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Fave , favette , lenticchi e ceci 
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Iscritto il: 01/01/2009, 8:57
Messaggi: 21981
Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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condivido in pieno il tuo pensiero.

a me picerebbe sapere l'origine di certe affermazioni ,perche quando si da degli ignoranti alle allevatori , nn so perche ,mi si gonfia il fegato..

e non e' la birra

_________________
Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.


16/09/2009, 20:55
Profilo YIM WWW

Iscritto il: 20/09/2009, 9:43
Messaggi: 4
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Sto provando a produrre grano, ceci e piselli in Senegal. Per il grano l'impresa appare davvero difficile: le temperature minime non scendono
mai, se non occasionalmente e di notte, sotto i 15°. Bisognerebbe conoscere l'esperienza condotta in Arabia Saudita, nel senso che lì hanno selezionato varietà e procedure colturali tali da raggiungere rese quasi europee.
Piselli e ceci sarebbero molto interessanti anche per il consumo interno, ma le piantine non arrivano a maturare i frutti. Le foglie diventano secche prima che i bacelli si formino. Quest'anno siamo riusciti a produrre piccole quantità perchè casualmente non erano esposte in pieno sole.
Avevamo seminato a fine "inverno", vale a dire a fine febbraio.
Forse conviene seminare dopo la stagione delle piogge ( che dura da luglio a settembre) con terreni ancora bagnati e con temperature autunnali che oscillano fra 18° - 32° ??
Se qualcuno ha esperienze e conoscenze utili potrebbe darci una mano ??
Grazie e cordiali saluti
Giancarlo


20/09/2009, 20:08


22/09/2009, 0:39
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Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68798
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Eppure nel forum sono convinto che c'è qualcuno che può darti qualche consiglio.
Ciao,
Marco

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25/09/2009, 18:05
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Iscritto il: 20/09/2009, 9:43
Messaggi: 4
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Finora l'argomento non risquote molto successo.
Visto che sei di Pinzolo....ti informo che amo molto il Trentino.
Anni fa ho vissuto per un anno a Luserna...
Ciao
Giancarlo


01/10/2009, 15:29
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Iscritto il: 18/06/2008, 19:40
Messaggi: 182
Località: viterbo
Formazione: laurea in agraria
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mi piacerebbe venire a lavorare in senegal come agronomo !!!
ho infatti studiato "cooperazione allo sviluppo nei paesi emergenti" presso la facoltà di agraria di viterbo, in Africa sono stato un mese in Burundi ! :D
per quanto ne so io il frumento può essere difficile da coltivare, ma sono convinto che esistono varietà create appositamente per quei climi tropicali (a meno che non ti trovi nella zona nord al confine col deserto del Sahel, con benaltri climi...)
per i legumi mi sembra strano ci siano problemi di coltivazione !!! comunque questa era solo una risposta di ammirazione, domani mi documento meglio e cerco di trovare qualche informazione più scientifica al riguardo !
bonne chance !


02/10/2009, 21:49
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Iscritto il: 18/06/2008, 19:40
Messaggi: 182
Località: viterbo
Formazione: laurea in agraria
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ti consiglio questo sito : www.giorgini.com, dedicato alla coltivazione del fagiolino proprio
sul sito della FAO puoi invece trovare parecche informazioni. Le statistiche parlano chiaro : i primi paesi africani per la coltivazione del cece (dato 2005) sono : Etiopia (5°posto), Marocco (11), Malawi (13). Per i fagioli secchi invece abbiamo Uganda (7), Kenia (10) e Tanzania (11).
Il Senegal in particolare risulta al posto 43 per i fagiolini freschi, al 13° per i fagioli dall'occhio, 88° posto per la soja ecc.
qua c'è tutto :
http://www.fao.org/es/ess/top/country.h ... &year=2005
credo che proprio sul sito della FAO potrai trovare informazioni anche su coltivazione ed esperienze dirette delle specie che più ti interessano. Hanno un database molto interessante.
Tornando al discorso dei legumi, io ho sempre pensato fossero di diffusione quasi planetaria. Qui ovviamente si tratta (immagino) di investimenti importanti, per i quali volete un discreto tornaconto. Quindi non si tratta più di seminare e aspettare, ma di pianificare tutte le fasi, dalla semina alla collocazione del prodotto per il mercato nazionale/internazionale. Per cui secondo me serve avere per prima cosa un quadro generale sul clima, per vedere che rese potete aspettarvi a seconda delle varietà che sceglierete. Poi bisogna fare tante prove (semine in epoche differenti, varietà differenti, concimazione e irrigazione, eventuali interventi contro insetti e malattie ecc.) per poter ottenere infine una serie di infomazioni utilissime !!!
in bocca al lupo per tutto


