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coltivazione cereali metodo naturale-fukuoka 
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Sez. Orticoltura
Sez. Orticoltura

Iscritto il: 09/08/2008, 9:24
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le vecchie varietà di cereali avevano tutte il grosso problema dell'allettamento ovvero della nn resistenza al vento.Negli anni il problema è stato superato con interventi di miglioramento genetico(attraverso incroci, reincroci e selezioni) ottenendo piante a taglia bassa in molti casi quasi nane che hanno una resistenza eccellente all'allettamento.
Nn so da dove scrivi ma puoi consultare per farti un idea il sito di assosementi e vai nella sezione cereali e trovi le informazioni che ti interessano oppure qlc altro utente saprà consigliarti sicuramente

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22/12/2012, 0:03
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Ho guardato sul sito Assosementi, ma non ho trovato nulla di utile per me, anche perchè il link che punta ai registri di varietà è fuori uso.
Io scrivo dalla Calabria, esattamente al confine tra Calabria e Basilicata.
Vorrei seminare (ottobre 2013 ormai) del grano duro (che stando ai contadini della zona è quello che cresce meglio qui).
Di che varietà nana parlavi ?
Purtroppo la varietà locale è andata persa anni orsono e si è estinta. :cry:
A quanto mi dicono resisteva moltissimo al vento e qui è veramente forte, poi si sa che bisogna sempre riconsiderare cio che si sente in giro :D .
Comunque vedendo foto dell'epoca pare che le piante non fossero molto alte......mha peccato non poterlo resuscitare!

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22/12/2012, 19:54
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Ciao, non ho capito, il vento è solo invernale? Se è così non capisco dove sia il problema.
Se invece è anche estivo, potresti avere qualche problema con il mais tra siccità, calura e vento che peggiora la siccità.
Dalle tue parti seminavano anche mais? Sarebbe molto interessante capire che varietà eventualmente utilizzassero, magari una molto resistente alla siccità.

Comunque se provi a cercare su internet, mi sembra che in Sicilia abbiano delle varietà locali particolari che non si sono estinte.

Vuoi provare a seminare grano e mais in successione sullo stesso appezzamento? Ho fatto qualche prova e ho trovato un piccolo problema: Fukuoka dice che lui buttava la paglia dell'orzo sopra alle piantine di riso a fine primavera, poi quando andava a riseminare l'orzo in autunno, la paglia d'orzo si era già compostata e le piantine di orzo non entravano in contatto con la paglia d'orzo. Pare che questo gli evitasse problemi alle piante d'orzo.
Da noi questo non succede, perchè abbaimo una siccità estiva, e se buttiamo la paglia del grano sulla terra a giugno, corriamo il rischio di ritrovarcela tale e quale ad ottobre quando potremmo già seminare di nuovo il grano. Poi con le piogge si abbassano le temperature e va a finire che le piante del cereale vernino crescono mentre sulla terra c'è ancora la paglia dello stesso cereale in via di decomposizione.

Pensate che questa convivenza pianta/paglia in decomposizione possa creare problemi?
Forse questa decomposizione accelerata dall'estate umida permette più facilmente l'utilizzo di questi metodi in Giappone?(A quanto ho capito in Giappone prima della guerra era tradizionale coltivare orzo e riso in successione sempre sullo stesso appezzamento, Fukuoka ha introdotto solo la non lavorazione del suolo e il non allagamento della risaia).

Facci sapere come procedono gli esperimenti.


22/12/2012, 22:58
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Il metodo fukuoka l'ho già usato per le ortive (vedi discussione sulle ortive), ed ho avuto apprezzabili risultati con aglio e una varietà di pomodoro costoluto che a oggi è alle 3° generazione.

Al posto della paglio ho usato una pacciamatura di un erba che cresce spontanea nei campi incolti (e qui abbondano) e oggi a 3 anni di distanza ancora si deve decomporre.

Fukuoka diceva, anzi consigliava, di spargere pollina sulla paglia o , meglio ancora, lasciare libere delle papere nell'area destinata alla coltivazione in modo da accelerare l'effetto decompositivo di batteri e affini.

Giustamente ,come facevi notare tu Marcello, qui in estate non c'è pollina che tenga e si blocca tutto, ma sotto questo strato secco (almeno da me) rimane umido e il processo, anche se lentamente, continua.

