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Esame universitario sementi 
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Iscritto il: 22/03/2011, 11:53
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Salve a tutti !
Mi chiamo Ester, sono una studentessa che sta svolgendo una tesi sugli effetti dei cambiamenti climatici sulla produzione di mais in provincia di Cremona.
Avrei bisogno del vostro aiuto di esperti agricoltori!
Mi servirebbe sapere se il mais da granella in quella zona è sensibile al fotoperiodo oppure no.
Inoltre, poichè sto usando un programma di simulazione della produzione che richiede dati sull'irrigazione, fertilizzazione, rotazione etc vorrei sapere voi come vi comportate. Nel senso quanto e quando irrigate, quanto fertilizzate e con che prodotti. Sarebbe bello potersi basare su un'azienda o un campo realmente esistente, quindi se per caso uno di voi abitasse in prov di Cremona e volesse rendere disponibili i suoi dati (semina, irrigazione, produzione) dal 2001 al 2010, o anche per meno anni mi fareste davvero felice.
Grazie mille a tutti, e buona giornata! :)


22/03/2011, 13:06
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alloa ester premetto non sono di cremona,

ma un consiglio posso dartelo ben volentieri

per i dati sulalrpoduzione , visto che cremona non dista lontano da bergamo , ti consiglio di sentire l'istituto della cerealicoltura , che e' il fiore all'occhiello per il mais in italia( centro elaborazione di tutti i dati in italai su produzioni e concimanzioni e irrigazioni)

facciamo il punto sul fotoperiodo , anche s elo zunami ha spostato di 10cm l'asse terrestre la lunghezza del giorno non e' cambaita, quello che fa al differenza e' la sommatoria termica.

cioe dei gradi utili , talla semna alla maturazione fisiologica ( punto nero) questa somamtoria si ottiene , la somma della temperatura minima piu temepratura massima( per le temperature oltre i 30 gradi ,ci si ferma alal soglia dei 30) meno 10 che e' la tempertaura minima al di sotto delal quale la pinta non si sviluppa diviso 2

le classi di maturazione sono in relazione a questo.

sulle concimazioni prendendo cremona come riferimento , essendo sicuramente in direttiva nitrati , si svolgono mediamnete come in tutte el altre realta maidicole , cieo segunedo principlamente la dotazione del terreno , e gli asporti della cultura precedente, e purtropo seguendo le indicazione di amssima per l'utlizzo del leteme liquame , e azoto.

per cui dipnde molto da come vorrsti strutturare l'azinda della tesi

che allevamneti avresti? che dotazione di liquame/letame avresti , che rotazione hai in mente di fare?

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22/03/2011, 14:29
Profilo YIM WWW

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Grazie Grintosauro per i consigli.
Noi in realtà non siamo interessati agli allevamenti. Si, in effetti per la fertilizzazione pensavamo di prendere i valori medi della pianura padana.
Per la rotazione non so ancora. Nel senso che ho sentito un ragazzo che coltiva mais in zona e lui dice che non esiste una vera rotazione nel cremonese e la maggior parte viene seminata in monosuccessione. Io in realtà pensavo di "seminare" erbai autunno vernini a novembre per raccoglierli ai primi di maggio... Quale delle due ipotesi ti sembra più realistica?
Scusa se ne approfitto, ma non sono molto ferrata sull'argomento, e vorrei fare un lavoro realistico.
Grazie!
Ciao!


22/03/2011, 20:11
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tutto si puo fare , ma io terrei x buona l'indicazione che ce nella direttiva nitrati , ossia 1 anno ogni 5 una coltura vernina , e visto che andiamo poi a seminare a meta amggio ecmq ci servirebbe anche della fibra , la farei seguire da un altro erbaio estivoa questo punto da raccogiere entro al fine di agosto.

come quantita di letame calcola che di azoto ne hai il 0.3% 0.5% dosalo da arrivare nei limiti per la distribuzione rpesemina , e mettine 200kg di urea in post emergenza , calolando ch ne emtti gia un po ilocalizzato col 18/46(200kg ettaro)

sull'itrrigazine vaia scotrrimento , a cremona di acqua ce ne un mare sottoterra

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22/03/2011, 20:30
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Iscritto il: 17/03/2009, 18:36
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Come si chiama il fenomeno per il quale due piante appartenenti alla stessa specie, ma ubicate rispettivamente in due ambienti diversi per caratteristiche pedoclumatiche, presentano una morfologia diversa?

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27/10/2011, 21:05
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Intendi i diversi fenomeni di adattamento che portano a differenze genotipiche a livello interspecifico?
Dimmi se ti è chiaro quello che ho scritto.
Luke

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27/10/2011, 21:42
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si chiama speciazione ed è il classico esempio dei fringuelli di Darwin.


27/10/2011, 23:05
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Luke ha scritto:
Intendi i diversi fenomeni di adattamento che portano a differenze genotipiche a livello interspecifico?
Dimmi se ti è chiaro quello che ho scritto.
Luke

Mi è chiaro quello che dici, ma non è quello che intendo io.

Non è nemmeno quello che dice marco77.

Provo a spiegarmi meglio, un termine c'è ma non riesco a ricordarmelo, in pratica il genotipo è lo stesso, la specie rimane immutata però se viene coltivata in un ambiente diverso, per clima, terreno, ore di luce ecc, da quello originario morfologicamente cambia, il fenotipo si esprime diversamente.

Un esempio che viene in mente sono alcune varietà di frutta che in apparenza sembrano cultivar diverse ma poi hanno il medesimo genotipo.
Un mio prof mi riportò un esmpio con la sulla, i semi di sulla raccoltì da piante in Molise, seminati in pianura padana davano origine a piante che non sembravano nemmeno lontanamento sulla.

C'è un termine specifico ma non mi viene in mente, mi sto scervellando ma nulla.

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27/10/2011, 23:22
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Polimorfismo

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27/10/2011, 23:48
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Salve a tutti, al momento sto preparando un esame di biologia, produzione e tecnologia delle sementi. Nella parte finale vengono trattate E.N.S.E (ente nazionale sementi elette) e I.S.T.A (international seed testing association), non mi sono chiari i loro ruoli. Inoltre i controlli delle sementi vengono suddivisi in: controlli alle colture, controlli agli stabilimenti, analisi e prove post-controllo. Vorrei sapere in cosa consistono.

Grazie per l'aiuto :D


27/02/2012, 16:16
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