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Lorisfederica
Iscritto il: 10/09/2014, 21:35 Messaggi: 69 Località: Provincia di Ancona
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Ti ringrazio mlto per le tue preziose e precise considerazioni. Per quanto riguarda l'apporto di concimi e il fatto che ci sia stata erba medica per completezza ti dico che il mio fondo si trova a 25 km dal mare nella provincia di Ancona, non so se possa differire qualcosa da un terreno che si trova più verso l'interno. Per l'aspetto PAC e lavorazioni minime mi sono già organizzato. Mentre trovo molto corretto il ragionamento sull'agronomo e sul fatto di affidarmi ad un vero professionista che mi segua e mi indichi bene le lavorazioni da fare in modo così da coordinare il terzista con giuste indicazioni senza affidarmi a terzisti che pensano solo a macinare ettari. Cercherò come prima cosa nell'albo degli agronomi della provincia. Giusto? Dicono che qui in zona la media di resa del grano duro sia 3,5 t/ha ma coltivando dopo la medica la resa possa essere maggiore per te è corretto? Per le spese pensi che sia tanto sopra i 10mila? Facendo una stima molto approssimata e escludendo calamità o avversità particolari riesco ad avere una utilità che si aggiri tra i 3/4mila euro con i miei 16 ha coltivandoci grano duro (sono in totale 17ha ma un ettaro ho fatto un uliveto di 500 piante in due varietà distinte)? Grazie tanto per i tuoi consigli Grintosauro!
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06/09/2015, 13:02 |
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Tizio8020
Iscritto il: 14/06/2014, 12:57 Messaggi: 216
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06/09/2015, 13:29 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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Sinceramente nn so quale possa essere la fertilità del tuo terreno peer he nn co sono in line dati su analisi fatti sii terreni a blocchi randomizzati della tua zona ma parto da un dato incontrovertibile ossia gli asporti dei medicai.
Ho fatto un calcolosi molto approssimativo e tra concimazione potassica e fosfatica semente lavorazioni x la preparazione del letto di semina partendo dal rompere il cotico erboso della medica affinamento e semina e trebbiatura con trasporto e siamo sui 11500/12000 euro io azzarderei una produzione del primo anno sui 40 qlui x ettaro ovvero circa il 10%in meno del genero che stimo quest'anno sui 45\50qli. Tieni conto che annate come il 2014 in piemonte si sono superate. Il tenero punte di 80qli ma son casi particolari .
Ognuno e libero di pensare che il proprio q di la oro sia il.migliore e che il bio sia quello migliore ma la mia domanda e seminare il Cappelli in bio e la a scelta migliore ?
X conto mio se lo pagassero il doppio del grano o duro comune sarebbe ottimo..... Ma x 4/5euro i. Più vale la pena? Considera che un g.duro italiano che nn ha avuto Attacchi da cimice carbone stretta oidio fusariosi che ha un buon titolo di proteine con una rottura vitrea della cariosside senza bianconature e apprezzato più di quello estero a patto di trovare il mulino che oltre la certificazione cartacea lo riconosce nella prova dei fatti. Fino a qua mi rendo conto che sono delle banalità, ma nel commercio aui si dice che bisogna saper contrattare anche col diavolo. X stare a galla
Quindi prima di investire fatti un giro dai mulini che hanno un laboratorio du analisi proprio fatti elencare i nomi delle cultivar che sec loro hanno le migliori qualità molitorie commerciali sua teneri che duri quando hai i dati di 2-3 operatori diversi fatti una lista di riferimento e chiedi al tuo agronomo quale si adatta meglio al tuo areale e quali trattamenti vanno eseguiti x avere quintali e qualità.
E quando lo consegni tieniti sempre un campione sigillato con un bugiardino controfirmato da chi lo ritira in caso di contestazione.
arrivato alla fine fra un anno avrai il.polso della situazione e tutti i dati x fare ke scelte ed evitare gli errori che hai commesso.
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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06/09/2015, 13:40 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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I dati Ismea sono come il listino prezzi delle auto su 4ruote.
Danno un idea sui costi ma nn tengono molto conto di alcune cose....
Tra le quali la produzione x ettaro che molte volte ha un delta troppo ampio rispetto ad altre località e i costi delle lavorazioni agromeccaniche. Oltre che a volte il costo del affitto del terreno gia da solo pregiudica l utile o la perdita...
Quindi puoi avere una perdita se il tuo afitto e oltre i 450 euro a ettaro come puoi avere un utile perché il prezzi di vendita e di 2\3 euro in più al quintale rispetto ad altre località... Oppure si e ricirsi a un cantiere di lavoro dove si e utilizzato un ripper in combinata al erpice a disco e una seminatrice con falcione a disco trainata che può essere utilizzata anche su sodo su terreni sabbiosi, al posto di aratura erpicatura e semina in combinata...
