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Frumento tenero : operazioni colturali e varieta'
Autore |
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Veteri
Iscritto il: 23/04/2008, 0:32 Messaggi: 26
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ciao Eugenio, grazie della risposta. si ho guardato le schede su http://www.agraria.org ma ancora non mi è facile la distinzione. è molto difficile saperli riconoscere? hai per caso qualche foto che mi possa aiutare? ciao
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31/10/2008, 10:38 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10200
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Mi dispiace, pur essendo in possesso di migliaia di foto "agricole" sui cereali ho veramente poco.Comunque le differenze le vedrai quando le piante andranno in levata e mettendo a confronto i due culmi noterai che nell'orzo le 2 auricole sono molto sviluppate ed avvolgenti il fusto. Ciao
_________________ I
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31/10/2008, 12:16 |
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Veteri
Iscritto il: 23/04/2008, 0:32 Messaggi: 26
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ciao, ti ringrazio, proverò a verificare a tempo opportuno
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03/11/2008, 20:25 |
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Mario
Iscritto il: 03/05/2008, 19:41 Messaggi: 5680 Località: Firenze
Formazione: Perito Agrario - Dottore in Agraria
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Alcune semplici osservazioni. Il grano ha la cariosside nuda mentre l'orzo è vestito da glume e glumelle, impossibile sbagliare; il grano può o meno avere le reste secondo il tipo e la varietà, l'orzo è sempre con reste; la spiga del grano a maturazione resta in posizione verticale, l'orzo la reclina; l'ultimo internodo di molti grani è pieno vedi i duri, mentre nell'orzo sono tutti vuoti; l'orzo è decisamente più precoce del grano che è tra gli ultimi a maturare; per finire il discorso delle auricole e ligule che ti consiglio di confrontare sulle tavole botaniche, ciao, saluti, Mario p.s. poi un po' di esperienza sul campo perché ci sono molte varietà e alcune eccezioni.
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03/11/2008, 20:38 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10200
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"Il settore dei cereali sta affrontando un momento difficile, legato alla riduzione dei prezzi, al mantenimento di livelli elevati dei costi di produzione. Per questo motivo il progetto di filiera 'frumento di qualità' assume un significato strategico, perchè potrà dare le attese risposte per mantenere competitiva questa importantissima filiera nazionale". Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato la sottoscrizione, avvenuta al Mipaaf, del Contratto di Filiera "Frumento di qualità", che punta alla valorizzazione della filiera del frumento italiano di qualità ed è promosso da un raggruppamento d'imprese. Di questo gruppo fanno parte: Unione Seminativi, i Consorzi Agrari di Forlì-Cesena-Rimini, di Siena, Livorno, Pisa, Alessandria, Grosseto, il Consorzio Agrario Lombardo Veneto, SIS, Progeo, Antonio Amato & C. ecc. Il Contratto prevede investimenti per la realizzazione di un sistema integrato di filiera che valorizzi la produzione agricola attraverso un'efficace e permanente presenza nei mercati. Al fianco degli investimenti fisici, sarà strategico il ruolo degli accordi tra i soggetti promotori ed attuatori dell'iniziativa. Questi accordi contribuiranno a diffondere innovativi ed efficienti modelli organizzativi attraverso, ad esempio, l'individuazione delle varietà idonee, la programmazione delle semine, la definizione dei contratti di coltivazione, l'ottimizzazione della logistica e della movimentazione. Sarà inoltre fornita assistenza alle aziende agricole, per meglio divulgare e indirizzare la sperimentazione, la diffusione dei dati e l'orientamento imprenditoriale. Per quanto attiene agli investimenti, questi riguardano la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, la creazione di sistemi di controllo, la promozione della produzione e della commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità, la pubblicità e la promozione dei prodotti agricoli di qualità, la ricerca per il miglioramento qualitativo delle produzioni. Nel suo complesso, il Contratto promuove investimenti ammissibili per oltre 18,5 milioni di euro, dei quali 11,9 milioni sottoforma di mutuo agevolato e 1,8 milioni per investimenti in conto capitale. Gli investimenti si articoleranno in 9 Regioni (Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Veneto), e riguarderanno la produzione agricola, la trasformazione e la commercializzazione, oltre che interventi per la promozione e la pubblicità dei prodotti.
Cosa ne pensate?
