Ho una giovane vite da tavola a bacca nera (dovrebbe essere un vallè) di 4 anni. La tengo a doppio cordone speronato. Uno dei due cordoni è malato, i tralci sono diventati neri e sono seccati. Di quel cordone unico tralcio "normale" è l'ultimo. Allego 3 foto
Questa è la vite, come facilmente si nota il cordone di destra è sano e tutti i tralci normali mentre quello di sinistra no
Qui si notano i tralci malati e quello sano, la differenza è notevole. Le gemme dei tralci malati sono secche.
qui si nota l'ultimo tralcio della parte malata sano.
Pensavo di tagliare completamente il cordone malato e mettere una nuova vite. Lo taglierei con un seghetto e poi lo spennelerei con della poltiglia bordolese e lo chiuderei con del mastice. Avete idea di cosa si tratta? Si accettano anche suggerimenti su come evitare questa malattia in futuro.
Formazione: Laurea in Scienze e tecnologie agrarie
Re: Uva da tavola malata - info
07/02/2010, 3:20
le foglie che sintomi avevano? guarda questo file e vedi se hanno questa sintomatologia, o mal dell'esca o eutipiosi http://www.venetoagricoltura.org/upload ... _legno.pdf ok cercare di recuperare la vite e disinfettare con rame, ma quando tagli disinfetta sempre le forbici con una soluzione al 10% di ipoclorito di sodio e preferibilmente potala come ultima pianta
Si, hanno prodotto uva entrambi anche se la maggior produzione è avvenuta sul tralcio ora sano; è un doppio cordone generato da due gemme di una barbatella. A fine estate ho notato alcune macchie scure sul tralcio, lasciandomi pensare a peronospora anche se il grappolo era sano e le foglie leggermente colpite. Non tratto con sistemici ma con politiglia e zolfo ventilato ramato. A fine estate la situazione è peggiorata. Ieri ho cominciato a tagliare le piante, sia le viti che le altre piante da frutta. Quel pezzo l'ho lasciato indietro giusto per evitare danni. Procederò così allora: col seghetto elimino completamente quel tralcio tagliando appena sopra l'innesto. Spennello con rame (che percentuale è meglio usare? utilizzerei ossicloruro di rame) e poi appena asciuga ci metto del mastice.
Kentarro, l'altro sano farà la stessa fine. Alla marza di sinistra, il male è arrivato alla corteccia, a quello di destra non ancora, ma arriverà non so quanto tempo ci mette,per capire ciò che sto dicendo guardi la foto a pagina 144 del pdf quel pezzetto di tronco che al centro si vede l'attacco del mal desca,per poter mostrare i sintomi alla vegetazione la carie che si vede deve arrivare alla corteccia ci metterà parecchi anni. L'eutipa e l'esca sono due malattie causate da tagli di potatura specialmente quelli faccia all'aria si spaccano entra l'acqua porta con se il male che lo trova anche nell'aria, nel tempo causa la malattia. Tutte quelle precauzioni, mastici, ramati, poltiglie sono palliativi non possono chiudere il buco casato dal taglio, perchè quello, la meta del suo diametro secca non vegeta più muore nel tempo si disidrata e si spacca, questo lo puoi notare guardando i vecchi tagli che si spaccano non puoi stare sempre li a mettere mastici e astringenti.L'unica soluzione alla malattia è non dare la possibilità all'acqua piovana di portare i sintomi all'interno del ceppo.
Flavio la discussione l'abbiamo affrontata in mal dell'esca e ho spiegato come la penso. Comunque io una soluzione la vedo in questa attenzione: il sistema speronato il fusto del ceppo viene curvato e l'acqua trova difficoltà ad entrare e i trentini che lo usano dicono che è poca l'incidenza del male, il guiot è il più danneggiato come il ceppo in questione. per il tendone bisogna stare attento quando si alleva il ceppo il primo anno, appena arriva all'altezza dell'impalcatura cimarlo, il buca non si crea diretto, il primo taglio si fa sull'impalcatura e c'è una piccola curva che impedisce di far entrare l'acqua direttamente. Queste sono le attenzioni che suggerisco,l'eutipa e l'esca sono cancri e non c'è medicinale che le guarisce, bisogna prevenire.Ciao DoPa.