ho avuto occasione di acquistare due ettari seminati a farro spelta, seminato a meta' ottobre, preceduto da grano.
Il vecchio proprietario mi dice che non ha fatto concimazione alla semina, anche se le piantine sono robuste e la copertura del terreno e' uniforme, poiche' il farro e' di per se rustico e non vuole troppe cure.. addirittura mi sconsiglia il diserbo primaverile preferendo la trasemina di trifoglio nano da sovesciare a settembre.
Onestamente non ho mai lavorato col farro e non lo conosco, quindi ogni consiglio e' ben accetto..
una concimazione in copertura a primavera e' consigliabile o no? vorrei evitare l'allettamento, ma avere uno stelo di almeno una metrata perche' probabilmente la raccolta sara' fatta a mietilega, le spighe tagliate a mano con una ghigliottina fatta in casa e le spighe trebbiate a parte. I manelli di paglia dovrebbero finire in una ricostruzione di un villaggio medievale a fare il tetto di un mulino. So che sara' un lavorone ma pagano dei bei soldini, oltre alla granella che ti resta a casa. Ai tempi il mio mentore faceva una spolverata di nitrato di calcio su segale e triticale all'accestimento, eventualmente un azotato in primissima levata (forse lo chiamate foglia a bandiera dalle altre parti) per dare un po' di peso specifico e di quantita', ma non saprei se per questo specifico scopo la cosa si adatta..
In alcuni punti ha ucciso il trifoglio traseminato e indebolito il farro, che col primo temporale si e' allettato.
domanda, il diserbo in post emergenza per il tenero ha controindicazioni? Una passata a 5-6 litri-ha di glifosate in questi giorni fino a che punto e' risolutiva?
Anche se so gia' da solo che non e' il massimo ero orientato al ringrano di farro su farro, tolto 1 ettaro di farro su girasole.
sec me puoi fare tutto il foglia larga, ma eviterei i graminicidi ,potesti fare dei test per il linuron e clortoluron in pre emergenza , e trifluralin interrato in presemina ,