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Uva da tavola malata - info
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vigna
Iscritto il: 08/01/2010, 19:01 Messaggi: 99 Località: Perugia
Formazione: Perito chimico
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Kentarro, se vuoi provare a risanare la pianta devi fare dei tagli, dall'alto scendendo sempre più giù, al massimo 30-40cm sopra l'innesto, fino a quando trovi la sezione del fusto sana, cioè senza qui spicchi di colore più scuro, caratteristici del Mal dell'esca. Ciò non significa che nel giro di pochi anni i sintomi non possano ricomparire. Ti segnalo un importante contributo sulle conoscenze in merito. www.agrsci.unibo.it/agr/biblioteca/Full ... l'Esca.pdf
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10/02/2010, 8:59 |
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dopa
Iscritto il: 20/04/2009, 15:41 Messaggi: 291
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Kentarro penso che ha seguito un'altra discussione sull'argomento. Vigna dopo quei studi di quel link citato, 18 regioni italiane hanno ricevuto centinaia di miglioni di euri per continuare gli studi sul mal dell'esca, sai quale è stata la risposta di una ricercatrice che ha partecipato alla ricerca?I soldi son finiti e non si può continuare la ricerca, certo che non si sa ancora tutto sul mal dell'esca.Quelle cose contenute su quel link sono vecchie. Sul mal dell'esca ho detto abbastanza vatti a leggere tutti gli interventi precedenti,leggiti quello che dico sul manuale affrontando il mal dell'esca all'ulivo che è la stessa cosa,con differenza che l'ulivo si può operare,anche il ceppo ho operato ,ma con meno possibilità di riuscita.In internet anche altri hanno operato, il sistema della pietruzza nel ceppo, l'hai mai sentito? ciao DoPa
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11/02/2010, 14:11 |
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vigna
Iscritto il: 08/01/2010, 19:01 Messaggi: 99 Località: Perugia
Formazione: Perito chimico
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X dopa. Per tua informazione ho lavorato 6 anni su un progetto di ricerca nazionale (tra l'altro ero nelo stesso programma di quegli autori) sul mal dell'esca, sezionando centinaia di viti infette e facendo migliaia di isolamenti in vitro. I risultati sono pubblicati. Piuttosto, a proposito di citazioni, ho letto anche il lavoro dei francesi dell'INRA da te citato su un altro argomento in questo stesso forum. Forse è il caso che lo rileggi meglio! E' scontato quello che afferma all'inizio: che senza pioggia non si ha infezione, infatti nessun patogeno fungineo o batterico riesce riprodursi e ad entrare nell'ospite senza acqua (e quindi potando all'asciutto non si ha trasmissione di malattia con gli attrezzi di potatura). Ma continuando a leggere dice che tutti i 4 funghi patogeni considerati responsabili del mal dell'esca infettano le altre viti in presenza di piogge consistenti con temperature comprese tra i 10 e 35°C. Indovina come? attraverso le ferite procurate dalla potatura! Se vuoi approfondire l'argomento, ti posso mandare privatamente tutte le citazioni bibliografiche che vuoi. Saluto il principe!
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11/02/2010, 17:38 |
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tomato
Iscritto il: 19/08/2009, 8:58 Messaggi: 73 Località: Matera
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scusate l'ignoranza ma come si puo' prevenire ed evitare che il patogeno entri tramite le ferite? Con cosa si può trattare preventivamente perchè cio' non avvenga?
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11/02/2010, 17:47 |
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vigna
Iscritto il: 08/01/2010, 19:01 Messaggi: 99 Località: Perugia
Formazione: Perito chimico
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Questa è una bella domanda! La lotta chimica (inezioni di Fosetil di Alluminio, ecc.) non ha dato risultati tali da essere impiegata nella difesa da questo che sta diventando il più grave dei patogeni della vite, forse anche più della peronospora. La prevenzione è l'unica arma che abbiamo attualmente. Segnare le viti malate a fine estate, quando ancora sono ben evidenti i sintomi, toglierle entro l'inverno e asportarle dal campo per poi bruciarle. Così si riduce l'inoculo della malattia nella vigna. Raccogliere e non trinciare i sarmenti se ci sono infezioni nella vigna. Evitare le potature troppo anticipate, e tagli molto grossi, magari fare tagli inclinati, non orizzontali. Non procurare ferite con gli attrezzi nel passaggio tra i filari. Capisco la difficoltà su grande scala, ma sarebbe consigliabile verniciare i tagli più grossi con colla vinilica e rame. Ma soprattutto quando s'impianta una nuova vigna, essere sicuri dell'origine del materiale propagato, scegliendo tra i migliori vivaisti del mercato. Il sospetto è che questa diffusione della malattia negli ultimi anni, anche su vigne giovani (un tempo si avevano danni rilevanti solo su vigne vecchie di 20 anni), sia dovuto alla scarsa resistenza delle nuove viti ai funghi patogeni responsabili del mal dell'esca.
