Buonasera a tutti. Mi presento, sono Mirko Volpato un ex ricercatore dell'Università di Padova. Mi sono sempre occupato di supporto al miglioramento di piante di interesse agrario e recupero di varietà locali mediante l'uso di tecniche di biologia molecolare. Da poco sono entrato in possesso di alcuni semi di mais di diverse varietà sia locali/antiche sia moderne. Sto iniziando un programma di miglioramento genetico di tali varietà. Premetto che mi sono sempre occupato della parte di analisi genetiche e non ho mai seguito la selezione fenotipica. Quello che vorrei chiedervi è quali sono le caratteristiche che cercate o vorreste avesse il mais che seminate o le caratteristiche che vi chiedono i vostri clienti (Anche caratteristiche che attualmente non trovate nei mais commerciali). Con questo intendo sia caratteristiche qualitative, quali resistenze a patogeni, stress di tipo abiotico (siccità salinità etc), che caratteristiche quantitative quali produttività, epoca di maturazione, caratteristiche di qualità (contenuto in proteine, amido etc). Mi rendo conto che la domanda è molto complessa e le variabili sono molte e molto soggettive, oltre che dipendenti dall'areale di coltivazione, ma vorrei condurre lo stesso questo piccolo sondaggio. A chi risponderà chiedo gentilmente di indicare anche la zona di coltivazione. Vi ringrazio in anticipo dell'aiuto/collaborazione Ciao Grazie Mirko
Ciao, si scusami non l'ho indicato. Direi prevalentemente umana, ma visto che ci sto lavorando porterò avanti più linee, quindi anche per alimentazione animale (Di cui una che presenta basso carico glicemico (spero)).
Scusami se son rimasto sintetico ma stamattina ero di corsa . Sulla alimentazione umana escluse le micotossine dovute alle rosure della piralide dove difficilmente è possibile una soluzione una soluzione naturale se si esclude il carattere Ogm bt. Cercherei una resistenza almeno a fusarium carbone ed elmintosporiosi. Come qualità molitoria io le dividerei in due . La linea da polenta bianca piu ricca di grassi E una vitrea tipo plata per polenta paste di media , panature croccanti in alternativa al pane pesto x intenderci .
Ma il tuo materiale genetico da che banca genetica arriva? Ha per caso il tutolo bianco ? Oppure deriva da ottofile, merano, storo? O quella che chiamavo mais del vaticano che arrivo Nell immediato dopoguerra da originenn ben definita precursore degli ibridi che so iniziarono a seminare dal1960 in poi
Ti ringrazio della risposta. Per quanto riguarda le varietà in mio possesso hanno diversa origine, alcune derivano dallo Strampelli di Lonigo, altre sono state recuperate da contadini altre ancora da anziani costitutori/custodi. Si tratta di marano, sponcio, cinquantino e diverse varietà costituite negli anni da chi mi ha dato il seme e di cui devo ancora definire di cosa si tratta. Per quanto riguarda la piralide ho una varietà che mostra un'elevata tolleranza a tale insetto. Pero prima di dare una risposta certa devo fare delle ulteriori prove durante questa stagione/anno. grazie Mirko
Purtroppo queste informazioni non le ho ancora. Ad oggi sono solo state mantenute in purezza le varietà (e non da me) e non sono mai state fatte valutazioni quali-quantitative (a parte la piralide). Adesso che le ho prese in mano io valuterò tutte le caratteristiche quali-quantitative per poi selezionare i fenotipi di interesse. è anche per questo che ho aperto la discussione, per avere un idea di quali possono i parametri cercati e il loro range (per esempio che produttività sarebbe desiderata? che quantità in proteine? etc). Comunque ti/vi terrò aggiornati dopo che avrò valutato il materiale in mio possesso a fine stagione.
Comunque a parte forse una, come produttività non hanno nulla a che vedere con gli ibridi commerciali in circolazione. Lo spadice corto e le carossidi di dimensione contenuta. Come qualità invece non mi esprimo finche non l'avrò valutata
A riguardo le caratteristiche molitorie dovresti chiedere a chi compra il mais quale tipo e' richiesto. Sulle produzioni tieni conto che dovrebbe portare a casa almeno 2000 euro a ettaro x essere co veniente.