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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06/09/2015, 13:49 |
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Tizio8020
Iscritto il: 14/06/2014, 12:57 Messaggi: 216
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Perfettamente d'accordo sul fatto che una "media" vuol dire quasi nulla. Però il dato interessante evidenziato da quello studio è un altro: solo uno dei campioni era economicamente sostenibile in assenza di contributi PAC. Solo questo volevo evidenziare. Vedi tu se conviene sbattersi per mettere in saccocia, nella migliore delle ipotesi, 300 € all'ettaro. Vero che non devi pagare affitti, ma le variabili sono moltissime.
Io sono contrario all'aratura tradizionale, credo (dove possibile) sia meglio una ripuntatura seguita da affinatura con attrezzi tipo aratro a dischi (max 25 cm di profondità) , ritengo inutile rivoltare uno strato di 45-50 cm , perdi solo fertilità.
Il Cappelli l'ho nominato perchè chi lo coltiva lo vende anticipatamente ad un consorzio, credo lo acquisti un pastificio. Se il differenziale di prezzo è quello che dici tu, asolutamente non ne vale la pena.
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06/09/2015, 14:28 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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Qui di gesta ne all interno del centro di raccolta cooperativo ne abbiamo fatti di tutte le tonalità. Siamo partiti col differenziare il grano tra panificabile e di forza pii suddividerlo in biscottiero e panificabile e forza . Mettere da parte il bologna e fare il mucchio di quello duro(neodur). Alla fine il piazzale era pieno di mucchietti che nn si girava e i silos quasi vuoti ma impegnati. Alla fine hanno chiuso col duro perché su 7n solo 3ha reso piu che il tenero di forza c'è solo il bologna ma quasi più nessuno lo vuole fare perché troppo delicato . E panificabile e biscottiero
Sulla tecnica tradizionale minimum o zero tillage tutto dipende da quanta biomassa o letame hai da interrare perché avere gli stocchi di mais in mezzo ai culmi di grano nn e il massimo....
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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06/09/2015, 14:48 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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grintosauro ha scritto: ...
Sul fatto della resa del sen cappelli tralascerei .... Perché molte volte si fa passare x quel grano grano aziendale non certificato mrl 70% dei casi dove originariamente 50e più anni fa era quel grano ma in seguito a incroci spintanei con polline trasportato dal vento anche x km e soprattutto nn scartando 10\12 metri di bordo e soprattutto senza fare i gratta.enti obbligatori contro le malattie crittogame trasmesse x seme che aumentano il potenziale fito tossico dei funghi ssopratutto carbone e fusarium che rendono il grano seppur biologico potenzialmente più pericoloso di un grano con una coltivazione integrata...
... Ecco perche' i ceppi vanno richiesti agli enti professionali preposti alla conservazione del germoplasma. coltivazioni-erbacee-f21/grano-antico-e-mulini-t85402.htmlMaddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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06/09/2015, 16:14 |
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Lorisfederica
Iscritto il: 10/09/2014, 21:35 Messaggi: 69 Località: Provincia di Ancona
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Non riesco a seguirvi in tutto poiché sono un po ignorante in materia ma per quanto riguarda il conto ecomico un pochino riesco a districarmi. Da quello che ho capito se le spese si aggirano intorno ai 12.000 euro e le rese sono intorno ai 4 t/ha di media ISMEA ( capisco bene che si parla di media) e le attuali quotazioni sulla piazza di Ancona a 295 euro/t per 16 ha mi trovo con un utile approssimato di euro 6.500 da togliere il copemso per l'agronomo. È una stima corretta? E per la vendita mi consigliate di interpellare dei mulini locali invece che il consorzio? Anche per capire cosa piantare devo sentire che qualità di grano duro prediligono i mulini?
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06/09/2015, 16:44 |
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Lorisfederica
Iscritto il: 10/09/2014, 21:35 Messaggi: 69 Località: Provincia di Ancona
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dimenticavo che insieme all'utile stimato sommo anche i titoli Pac a nome della mia Az. agricola.
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06/09/2015, 16:47 |
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Tizio8020
Iscritto il: 14/06/2014, 12:57 Messaggi: 216
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Esatto, per quest'anno più o meno è così. Ma data la rotazione (minimo biennale, ma meglio triennale), gli anni iun cui coltivi altro prendi meno. Devi però aggiungere il secondo raccolto dell'anno del grano e degli altri anni.
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06/09/2015, 17:24 |
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