Nel libro "la fattoria biologica" di Fukuoka, ci sono delle immagini a colori dei sui campi e si vede bene che le colture crescono con la paglia ancora integra o per lo meno ancora visibile.
Penso che lui intendesse creare uno strato abbastanza spesso da permettere un continuo lavoro dei microbi nonostante il caldo estivo, un pò come accade nella macchia mediterranea fitta, le foglie sopra sono asciutte ma appena sposti quel centimetro di "seccume" trovi l'umidità.
Infatti l'introduzione nel mio orto tradizionale di pacciamatura tra i piedi di ortaggi mi permette di irrigare meno mantenendo la terra molto più umida rispetto alla nuda terra lavorata. Questa accortezza mi fa risparmiare quasi il 30% di acqua ogni estate.

Anche in alcuni video di Panos (non ricordo come si scrive il cognome :roll: ), si vede molto bene lo spessore della pacciamatura sul terreno, tanto da usare come pacciamante delle cannette (non conosco il nome scientifico o esatto, qui le chiamiamo cosi).

Sono convinto che il metodo sia applicabile, bisogna solo trovare la giusta combinazione di fattori.

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23/12/2012, 0:36
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Ciao, non mi sono spiegato. Certo la paglia c'è sempre.
Solo, a quanto descrive Fukuoka, l'orzo è pacciamato con paglia di riso e il riso con paglia di orzo. Poi quando nasce il riso la paglia di riso è completamente decomposta(ma c'è quella di orzo) e quando nasce l'orzo la paglia d'orzo è completamente decomposta.
Ho visto che da noi questo non succede e mi chiedevo se a lungo andare può creare problemi al cereale crescere mentre sul terreno c'è la sua stessa paglia che si decompone.


24/12/2012, 20:49
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A meno che si sviluppino funghi che attacchino anche la materia viva non penso ci siano problemi, ripeto non penso!
Comunque queste sono osservazioni da fare in corso d'opera, ti saprò dire ad ottobre quando seminerò frumeno o orzo dopo il mais.
L'unico mio dubbio è: riuscirò a pacciamare a dovere con lo scarto del mais?

Dunque che tipo di frumento/orzo mi consigliate?

Sono inciampato in questo manuale "Salvare i semi per salvare la biodirversità", però non ricordo dove l'ho trovato :cry: non lo posso mettere come allegato perchè troppo grande, chi lo vuole lo mando per mail.

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27/12/2012, 0:50
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ho trovato un po di frumento Verna
cosa ne pensate ???
pensavo di semiinarlo in mezzo al trifoglio....
che però quello seminato in autunno non è venuto bene

se il trifglio risemino adesso va bene?? quando devo seminare il grano ???

altra domanda ho dell'altro grano "normale" di cui una parte ho seminato a ottobre, ma anche questo è venuto poco per via dei selvatici..
se semino a marzo ce la farà a maturare ???
saluti Nino

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Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera. E. VEDDER


20/02/2013, 4:04
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Salve, sarei interessato a sperimentare la semina di grano duro con metodo Fukuoka su due-tremila m2 di terreno. Mi piacerebbe ricevere informazioni su dove trovare le sementi e come procedere. Ho un po di terra tra Noto e Pachino (Sicilia), con piantumazioni di mandorli, ulivi, carrubi e qualche pero. Premetto che sono un profano del mestiere. Saluti a tutti.


26/04/2013, 13:03
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Località: toscana, siena
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Volevo riprendere l'argomento del sistema bonfils, che mi interessa per almeno un motivo mooolto importante....la coltivazione di cereali su prati permanenti di leguminose risparmierebbe un enorme quantità di energia e lavoro. Da quello che ho capito, la riduzione della produttività per ettaro sarebbe piuttosto consistente, ma in un sistema agricolo non indirizzato in maniera ossessiva al mercato, il sistema bonfils potrebbe essere un validissimo sistema per coltivare terreni marginali e ottenerne alimenti senza troppo lavoro e soprattutto, mantenendo fertilità e stabilità idrogeologica anche in situazioni ambientali non ottimali (campi scoscesi, difficilmente meccanizzabili, facilmente erodibili con mimimi errori colturali...e se ne vedono a bizzeffe di tali casi, specialmente in annate piovose come queste..!!).
Rispetto alla semina su sodo, che presuppone trattamenti erbicidi per evitare il proliferare di erbe infestanti e quindi difficilmente è applicabile in un sistema libero dalla chimica di sintesi, il Bonfils potrebbe rappresentare un ottimo metodo anche per coltivare bio aree marginali e "sfrisi" oggi non considerati; interfilari di colture arboree per esempio, senza diminuire la fertilita totale.
Ho alcuni dubbi (che vorrei fugare nel tempo con una sperimentazione, magari condivisa, per evitare errori comuni);
-1) la semina troppo anticipata in molte aree climatiche o con annate difficili (leggi mancanza di piogge autunnali), potrebbe causare problemi della germinazione?
-2) la semina a spaglio, senza nessuna protezione del seme che non sia la pacciamatura con la stessa paglia, proprio perchè avviene in periodi estivi e asciutti, non rischia di diventare un ottimo mangime per insetti e uccelli, vanificando uno degli scopi del sistema Bonfils, cioè l'utilizzo di pochissima semente rispetto ai sistemi moderni e tradizionali?
-3) col tempo e senza nessuna lavorazione, a parte la semina del cereale e il taglio degli stessi per la raccolta, non è che il manto di trifogli verrebbe sopraffatto eccessivamente da altre erbe non desiderate, diminuendo in tal modo ulteriormente la già non incredibile produttività?

