Buongiorno a tutti. Un argomento interessante su cui potremo scambiare alcune opinioni, è l' essiccazione dei foraggi. Credo che utilizzare le migliori tecniche per la conservazione dei propri foraggi, sia il modo più moderno per ottimizzare l' alimentazione e la salute dei nostri animali. A presto Karl
grintosauro ha scritto:nello specifico cosa intendi ,nella fienagione classica? nella fienagione in 2 tempi? nel fasciato?
o nel trinciato /insilato in trinceea?
Ciao Grintosauro, come termine fienagione classica intendo la fienagione a due tempi. Pre essiccazione su campo con foraggio al 25/30% di Su (sostanza umida) e finissaggio con essiccazione.
dipende da dove la fai , se nei paesi alpini ti do ragione, ma in genere nel 90% dei casi al fienagione e' fatta in campo fino aun umidita inferiore al 15/16% e poi imballata...
quale e' il tuo impianto di essicazione( senza fare nomi di marchi..)
E' un impianto tedesco che essicca sia i balloni tondi che quadrati e utilizza la tecnica del recupero di calore. In pratica è un impianto che attraverso un computer consente di essiccare anche quando le condizioni climatiche sono pessime. E' abbinato ad un impianto di biogas di marca austriaco e si recupera l' acqua calda da cogenerazione. La produzione dei foraggi è di circa 2000 T/annue e li faccio passare tutti nell' essiccatoio così mi permette di avere una qualità di base omogenea. In pratica i costi di gestione sono bassissimi perché l' energia termica è gratis e occorre affrontare i costi di energia elettrica per funzionamento del ventilatore. L'alimentazione è tutta con unifeed a secco perché la zona è nel consorzio del parmigiano reggiano.
qui si preferisce fasciare ( presumo t passi nell'essicatoio tutta erba medica..) sia il rpimo taglio di medica fatto a fine aprile , e i tagli da settebre in poi .
ma ogni esigenza e' diversa dalle altre , sapevo che alcuni impianti della tua zona o limitrofe che fanno farina di erba medica disidratata, circa una ventina di anni fa disidratavano il trinciato di mais , trinciato con una umidita di circa il 50% , per inserirlo nei disciplinari del latte x i formaggi tipo Grana ( il padano , e il parmiggiano reggiano se nn erro) x evitare le fermetazioni abnormi classiche dell'uso degli insilati..
una domanda : questo tipo di essicatori , non funzionano meglio su foraggio raccolto sciolto? ( coi autocaricanti tipo pottinger?) e poi impacchettato o imbalalto una volta secco? o anche gestito scioloto dall'inizioalla fine ( vitoquanto costa una rtpressa..)???
usando un carroponte con forche x la mobilitazione
ho visto 2 impianti x l'essicazione delle rotoballe , uno nel vigonese e uno verso alessandria. in entrambi i casi uno dei problemi era quello della penetrazione di aria nelle rotoballe a cuore duro ...
mi domando delle big balle quadrate che sono ancora piu pressate se si riesca a seccarle fin nel centro
grintosauro ha scritto:qui si preferisce fasciare ( presumo t passi nell'essicatoio tutta erba medica..) sia il rpimo taglio di medica fatto a fine aprile , e i tagli da settebre in poi .
ma ogni esigenza e' diversa dalle altre , sapevo che alcuni impianti della tua zona o limitrofe che fanno farina di erba medica disidratata, circa una ventina di anni fa disidratavano il trinciato di mais , trinciato con una umidita di circa il 50% , per inserirlo nei disciplinari del latte x i formaggi tipo Grana ( il padano , e il parmiggiano reggiano se nn erro) x evitare le fermetazioni abnormi classiche dell'uso degli insilati..
una domanda : questo tipo di essicatori , non funzionano meglio su foraggio raccolto sciolto? ( coi autocaricanti tipo pottinger?) e poi impacchettato o imbalalto una volta secco? o anche gestito scioloto dall'inizioalla fine ( vitoquanto costa una rtpressa..)???
usando un carroponte con forche x la mobilitazione
Gli impianti a foraggio sciolto andavano negli anni 70 sino agli anni 80. Ne vedevi diversi dalle mie parti. La questione però era che che facevi poca produzione giornaliera e se dovevi essiccare, come me, 2000 T avevi bisogno di una portaerei. Senza contare il costo di gestione, la quantità di carri da caricare di fieno. Un lavoraccio. Poi considera che reimballare un foraggio sciolto (che di peso si e no arriva a 70/80 kg di peso per m3) rischiavi di perdere tutta la foglia. Ecco perché in tanti l' hanno abbandonato. Con il carroponte avevi problemi di distribuzione nella cella perché doveva essere tutta la falda omogenea. Poteva andare bene per le piccole aziende con il fienile sopra la stalla e con fieno poco umido. Io faccio soprattutto balloni quadrati da 500 kg secchi e sono contentissimo della tecnica che ho acquistato. Tutte le zone della pressa sono essiccate. Anche negli anni 90 c'erano altre tecniche di essiccazioni balloni, ma mi sembravano impianti troppo "agricoli" e poco industriali. Non avevano grandi rese.