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Coltivazione del mais granella insilato e pastone
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Spaz
Iscritto il: 16/06/2008, 12:26 Messaggi: 61
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Buongiorno a tutti. Avrei a disposizione dei terreni diciamo aquitrinosi, sono stati bonificati quattro anni fa ma continuano ad essere molto ricchi d'acqua, in pratica in estate anche se non piove per un mese il prato non soffre minimamente, mentre quando piove un po l'acqua ristagna e questo provoca la crescita di malerbe. Sapendo che il mais produce al meglio in terreni irrigui mi chiedevo se un terreno come quello che ho descritto sarebbe adatto al pari di quelli irrigati artificialmente alla sua coltura o se l'acqua ristagnante risulterebbe dannosa anche al mais. Grazie dell'attenzione Ettore
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16/06/2008, 16:33 |
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Mario
Iscritto il: 03/05/2008, 19:41 Messaggi: 5680 Località: Firenze
Formazione: Perito Agrario - Dottore in Agraria
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Se il ristagno è eccessivo ovviamente il mais soffre. Forse per le poche informazioni di cui ci fornisci penso che un mais da insilato seminato più fitto, a forte evapotraspirazione e in grado di contrastare le infestanti di seconda generazione grazie alla sua densità di semina, forse, potrebbe farcela ottenedo grandi produzioni; altrimenti, se vuoi produrre granella, non ti rimane che provare soprattutto se non si tratta di un grosso investimento potrebbe essere una sperimentazione interessante, facci sapere, saluti ciao Mario
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16/06/2008, 17:04 |
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Spaz
Iscritto il: 16/06/2008, 12:26 Messaggi: 61
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Come posso darti informazioni piú precise, cosa vuoi sapere?
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16/06/2008, 22:23 |
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Mario
Iscritto il: 03/05/2008, 19:41 Messaggi: 5680 Località: Firenze
Formazione: Perito Agrario - Dottore in Agraria
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Ciao Spaz, per cominciare è possibile fare delle lavorazioni (siamo come credo in pianura livellata, oppure in falsa pianura con rialzi e buche, i campi sono regolari ...) che agevolino lo sgrondo delle acque? per dirla semplicemente se si possono fare dei colmi e se esiste la possibilità di utilizzare scoline e fossi per allontanare le acque eccedenti. Il terreno è molto compatto? se è possibile migliorne la struttura attraverso letame? si troverebbe se necessario? Come è avvenuta la bonifica? il ristagno è dovuto al livello (terre basse) o alla natura (argille impermiabili). Ti risulta che qualcuno usi il ripper o attrezzi discissori con buoni risultati o si peggiora la situazione?. Per finire quale è la tua meccanizzazione, non tanto le motrici ma gli organi e attrezzi lavoranti, ciao saluti a presto Mario
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16/06/2008, 22:57 |
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Spaz
Iscritto il: 16/06/2008, 12:26 Messaggi: 61
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Allora, io abito in Valtellina, provincia di Sondrio, siamo ad un'altezza di 300 metri sldm circa, i terreni nelle condizioni del mio coprono un'area di 65 ettari circa, in quest'area c'é un reticolo di fossi creati con la bonifica quattro anni fa, approssimativamente scorrono paralleli da est a ovest a distanza di 150-200m uno dall'altro. A causa dell'alluvione dell'87, la terra del fiume ha ricoperto i terreni e da li in avanti sono sempre stati così, diciamo semi-paludosi e poco se non molto poco fertili. Letame per migliorare la struttura ce n'é in abbondanza, possiedo un'azienda agricola e dovendo comprare parte del fieno per il bestiame ne produco piú di quanto ne utilizzo. I terreni sono pesanti. L'erba infestante si chiama cavallina, provoca diarrea nei bovini mentre non da problemi ai cavalli. La bonifica è avvenuta riportando terra per alzare il livello dei terreni, con una sommaria concimazione con letame e creando il reticolo di canali di scolo di cui ti ho parlato pur non ottenendo ad ora risultati soddisfacenti.. Sul tentativo di utilizzare attrezzi per migliorie non mi risulta che nessuno ci abbia provato. Come attrezzatura per ora mi sono occupato soltanto di erba e fieno, non possiedo quindi i macchinari adatti alla lavorazione del mais. Stavo valutando la possibilitá di inziare a coltivare il mais ma prima di acquistare i macchinari volevo qualche chiarimento su questa situazione siccome questi terreni sarebbero gli unici che riuscirei ad affittare senza troppa fatica visti i problemi che hanno per la fienagione che é l'attivitá a cui sono ancora, a mio parere erroneamente, adibiti. Saluti Ettore
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16/06/2008, 23:49 |
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Francesco