03/10/2009, 12:21
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Iscritto il: 20/09/2009, 9:43
Messaggi: 4
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In effetti siamo nel nord del Senegal: Louga e Tivauone. Però frumento, sorgo, arachide, miglio crescono agevolmente con l'hivernage. Al Ministero dell'Agricoltura non hanno molte informazioni sulla coltivazione di grano, ceci e piselli. O perlomeno io non le ho trovate. So che ci sono delle sperimentazioni in corso il cui esito non è divulgato. Per il momento. Stiamo facendo delle prove.....
Per i fagiolini verdi c'è già una buona esperienza "guidata" da imprese della provincia di Cesena/Forlì.....
Grazie comunque per il suggerimento del database FAO: tornerò a leggerlo con più attenzione.
Saluti
Giancarlo


12/10/2009, 20:28
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Messaggi: 7445
Località: Airuno (Lecco)
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Rispolvero questo post per chiedere consigli sul favino.
Vivo in lombardia, vicino a lecco. Coltivo la terra per passione, 500mq a frutteto e 1000mq a ortaggi.
Quest'anno raccolte le patate, i pomodori da salsa e angurie e meloni, in 500mq ho arato con un rotaratro per motocoltivatori e circa 3 settimane fa (poco dopo la metà di settembre) ho seminato un miscuglio di 10kg di cui 7 favino e 3 veccia vellutata.
Penso di falciare il tutto ad aprile e verso la metà di maggio metterci zucche e pomodori.

Volevo chiedere se il favino ha un buona resistenza al freddo è buona considerando che vivo vicino al fiume adda e l'umidità invernale si fa sentire parecchio.

Una seconda cosa che volevo chiedere riguarda l'aggiunta di compost quando andrò ad interrare il favino e la veccia con il rotaratro tagliati precedentemente. Dove vivo è possibile ritirare il compost proveniente dalla frazione umida dei rifiuti. l'umido viene compostato non lontano da dove vivo e posso ritirarne quanto ne voglio a gratis, a patto che vada io a prendermelo e a caricarmelo.
Volevo sfruttare l'azoto che verrà a crearsi col favino e la veccia per arricchire il terreno di sostanza organica. ne vale la pena secondo voi? e se si quanti quintali mi consigliate di interrare?


20/10/2009, 19:00
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Messaggi: 6200
Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao Kentarro,
ti metto questo link: http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/fava.htm, dove troverai molte informazioni che penso ti siano utili.
Io fossi in te farei un anno sovescio di leguminose e un anno metterei il compost, altrimenti rischi di apportare troppa sostanza organica.
Saluti Francesco

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- La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone)
Egli vive ancora.


20/10/2009, 19:18
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Iscritto il: 20/10/2009, 18:36
Messaggi: 7445
Località: Airuno (Lecco)
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Ok grazie del link, dovrebbe resistere qui dalle mie parti.
Un'ultima domanda.
L'anno prossimo farò la stessa cosa con l'altra metà del terreno ora non coltivata a sovescio.
Mi hanno detto che una cosa interessante sarebbe mischiare semi di favino (per fissare azoto) e di senape bianca che ha un effetto funghicida.
Le due cose collimano o è meglio coltivarle da sovescio in modo separato?


20/10/2009, 19:45
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