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11/02/2010, 18:29 |
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dopa
Iscritto il: 20/04/2009, 15:41 Messaggi: 291
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@ Tomato Non c'è nessun trattamento efficace. @ Vigna Il perchè che ci vuole da 10 a 35 c° già lo sapevo ed è il periodo nel quale la malattia è più virulenta ed è il periodo quando si vedono i sintomi alle pianti e non è vero che è causato da ferite da taglio. Quando si verifica il sintomo non ci sono ferite.Se tu ti vai a leggere il manuale di pota troverai scritto che io per vedere l'attacco della carie facilmente, nel mese di luglio e settembre, camminando sotto gli ulivi, dove vedo le ulive a terra, li cerco la carie, gli libero le correnti e basta,passerà molto tempo per attaccare altre correnti.Vigna ne ho lette abbastanza di fesserie non ce ne bisogno di mandarmi delle altre. Vigna intorno al problema mal dell'esca c'è una grande ignoranza, che ha fatto consumare un sacco di soldi ai contadini,questo gli è l'ho detto a una ricercatrice, basta a far consumare soldi inutilmente ai viticoltori,a voi, ho detto, vi credono ed è un guaio serio.Saluti dal maestro mi chiamavano dalle tue parti (errata corrige)
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11/02/2010, 19:02 |
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vigna
Iscritto il: 08/01/2010, 19:01 Messaggi: 99 Località: Perugia
Formazione: Perito chimico
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Hai proprioragione! c'è molta ignoranza. scusami, ma io parlavo del mal dell'esca della vite, non della carie dell'olivo, che è tutt'altra storia. E' come parlare due lingue diverse, si rischia di non capirci.
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11/02/2010, 19:07 |
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vigna
Iscritto il: 08/01/2010, 19:01 Messaggi: 99 Località: Perugia
Formazione: Perito chimico
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x DOPA. Per intenderci, la carie dell'olivo è causata da questi 4 agenti patogeni: Fomes spp., Stereum spp., Poliporus spp. e Coriolus spp., mentre il mal dell'esca della vite da questi altri funghi: Phaeomoniella chlamydospora ; Phaeoacremonium aleophilum, e Fomitiporia mediterranea.
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11/02/2010, 19:22 |
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dopa
Iscritto il: 20/04/2009, 15:41 Messaggi: 291
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Vigna io sono un pratico che sono andato a mettere la mano nel costato e ho visto che cancro è uno e cancro è l'altro, ho visto che il legno secco causato da tagli sia a l'uno che a l'altro è stato polverizzato, che quello lo hanno chiamato k e l'altro Y, perchè cosi lo ha voluto chiamare l'uomo non mi interessa. IO discuto la causa di infezione come è l'una è l'altra, malattia parassitaria è l'una e parassitaria è l'altra. L'infezione come avviene nell'una avviene nell'altro,i sintomi di avviso alla vegetazione come è all'uno cosi è all'altro. La mia praticità è che sto dicendo a te e agli altri come avviene l'infezione voi dite da attrezzi da taglio, io dico:Quando produci un taglio, il diametro di questo secca fino alle radici, nel tempo si disidrata e si spacca all'interno l'acqua porta quei patogeni come tu li hai chiamati,questa infezione non avviene vicino al taglio che l'hanno infettato le forbici, ma dentro il tronco e incomincia a cariare il centro del tronco, solo quando questo si è cariato tutto e arriva alla corteccia da il segnale alla vegetazione. Questo è un ragionamento logico, il vostro non sta in piedi,per essere logico il vostro la carie doveva cominciare dal taglio,mentre non si vede nessun taglio cariato,secco si spaccato, ma non cariato. Se non si capisce come avviene l'infezione non potrà trovarsi la medicina per risanarlo.Lo sbaglio che hanno fatto è che non hanno capito come avviene l'infezione e hanno fatto consumare,io dico volutamente,perchè c'è di mezzo l'argiam di denari ai viticoltori. Io sto dicendo basta a queste pratiche fasulle e qualche spiraglio si sta intravedendo.
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12/02/2010, 12:03 |
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vigna
Iscritto il: 08/01/2010, 19:01 Messaggi: 99 Località: Perugia
Formazione: Perito chimico
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Carissimo DOPA, non vorrei mai contraddire le tue radicate convinzioni, sicuramente acquisite da una lunga esperienza che io rispetto, ma per chiarezza sono costretto a farlo. Se vuoi diagnosi di malattie delle piante, ogni patologia la devi nominare con nome e cognome. Se mi voglio riferire a te non basta che dica DO oppure PA, ma debbo dire DOPA. Ogni patologia è dovuta a uno o più agenti patogeni, che non sono nomi dati a caso, ma singoli funghi, o batteri, o virus, isolati in purezza e caratterizzati, che sono la causa della malattia e che si combattono in modi diversi. Altra cosa sono i sintomi e i meccadismi d'infezione degli agenti patogeni, che possono essere simili, se non uguali. Riguardo all'infezione procurata dai strumenti di potatura, in condizioni di piante asciutte posso essere d'accordo con te, ma ti chiedo: non ti è mai successo dopo ore di potatura di essere colto da un temporale improvviso che ha bagnato tutte le ferite dei tagli fatti precedentemente? Non hai mai visto dopo una solenne grandinata le forti infezioni causate dalle lesioni della grandine? Non hai mai notato in una vigna la diffusione per file del mal dell'esca (e non a macchie di leopardo come succede spesso) imputabili probabilmente a lesioni da attrezzi agricoli inopportuni (alcuni scavallatori, altri spollonatori e scacchiatori a filo) ? A ma è capitato. Ti prego di ascoltare anche la mia di esperienza. Andando a sezionare le viti infette ( dal sintomo in alto, scendendo giù fino al portainnesto) per prelevare campioni di rotelle di legno da cui fare gli isolamenti poi in laboratorio, risalivo facilmente al tratto di pianta infetta, e lo spicchio di legno piiù scuro si allargava sempre in corrispondenza di un taglio di potatura, segno evidente che da lì era entrato il fungo. Per tua pace ti faccio sapere che io ero pagato dall'università, e non dagli agricoltori. Errata corrige: Non sapevo che, come mi avevi detto nella mail, il titolo di Principe acquisito a Pegaso ti era stato poi tolto. Ti allego l'estratto della recente pubblicazione sul mal dell'esca a cui ho collaborato. http://cat.inist.fr/?aModele=afficheN&cpsidt=21710644Saluto il maestro.
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12/02/2010, 14:32 |
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