_________________ I
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08/11/2008, 10:10 |
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Flavio
Sez. Tartufi
Iscritto il: 16/01/2008, 1:19 Messaggi: 6071 Località: Sesto F.no (FI)
Formazione: Perito agrario e Dott. in Tut. e Gest. delle Ris. Faunistiche
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Una cosa non ho capito bene: la qualità del frumento italiano da cosa viene definita? Solo la scelta di varietà idonee ed una migliore programmazione delle semine (nonchè di tutti i processi connessi dopo la raccolta e prima della commercializzazione finale) è in grado di far produrre un frumento di qualità? Se di qualità si parla, (oltre al significato della manovra volta al protezionismo dei prodotti nazionali, che fra l'altro appoggio), forse andrebbe capito cosa veramente voglia dire questa parola accoppiata alla produzione cerealicola italiana. Offrire un prodotto di qualità, inteso come produzione di risorse alimentari esenti da alte o basse tossicità derivate dall'uso di pesticidi, un maggior rispetto e quindi la tutela di tutti gli agroecosistemi strettamente connessi nonchè un miglioramento delle condizioni ambientali che sicuramente ne trarrebbero giovamento, non sarebbe più consono ad un tipo di manovra come questa che debba mirare in qualche modo alla valorizzazione dei prodotti locali in modo da incentivarne il consumo e quindi la commercializzazione sia in Italia che all'estero?
Oltre a questo vedo che si parla di livelli elevati dei costi di produzione; ma la riduzione dell'uso di fertilizzanti chimici, anticrittogamici, diserbanti ed altro non porterebbero alla fine proprio una riduzione dei costi di produzione? Quasi sicuramente la quantità di prodotto finale risentirebbe di questo tipo di scelta, ma non per forza il guadagno derivante; anche lasciando invariato il prezzo del prodotto finale, in proporzione produrre in questa maniera sicuramente ci costerebbe meno e quindi il guadagno finale, che non è altro che ricavi - spese, forse potrebbe variare anche positivamente.
_________________ Saluti, Flavio.
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08/11/2008, 14:29 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10200
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Concordo per certi versi su quanto detto da Flavio.Non sono d'accordo ad esempio sulla riduzione dei mezzi tecnici che se è vero che portano sicuramente ad una riduzione dei costi di produzione, incidono però negativamente sulla qualità.Ad es. il grano duro in carenza di azoto presenta un basso valore proteico che lo rende non idoneo alla trasformazione, il mancato diserbo in certe aree porta ad una riduzione delle produzioni etc. Io non riesco ad individuare l'innovazione di questa filiera visto che molte cose di cui si dovrebbe occupare sono già messe in atto da tempo.Mi riferisco all'individuazione delle varietà idonee, la programmazione delle semine, la divulgazione e la sperimentazione, la diffusione dei dati e l'orientamento imprenditoriale, la ricerca per il miglioramento qualitativo delle produzioni etc L'unica cosa concreta è il contratto di coltivazione che darebbe al coltivatore la certezza di collocazione del prodotto. ciao
_________________ I
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09/11/2008, 23:01 |
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Giangi
Iscritto il: 04/09/2008, 16:02 Messaggi: 49
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Buongiorno a tutti! Il prossimo anno vorrei sprimentare un'idea che mi frulla in testa da qualche giorno cioè coltivare il frumento. A giugno sarà pronto il raccolto nei campi confinanti e vorrei "prendere in prestito" qualche spiga per poi seminarla e vedere cosa nascerà. Secondo voi è un' idea sciocca o potrebbe dare qualche risultato? Grazie a tutti per le risposte!
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11/05/2009, 11:03 |
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Francesco
Iscritto il: 13/03/2008, 19:45 Messaggi: 6200 Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao Giangi, l'idea potrebbe essere buona, ma mi raccomando prima chiedi al proprietario del terreno dove vuoi prendere il seme che varietà di frumento coltiva, perché se fosse un ibrido non lo puoi riseminare in quanto non avresti i risultati sperati. Saluti Francesco
_________________ - La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone) Egli vive ancora.
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11/05/2009, 11:40 |
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Giangi
Iscritto il: 04/09/2008, 16:02 Messaggi: 49
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Grazie Francesco! Pensavo che fosse un' idea bislacca invece il tuo intervento mi dà un po' più di coraggio...Chiederò al proprietario quanto prima, visto che ogni giorno si fa un giro per vederci all'opera nell'orto. Grazie ancora.
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11/05/2009, 12:32 |
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