Di anno in anno utiliziamo parte del raccolto in percentuale variabile per la semina dell'anno successivo, abbiamo questo seme da circa 300 anni ad occhio e croce, e ti posso garantire che problemi di perdita di raccolto non ne abbiamo mai avute , a perte i corvi.
Purtroppo non sappiamo nemmeno cosa sono la "septoria fusarium" l'oidio so cosa è ma mai visto e carbone nemmeno.
Non facciamo analizzare i terreni quindi non so se sono acidi o basici o carenti di qualsiasi sostanza , so che ogni anno lo concimiamo con letame come sempre. Produciamo circa 500 / 600 Kg di grano turco oltre ad altri grani.
Calcola che operiamo sempre con il fine di mangiare quello che raccogliamo quindi badiamo bene a cosa e come.
Tu parli di quantitativi ? A questo punto mi viene da chiedere cosa usano gli agricoltori moderni per ottenere un grano che la natura ci offre gratuitamente da migliaia di anni ? Concordo col portare al meglio la resa , ottimizzare ... Che sia la nostra terra più generosa che da altre parti ?
Disponibile a qualsiasi chiarimento sul nostro metodo derivato dalla tradizione e da aggiustamenti empirici.
hehe quoto anche io adriano (papy) , in effetti oltre al granoturco dal 2008 ricicliamo anche la semina per il frumento, e devo dire che non va male, a settembre ottobre vediamo le quantità ..
Cosa intendi per 2° generazione grintosauro ? Spigati meglio. Per esempio il grano turco in effetti usiamo sempre quello, in questi ultimi 10 anni abbiamo selezionato una qualità scura e una chiara, e una con i chicchi un pò spinosi, ma da un'anno all'altro, usiamo sempre quella.
Test sui terreni non ne facciamo, sono sfruttati al meglio, ma con la rotazione e una giusta dose di concime naturale (letame) la terra è sana e contenta Anche perchè qui laboratori non ce ne sono , qui ci sono solo colture sperimentali a scopo di lucro e mungitura incentivi
ahha , e be tu parli di grosse quantità, hehe noi non riuscivamo a capire se qui si parlava di processi industriali o di medie piccole... e su grosse quantità non so , noi siamo sul tradizionale, per esempio il termine mais ibrido non mi dice nulla, anche contratto 103 non so ... e siamo valtellinesi "polentoni" qui sono proprio processi differenti... scusate il nostro off topic, non so se Marketto88 si riferiva a coltivazioni piccine o di ettari , comunque interessante come argomento.
Raffaeledelmolino io intendevo a livello estensivo, per produzioni riferite ad ettaro. Ero interessato a conoscere l'esperienza di qualcuno che si "autoproduce" la semente e quali accorgimenti e/o trattamenti vi fa prima di riseminarla! Sarebbe meglio acquistare seme di 1ª riproduzione per poi andare a tenere la semenza per l' anno dopo?
he io sappia le semneti di prima riproduzion, sl emrcao ce ne sono veramente poche.
quello che piu conta nelle sementi e' la germinabilita e l'asenza di malattie fughine sia a livello di eiderma che sopratutto a livello embrionale , che pregiudicano il germoliamento e l'accestimento .
se sembra poco , per non lo e' , se a brima vista i grani sembrao tutit uguali , basta un inverno piu ostico del solito , terreni pesanti unidi e fredi , una successione con un mais di 2°raccolto , una semna al limite( nel nord italia entro il 20 ottobre , come negli ultimi 3anni) che fa la differenza , oltre ai trattaemnti contro cimice afidi e malattie funghine si a a livello del cespo , che dello stelo foglie.
facciamo un po i conti della serva, amemttimao di recuperare il grano trebbiato (staimo largi 30 euro q.le)in confronto a un grano comprato( 60euro) devi trattarlo con un funghicida ( e li gia aumena di 5/6euro) con al grana che bnecessariamente devi avere una betoniera x riuscire atrattarlo , per cui lavorRCI SOPRA .
uan volta seminato mediamnete il ns grano accestisce meno( le ditte sementiere oltre al funghicida , mettono altre sostanze che agevolano.. come coformulati)
alla fine aver eun grano che produce il 5% in meno vuol dire avere 3q.li in meno che si tarduce in 60 euro quant ne abbimo risparmiti? 30? ne abbimo persi 30...
poi c el'anno che va storto come piogge come freddo e lquando giove pluvio ci mette lo zampino..
io in quersto senso l'unica persona che aveva il suo ecotipo e non comprava 1qle di grano fuori ,non e' piu tra noi, ma effettivamente aveva un cura nel scegliere il campo migliore , e nell'esguire i trattamenti pre e post raccolta , e come produzioni era paragonabile a noi che lo compravamo tutti gli anni.
era anche vero che ne seminava circa 50/70q.li tutti gli anni , e se avesse dovuto comprare tutto il seme faceva un bel quattrino di soldi
idem era il loglio italiano
a apert equesto , se si fa del grano biscottiero per l'infanzia , le rischieste auemntano ( x intendeci quelli dell'oasi pl*****t)non solo i grani devono essere trattati , ma coi i principi attivi che vogliono loro , nei periodi (semina accetimento e spigatura) che vogliono loro , riservandosi in caso di annata avversa di nn ritirare il rpodotto( anche se a livello di centro di confrimento non l'hanno mai fatto..) con i prelievi pre raccolto , soprattutto 50 metri dalle strade , vigneti frutteti e colt orticole , e 150 metri dalle autostrade e supertrade
ancora piu restrittivi i grani "organici" dove si pratica il diserbo meccanico e solo concimazioni organiche
Saluti a tutti. per Giangi. Ho visto solo oggi la sua lettera al forum per il grano duro. Anche se in ritardo, se può ancora interessare, sono in possesso di un po' di seme di grano duro varietà "tumminia", siciliano molto antico, matura in tre mesi a semina primaverile. E' quello con cui fanno il pane di castelvetrano - spero di non aver sbagliato, perchè non ho le carte sottomano. Per motivi di salute non sono riuscito a seminarlo, ma posso regalare un po' di seme. mi faccia sapere un suo recapito e posso spedirglielo. Cordialmente. ENCAT