A questi dubbi mi sto dando delle risposte, per ora solo teorico-deduttive ..;
-1) sono d'accordo con Bonfils e con i documenti che si possono trovare in rete sull'argomento che l'anticipo della semina corrisponde ad una semina molto "naturale" e quindi che asseconda la natura dei cereali (graminacee), ma credo che da un punto di vita agronomico sia molto piu produttivo assecondare i vari tipi di clima in cui opereremo, spostando la semina sempre piu verso l'autunno (con probabilità piu alta di periodi piovosi consistenti) man mano che il clima diventa piu caldo/mediterraneo. In ogni caso sarebbe utile seminare in previsione di abbondanti piogge e oggi le previsioni un po ci aiutano..
-2) un leggero interramento della semente, magari aiutandosi con seminatrici adatte (forse dovrebbero essere progettate appositamente) oppure l'utilizzo della tecnica delle palline di argille sono a mio avviso fondamentali per evitare una consistente perdita di semi. Dopo la lettura del documento allegato da pallinof (sempre lui acc...!!) sarebbe anche interessante valutare per piccole superfici o con adeguata meccanizzazione l'utilizzo della tecnica del trapianto, quindi la semina in semenzaio protetto e la successiva messa a dimora in periodi sufficientemente umidi nel primo autunno, quindi dopo la raccolta (cosa che faciiterebbe anche le operazioni agronomiche), delle piantine leggermente cimate...questa idea mi sta sempre piu rimuginando come una buona soluzione al problema, anche se dovrebbe esere verificata la capacità del cereale cosi coltivato di contrastare la crescita delle altre graminacee spontanee nel periodo tardo estivo (specie se caratterizzato da temporali che faciliterebbero la germinazione di erbe tra il cereale in via di maturazione-che nel sistema Bonfils è molto ritardata rispetto ai sistemi tradizionali)
-3) a questo dubbio non so darmi una vera risposta per mancanza di esperienza. Ho solo osservato che effettivamente, in talune condizioni, spesso facilitate dal taglio, manti di trifogli diventato di fatto permanenti e cosi consistenti da non permettere lo sviluppo invadente di altra vegetazione, se non appunto graminanacee spontanee. Quindi, credo che un taglio o piu tagli "strategici" (facilitando la inseminazione dei trifogli o la loro riproduzione agamica) possano garantire una sufficiente "stabilità ecologica" e agronomica al sistema nel lungo periodo.

Spero di non avervi tediato con questo lunghissimo intervento, ma sono veramente molto interessato ad approfondire anche grazie al forum la potenzialità di questo sistema su campo aperto, magari sviluppando nel tempo anche una adeguata meccanizzazione; nel frattempo ho avuto la fortuna di avere due piccoli appezzamenti, in luoghi molto diversi tra loro, da dedicare a quest'uopo...sono due appezzamenti di circa 200 l'uno e circa 1000 mq l'altro già seminati con miscugli di trifogli nani che attendono, in una maniera o nell'altra di essere "fecondati" con varietà (possibilmente almeno due) di vecchi grani non appena possibile e opportuno...!!

E' aperta anche la ricerca della semente.... ;-)!!


04/06/2013, 17:40
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Iscritto il: 04/05/2013, 9:01
Messaggi: 725
Località: Ragusa
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fatemi capire i principi o perlomeno lo scopo..

1 la lavorazione con trattore è sostituita dal calpestio di animali come maiali oppure papere? questo per evitare lavorazioni del terreno?

2 seminare più varieta diverse in modo che quella più giovane viene protetta dalla più adulta?

3 ma come si fa a capire cosa mettere per una possibile resa?

la cosa proprio mi eccita.. pensate che potrei farlo in Sicilia? come provare?

( ho un terreno maledettamente duro argilloso ed in pendenza..)


06/06/2013, 2:37
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