Iscritto il: 13/03/2008, 19:45 Messaggi: 6200 Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao a tutti, scusate se mi intrometto nella discussione, secondo me coltivare in queste condizioni i terreni è molto difficile, la zona è piuttosto piovosa e in un annata come questa si rischia di non raccogliere niente da quello che si stava coltivando, almeno qui a Firenze ha piovuto quasi tutti i giorni, non so da te, ma se fosse penso che i tuoi terreni siano semi allagati e il mais in questo momento dovrebbe essere coltura in atto, se si crea un ristagno le condizioni del terreno diventano asfittiche e la pianta muore. Io direi che prima di iniziare a coltivare questi terreni dobbiamo cercare in ogni modo di garantire alle coltivazioni, che saranno realizzate, un franco di coltivazione, cioè una zona di terreno che non viene mai invasa completamente dall'acqua e che quindi non risulti asfittica, per una coltivazione erbacea servono minimo 50-60 cm di franco di coltivazioni ma meglio se di più, e si potrebbe realizzare facendo un drenaggio dei terreni, è un operazione costosa ma che risolverebbe il problema. Inoltre anche se il mais riuscisse a produrre ci potrebbero essere sempre problemi per la meccanizzazione, risulterebbero difficili le varie operazioni, come aratura, affinamento del terreno, per non parlare della raccolta che viene fatta, come ben saprai, con le mietitrebbie, macchine pesanti che compatterebbero un terreno umido, se poi piove molto prima della raccolta questa può diventare impossibile dato il ristagno che hai descritto. Oppure si può fare come diceva Mario, cioè portare altro terreno, mettere letame (per migliorare la struttura) e cercare così di ottenere lo stesso un franco di coltivazione. Bisogna vedere quale soluzioni conviene di più e quale è realmente applicabile. Spero di essere stato di aiuto Saluti Francesco
_________________ - La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone) Egli vive ancora.
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17/06/2008, 1:05 |
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Spaz
Iscritto il: 16/06/2008, 12:26 Messaggi: 61
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Ciao! ovviamente il terreno non è sempre coperto d'acqua, forse sono stato un po tragico nella descrizione che ho dato, in alcune zone non si affonda mai, in altre si rovina un po il prato per uscirne ma solo con un carro pieno e se le piogge sono state forti. Fondamentalmente sono terreni magri a causa dei detriti del fiume e con qualche difficoltá di scolo che non mi spiego visto che c'è un reticolo di fossi appena fatti. Quest'anno si, piove sempre, ho tagliato il fieno giovedi e devo ancora raccoglierlo, piove sempre e i prati sono gialli da fare schifo! Non parlavo comunque di un'annata strana come questa, il mais e' solo un progetto per gli anni futuri, prima volevo documentarmi un po sulla situazione. Pensavo di sfruttare l'eccezionale umiditá di quei terreni per ottenere, magari con qualche consiglio, un'ottima produzione di mais, probabilmente da insilamento visto che verrebbe raccolto prima di quello da granella quando il terreno dovrebbe essere molto ben praticabile. Grazie dei consigli e dell'attenzione!
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17/06/2008, 16:11 |
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Mario
Iscritto il: 03/05/2008, 19:41 Messaggi: 5680 Località: Firenze
Formazione: Perito Agrario - Dottore in Agraria
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Caro Spaz concludo il mio breve contributo e la mia risposta inerente il tuo quesito, in questo modo: per cominciare trattandosi di 65 ha prenderei una planimetria della s.a.u. interessata e evidenzieri in rosso le zone veramente con problemi, arancione dove il fenomeno è meno grave, giallo ancora meno e lascierei in bianco tutto il resto. Questa cartina dovresti aggiornarla periodicamente negli anni per verificare i cambiementi e avere sempre presente il quadro generale inerente questo problema. Da quello che scrivi mi sembra di poter asserire che si tratta di un problema di allontanamento dell'acqua perchè uno strato semi o impermiabile impedisce il regolare sgrondo. Da questo ritorno a parlarti di un ripper, con questo attrezzo che provoca profondi tagli verticali senza rovesciare la terra, lavorando profondo andresti a tagliare la suola che impedisce la discesa dell'acqua, ma anche la risalita, mentre nella sola zona rossa aggiungerei dei solchi annuali superficiali che agevolino l'acqua a convogliarsi nei canali che andranno tenuti sempre in perfetta efficenza. La disponibilità di letame dovrebbe aiutarti a ripristinare una buona struttura ed ottenre raccolti interessanti, ciao saluti Mario
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21/06/2008, 17:35 |
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Spaz
Iscritto il: 16/06/2008, 12:26 Messaggi: 61
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Ok, grazie mille per la tua cortesia e per i consigli che mi dai! saluti, Spaz
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25/06/2008, 9:20 |
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Spaz
Iscritto il: 16/06/2008, 12:26 Messaggi: 61
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Spero di non andare ot. Vorrei sapere, visto che il mais mi è stato più o meno sconsigliato, che coltivazione potrei impiantare nei terreni che ho descritto sopra, quest'autunno pensavo di fare delle prove con trifoglio bianco e loietto inglese, i consigli sono sempre bene accetti, molti di coloro che frequentano queste discussioni ne sapranno certo più di me.. Grazie a tutti!
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28/08/2008, 16:05 |
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