ciao ragazzi,abbiamo a disposizione un terreno argilloso e ricco di sostanza nutritiva per le piante...stavamo valutando di sfruttarlo con coltivazione di tabacco o bamboo ...entrambi affidandoci a ditte specializzate che ci seguono e prendono il prodotto...secondo voi,ammesso che siano impiantabili entrambi in questo terreno....quale converrebbe di piu?io ero piu' propenso al bamboo visto che non si deve ripiantare ogni anno,e "sembra" piu' redditizio
quelli del bamboo parlano che ritirano loro il prodotto e scrivino di guadagni di un tot. di €/per ettaro annui in base all'impianto..se intensivo o meno
Se quelli del bamboo come quelli che fanno la pubblicità delle paulonia frassino spariscono te a chi glielo vendi? No perché ammettiamo che trovi chi commercia in cippato dopo il 5 anno dall'impianto. E poi ogni 2 anni se nn sbaglio o tutti. Gli anni quanto ti danno al quintale ? No perché qui ce quL uno a cui brucia le terga sull esperimento della coltivazione x estrarre alcoo etilico dall arundo arundo e arundo donax .......
grintosauro ha scritto:Se quelli del bamboo come quelli che fanno la pubblicità delle paulonia frassino spariscono te a chi glielo vendi? No perché ammettiamo che trovi chi commercia in cippato dopo il 5 anno dall'impianto. E poi ogni 2 anni se nn sbaglio o tutti. Gli anni quanto ti danno al quintale ? No perché qui ce quL uno a cui brucia le terga sull esperimento della coltivazione x estrarre alcoo etilico dall arundo arundo e arundo donax .......
Nel senso che queste colture obbligano l a coltura x 5/6/7 anni , quelli nel vercellese che hanno bloccato i terreni. I primi 2 anni hanno avuto i pagamenti pattuiti. Ora son 2 anni che si battono sui denti
grintosauro ha scritto:Nel senso che queste colture obbligano l a coltura x 5/6/7 anni , quelli nel vercellese che hanno bloccato i terreni. I primi 2 anni hanno avuto i pagamenti pattuiti. Ora son 2 anni che si battono sui denti
Allora, e' un po che vorrei affrontare con i neo forumisti ma anche con quelli che lo sono gia da un po di tempi.
Mi date molto l impressione che abbiate un idea di economia molto teorica non dico infantile ma molto scolare.
Ovvero di lavorare in un economia in cui il mercato e'. Perfetto. Nulla di più sbagliato. Non esiste più quel mercato dove c'è un numero indeterminato di venditori- produttori e di compratori nel mezzo ce un fila di passaggi in cui si verificano situazioni di oligopolio.
Se volete approfondire ansavi a cercare sul web il problemi di oligopolio trust sopratutto considerando che oggi molti beni il fattore trasporto incide molto in percentuale per cui gli scambi devi necessariamente farli con gli operatori in loco. Un esempio classico e quella della paglia, ad alessandia vale 4 euro a 150km di distanza vale più del doppio causa caro gasolio e basso peso specifico
@ Anto. no, daniele soave stava sviluppando una prova sua svincolata dai consorzi "chiavi in mano e resti chiavato"
grintosauro ha scritto:Un esempio classico e quella della paglia, ad alessandia vale 4 euro a 150km di distanza vale più del doppio causa caro gasolio e basso peso specifico
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Il problema che affrontammo per portar su farine per pizzeria. nonostante le sviolinate sulla qualita' del madeinItaly alla fine sei fuori mercato. o facevi il semirimorchio con relativo capitale esposto o cmq diventavi caro tra concorrenza di farine locali o russe.