


24/09/2008, 8:12
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Ciao Spaz,
le graminacee possono essere benissimo insilate in silos a trincea, non c'è nessun problema.
La quantità di insilato nella razione è molto variabile, dipende dal tipo di animale e dalla produzione che vogliamo realizzare, io direi di non superare mai un 20-30%, è bene che buona parte della fibra derivi da fieno o altro foraggio essiccato.
Spero di essere stato chiaro.
Saluti Francesco

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24/09/2008, 23:41
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Chiarissimo, grazie!


25/09/2008, 10:17
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Una piccola aggiunta alla risposta esaustiva di Francesco, quando insiliamo piante come l'erba medica, parlo del fieno-silo, quindi un preappassimento e poi insilamento in balloni, salviamo la parte più nobile e nutriente della pianta: "la fogliolina", il picciolo non è ancora così secco che tiene al movimento derivante dal lavoro delle macchine operatrici, come diceva Francesco, le perdite meccaniche si riducono, quindi non solo più prodotto ma cresce contemporaneamente la qualità finale e poi pensate agli ultimi sfalci che avvengono in stagione incerta, in questo modo salviamo tutto, ciao, saluti, Mario


27/09/2008, 18:03
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Riesumo questa discussione che mi interessa parecchio. Vorrei porre alcuni quesiti: se è vero che un bovino da carne viene alimentato con 0.5kg di paglia, concentrati e silomais a volontà, è possibile utilizzare solo insilati nell'alimentazione ad es di una vacca nutrice?? ad es 8kg di silomais e 5-7kg di loietto fasciato??? poi si corregge con proteine o amido in base alle necessità, ma è deleteria una alimentazione del genere?? molti usano solo fieno nell'alimentare le nutrici, si potrebbe usare solo fasciato? grazie CIAO

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10/02/2009, 17:48
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Ti rispondo con la mia personale esperienza, quando preparo un razionamento mi attengo alla regola sacra: economico, appetibile e bilanciato esattamente nell'ordine. Ora se il costo alimentare si abbassa è possibile che si alimenti nel modo da te indicato, ma attento bene, il fieno-silo non è un insilato e basta e quindi va già bene; solo insilato trinciato è un problema per la ruminazione, pertanto ripeto insilato di mais e fieno-silo lasciato lungo possono andare bene se questo abbassa il costo globale dell'alimentazione, ma se appena non è così conveniente preferisco sempre un po' di fieno, anche di media qualità o addirittura paglia buona non restata, ciao, saluti Mario


10/02/2009, 20:35
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