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Come riconoscere il letame maturo - concime organico
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DanieleV
Iscritto il: 24/11/2008, 18:33 Messaggi: 204 Località: Arezzo (provincia)
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Ciao a tutti, ma dare il concime fresco in tarda estate in pieno campo, come usualmente si fa, non porta ad un dilavamento di N nitroso ? Questo dilavamento, se realmente presente, verrebbe contenuto nel caso di somministrazioni di letame maturo? Quali sono i parametri ideali (temperatura, umidità, areazione... etc.) per una buona maturazione del letame o dove posso trovarli? Ciao a tutti, Dani
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03/05/2009, 12:31 |
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Francesco
Iscritto il: 13/03/2008, 19:45 Messaggi: 6200 Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao DanieleV, in effetti il letame dovrebbe essere spanto solo quando maturo, perché se spanto fresco ci sono una serie di problematiche oltre la perdita di N, che comunque non è molta, ma ben più grave è il fatto che con letame fresco si vanno ad immettere nel terreno un sacco di semi di erbe infestanti. Di solito il letame viene messo nella concimaia, qui avvengono tutti i processi che portano alla maturazione del letame, durante questo periodo variano sia la temperatura che l'umidità, l'areazione di solito è assicurata dalla lettiera (paglia o altro). Saluti Francesco
_________________ - La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone) Egli vive ancora.
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03/05/2009, 17:21 |
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ber5toldo
Iscritto il: 30/07/2009, 20:20 Messaggi: 3
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Ho molto letame di cavallo , non riesco a smaltirlo se interessa lo regalo ,sono di Udine
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16/09/2009, 18:05 |
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Flavio
Sez. Tartufi
Iscritto il: 16/01/2008, 1:19 Messaggi: 6070 Località: Sesto F.no (FI)
Formazione: Perito agrario e Dott. in Tut. e Gest. delle Ris. Faunistiche
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Mi piacerebbe molto aiutarti a smaltirlo, ma purtroppo la distanza non ce lo permette Peccato
_________________ Saluti, Flavio.
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17/09/2009, 21:27 |
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ricky75
Iscritto il: 03/04/2009, 12:29 Messaggi: 1207 Località: grantola (varese)
Formazione: licenza media
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Riprendiamo da " Come e dove stivare il nostro fieno"Carissimi ospiti del forum ho pensato di creare un nuovo argomento per lasciare maggior spazio a quello originario. Per chi vuole potrà dilettarsi alle dissertazioni sull'impiego del letame e sulla sua efficacia e efficenza in funzione della sua origine e provenienza. Buon forum a TUTTI !!! Arborea Tosco ha scritto: Posso utilizzare della pollina pellettizzata per recuperare l'azoto. Non utilizzo alcun tipo di concime chimico. Oltre alla pollina posso disporre di letame di bovini allevati solo con fieno, oppure del letame di capra o di maiale, oltre che di cavallo (ma di questo ne ho poco). Detto questo, considerando anche che avrò questo terreno solo per 4 anni, credo che una parte la destinerò ad un prato di medica, un'altra la lascerò come prato-pascolo, ed un'ultima la farò ad avena (che poi sfalcerò per gli animali). Pensavo di usare la pollina solo per il prato-pascolo che lascerò intatto. meglio il letame che la pollina,ma non quello di cavallo,che in genere è fatto coi trucioli. cosa intendi con "letame di bovini allevati solo con fieno"? che differenza fa?
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08/06/2011, 21:37 |
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Tosco
Iscritto il: 07/06/2010, 14:55 Messaggi: 5321 Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
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Beh, non voglio infilarmi in rognosi dialoghi sulla chimica, ma c'è una (magari minima) differenza tra letami di bovini allevati solo a fieno ed erba e bovini allevati a miscele commerciali e insilati. Volevo specificare il tipo di fieno di cui disponevo. La mia azzienda, seppur non iscritta al Biologico, segue rigide regole anche sulla provenienza dei letami. Infatti la pollina pellettizzata la uso SOLO se obbligato, altrimenti posso disporre di una modesta quantità di pollina al naturale. Il letame di cavallo che ho è fatto solo con paglia, fieno ed erba.
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08/06/2011, 23:45 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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ne sei proprio certo che ci sia differenza?
nel passato ho sempre usato x lettiera i truccioli di segheria, sia sull'avicolo che mischiati con la paglia nei bovini,
risultato: liquame zero e un letame che era una meraviglia nei terreni pesanti..
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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09/06/2011, 7:50 |
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Tosco
Iscritto il: 07/06/2010, 14:55 Messaggi: 5321 Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
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grintosauro ha scritto: ne sei proprio certo che ci sia differenza?
nel passato ho sempre usato x lettiera i truccioli di segheria , sia sull'avicolo che mischiati con la apglia nei bovini,
risultato: liquame zero e un letame che era una meraviglia nei terreni pesanti.. Boh, dovremmo sentire un agronomo, ma...così mi è stato insegnato a scuola
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09/06/2011, 9:44 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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io partirei da un analisi chimica del letame , piu che teorie piu o meno fantasiose..
quello che e' importante nel letame e' che sia ben marcio , e non lasciarlo a vbuoto sul terreno una volta sparso , cioe interrarlo entro pochi gg m a seconda della stagione.
in inverno hai piu tempo..
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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09/06/2011, 11:23 |
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Tosco
Iscritto il: 07/06/2010, 14:55 Messaggi: 5321 Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
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Beh Grinto, scusami...ma non credo proprio che all'Istituto tecnico Agrario insegnino "teorie più o meno fantasiose", non trovi? Comunque...poichè non mi ricordo benissimo l'argomento (dovrei fare una ricerchina tra i miei vecchi appunti e nei libri di testo) cerco di non approfondire questo argomento, ricordando però che anche in questo forum ho letto qualcosa a tal riguardo. Posso comunque togliermi lo sfizio e chiedere ai tanti amici agronomi che ho (loro l'università l'hanno finita, mentre io sono andato a lavorare...): loro sapranno darmi info dettagliate in modo che quanto ho detto possa essere considerata una cosa attendibile basata anche su analisi chimiche. (ok grinto?)
Credo comunque che l'OT sia stato piuttosto lungo, e ritorno a chiedervi quali potrebbero essere i modi per stivare il fieno. Al Consorzio mi hanno consigliato un telo di microfibra...simile al tessuto-non-tessuto, ma molto più spesso. Mi hanno detto che mettendo le presse "a barca" o "a pananna", questo telo garantisce la loro salute. Inb pratica questo grippa sul fieno, lasciandolo respirare, e fascivolare la pioggia verso terra. ne avete mai sentito parlare?
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09/06/2011, 11:34 |
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