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Problemi, patologie e consigli inerenti le coltivazioni erbacee
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Coltivazione grano duro

05/09/2015, 17:24

Salve a tutti,
Volevo avere delle informazioni su quali lavorazioni di preparazione del terreno, concimazione, semina raccolto e consegna al cosorzio ci sono da fare per coltivare grano duro, circa 17 ha in collina marchigiana. E se potete quantificarmi il costo per ogni lavorazione in modo da farmi due conti se mi conviene gestire tutto io e fare lavorazioni conto terzi e poi incassare oppure dare in affitto. Grazie mille.

Re: Coltivazione grano duro

05/09/2015, 22:08

Nessuno mi può aiutare?..

Re: Coltivazione grano duro

05/09/2015, 22:43

Purtroppo le tariffe , pur simili, variano da provincia a provincia.
Questo è quello che si trova sul web relativo alla provincia di Ancona:

http://www.apima.ancona.it/index.php?op ... &Itemid=24


http://www.unima.it/tariffari

Re: Coltivazione grano duro

05/09/2015, 22:52

Ok grazie molto. Ma che lavorazioni vanno fatte? Se me le puoi indicare cosi dopo mi faccio due conti utilizzando i link che mi hai dato....e poi secondo te conviene che gestisca io la coltivazione di 17 ha utilizzando contoterzisti? ..oppure do in affitto?

Re: Coltivazione grano duro

05/09/2015, 23:22

http://sito.entecra.it/portale/public/d ... o-duro.pdf


http://agriregionieuropa.univpm.it/cont ... =0%2C0%2C1


http://www.ilgranoduro.it/osservatorio/ ... econda.pdf


http://www.minambiente.it/sites/default ... rilla3.pdf


Le lavorazioni "classiche" sono aratura , affinamento, semina, concimazione, trattamenti vari, trebbiatura.
Diciamo che specialmente in collina, senza aratura puoi fare solo "semina su sodo" (la "minima lavorazione" non credo sia fattibile), ma anche la semina su sodo si può fare solo in certi casi.
Assolutamente no al ringrano.
Premetto che secondo me il terzista può esser utile (per evitare l'acquisto dei macchinari), ma ha due difetti.
Primo i costi (rischi di lavorare solo pe rpagarci le spese!); secondo non può sopperire a scarse conoscenze del proprietario.
Purtoppo il terzista si limita ad eseguire le lavorazioni richieste, ma non decide nulla , quello è demandato alla tua esperienza.
So che nella tua zona ci sono parecchi ettari coltivati a grano della varietà "Senatore Cappelli" con metodo biologico, e con ottime rese.
Però credo abbiano impiegato anni per raggiungere quei risultati.
Fra l'altro credo che la coltivazione del grano duro vada affrontata con rotazione quadriennale, quindi avresti un anno a grano, ma gli altri tre devi variare; non credo si possano raggiungere grandi redditi.
Secondo me , il guadagno principale (guadagno, non incasso) è costituito....dai contributi PAC.
Se i tuoi terreni non sono dotati di titoli PAC, come "nuovo agricoltore" puoi farne richiesta alla "Riserva Nazionale".
Se non hai modo di avere i Titoli PAC (per esempio, perchè non sei CD o IAP); meglio limitarsi ad affittare.
Vero che potresti affittare anche avendo i titoli, ma in quel caso è una scelta.

Re: Coltivazione grano duro

06/09/2015, 1:11

Perché nn si può ringranare? Se fai una cover crop traseminata nel grano puoi fate benissimo 2anni a grano...a patto che nn vendi la paglia ma la trinci e la reinterri...

Sul fatto della resa del sen cappelli tralascerei .... Perché molte volte si fa passare x quel grano grano aziendale non certificato mrl 70% dei casi dove originariamente 50e più anni fa era quel grano ma in seguito a incroci spintanei con polline trasportato dal vento anche x km e soprattutto nn scartando 10\12 metri di bordo e soprattutto senza fare i gratta.enti obbligatori contro le malattie crittogame trasmesse x seme che aumentano il potenziale fito tossico dei funghi ssopratutto carbone e fusarium che rendono il grano seppur biologico potenzialmente più pericoloso di un grano con una coltivazione integrata...

Per fare una valutazione economica che si avvicina alla realtà bisognerebbe capire quali mezzi avete a disposizione.

Nel caso nn disponete di alcuna attrezzatura consiglio x alcuni anni di tenervi il contributo pac .capitalizzarlo al fine di raggiungere un capitale minimo x iniziare ad acquistare qualche macchinario o attrezzzo escuse le spese di tasse imposte contributi. E di concordare la rotazione esatta da farsi x nn impoverire il terreno.
Ovvio che nn sara molto d'accordo sul trinciare la paglia x interrarla perché sara c lui un mancato reddito o il dover usare dei diserbanti che permettono di traseminare il trifoglio a marzo
E di seminare soya il terzo anno e avere una plv inferiore al grano...

Re: Coltivazione grano duro

06/09/2015, 1:53

INTANTO grazie delle vostre risposte, molto tecniche e precise. Diciamo tranquillamente che non sono un esperto ma di conto economico e valutazioni di redditività aziendale potrei cavarmela. Giustissimo l'osservazione che il terzista non può colmare le lacune di conoscenza ed esperienza che io sicuramente ho ma magari potrei affidarmi a qualcuno che mi dia anche questo apporto. Il mio interesse nel gestire tuttala la orazione viene dal fatto che un agronomo mi ha detto che potrei avere una buona resa dato che questo è il quinto anno di coltivazione erba medica e dunque risparmierei nella concimazione e avrei una possibile Buona resa. Io potrei fare qualcosa da me, tipo la concimazione, ma ipotizzando che faccia fare tutto ad un terzista e che compie sia seguito da che sene intende del mestiere per 16 ha di grano duro a grandi linee riesco a stereo sui 10.000 euro di spense? ..

Re: Coltivazione grano duro

06/09/2015, 1:59

Escludevo il ringrano perchè mi pare fosse vietato dal disciplinare del biologico, negli altri casi puoi farlo.
Però con il ringrano i problemi di fusariosi li accentui.

Ma scusa, con le nuove regole sui contributi PAC puoi incassare anche in assenza di qualsiasi lavorazione?
Ero convinto fossero legati alla effettiva coltivazione:


Riforma della PAC – Aiuti diretti
Agricoltore Attivo – Attività minima
Tutti questi agricoltori attivi DEVONO svolgere sui terreni condotti attività
minima.
La norma recita: “Non sono concessi pagamenti diretti a coloro che conducono
superfici agricole che sono principalmente mantenute in uno stato idoneo
al pascolo o alla coltivazione e che non svolgano su tali superfici attività
minima.”
Cosa significa:
“Attività con cadenza annuale consistente in almeno una pratica colturale
ordinaria, fermo restando il rispetto dei criteri di condizionalità



http://www.ciatreviso.it/uploads/downlo ... C_SITO.pdf" target="_blank


Chiaro che se affitti, la lavorazione viene fatta per forza.

Questo riguarda gli afitti:

https://leonardolaureti.wordpress.com/2 ... 2014-2020/

Re: Coltivazione grano duro

06/09/2015, 2:13

Ok per tutto ma la mia questione è chiara. Chi può darmi indicazioni precise o abastanza precise? P.s. le Pac le prendo perché ho una ditta agricola come iap.

Re: Coltivazione grano duro

06/09/2015, 8:24

In ordine
Puoi parzialmente diminuire la concimazione azotata. Ribadisco parzialmente in quanto l intervento di concimazione che fai in spigatura va cmq fatto.
la concimazione fosfatica e potassica visto che i terreni italiani di origine morenica del appennino sono carenti w visto e considerato che la medica asporta questi Elementi in pratica nella totalità della parte disponibile va interamente fatta, tutti gli anni anche con interro della paglia per almeno 5\6 anni x reintegrarne una quantità tale da poter esserne minimamente dotato per ricominciate la rotazione con un medicaio , fatto salvo il reintegro degli asporti .

Adesso bisognerebbe capire una cosa vuoi massimizzare i contributi pac facendo rientrare in questi anche la quota spettante il biologico. O vuoi condurre normalmente il terreno in modo integrato? Perché nel tuo cakcolo nel biologico senza diaerbo senza nitrati senza funghi idi produrresti meno della metà e secondo non tutti i terziari soni Dell idea di usurare eccessivamente le mietritrebbie lavorando in campi eccessivamente infestati da malerbe.... E stai tranquillo che anche dopo 4 anni di medica sinapis r altre schifezze ci sono...

Detto questo il primo anno sei obbligato a arare cmq perché o diserbi col glufosate la medica 2 volte x disattivarla e poi semini su sodo opp ari


Sulla minima lavorazione bisognerebbe capire cosa intende il legislatore della tua regione. Se intende che una quota dei lavori x avere la qualifica di imprenditore avricolo professionale devi farlo tu. Per esempio la semina e la concimazione , quota calcolata in base ai costo totale .ovvero un quarto un terzo del impegno di capitale riguardante solo le lavorazioni agromeccaniche devi farlo direttamente oltre che devi avere fatture di acquisto di sementi e concimi.

Oppure x minima lavorazione si intenderebbe che x seminare devi cmq fare un minimum tillage o lavorazioni tradizionali. Escludendo la semina su sodo. Ma qui mi sorge il dubbio che sia una norma cessatoria in quanto la semina su sodo potrebbe rientrare tra le pratiche ammissibili al greening richiesto dalla normativa europea nella precedente revisione della pac.

Cmq ho notato una cosa del tuo fidato agronomo direi quasi lacunosa, nessun agronomo che sappia fare il rpio lavoro consiglia di cercare un contoterzista x sapere come e meglio procedere. Sarebbe come se un meccanici ti consigliasse di andare a chiedere a un concessionario quale sia il difetto di un auto con la frizione che slitta o coi freni rotti..

Qui ci sono agronomi che fanno da fattore che conducono aziende x conto di proprietari. Che fanno tutt'altro sia sotto il punto di vista agricolo tramite terziati di fiducia sua sotto il punto di vista burocratico riconoscendo al propietafio o una quota fissa di prodotto tal quale detratte le spese e il propio guadagno o direttamente una parte di utile di esercizio fatto salvo le calamita atmosferiche.

Per cui quello che ti consiglio e cambiare agronomo magari contattando l albo professionale capire quale sia la sua richiesta economica in base ai risultati.

Tra lavorazioni agro meccaniche e materiali di consumo sei sopra i 10mila euro
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