@,Marco e Franci bravi cosi si fa provare,Leonardo cosi faceva provava.Oggi da me c'è stata grandine e pioggia, i miei ceppi si sono salvati il telo a fatto anche da antigrandine. Un grazie anche a Francesco che ha acconsentiti.sapete perchè sono arrivato a questo, per essere caparbio di non contentarsi mai la natura va scrutata tutta senza aver paura,e gli ho dedicato anche una poesia che recita cosi: A madre natura Non aver paura della natura. Basta saperla prendere si fa accarezzare. Se non sai da dove pigliarla, tra le mani ti deve scoppiare. La natura vuole essere capita, se la capisci allunghi la vita. Non la lasciare sola a fare quello che vuole, se la lasci sola ti può dare piacere o dare dolore. Non aver paura della natura, quando la sbagli torna indietro, e incominci da dove hai lasciato. Non puoi rinunciare di sapere, nella natura quello che c’è. Questo ha fatto la natura da quando si è creata. Essa stessa mai ah rinunciato, la preso la manovrato la trasformato, per sapere come si è creata. La natura mai ha avuto paura.
Salve, voglio intervenire in questo post per togliermi una curiosità che ho da qualche tempo e che riguarda la tradizione in varie zone del nord Italia di piantare delle rose all’inizio e in mezzo ad ogni spalliera o pergola di vite e che dovrebbero assolvere alla funzione di monitorare nella vigna il diffondersi della peronospora e dell’oidio . Ho letto e ascoltato pareri discordanti su questa tradizione. C’è chi avvalora la validità di questo metodo ritenendo che le rose che vengono impiantate in mezzo alla vigna vengano colpite dalla peronospora e dall’oidio prima ancora che queste malattie si diffondano nella vite e dunque si riesca a sapere in maniera empirica quando è il momento migliore per intervenire con i trattamenti di fitofarmaci. Invece due importanti viticoltori che conosco, in merito a questa tradizione, mi hanno riferito che l’oidio e la peronospora sono certamente malattie tipiche anche delle rose ma non è assolutamente vero che nelle rose poste lungo i filari di vite queste malattie fungine infettino le rose prima ancora di svilupparsi nella vite, per cui in definitiva le rose assumono solo una funzione puramente estetica nella vigna. In merito a quest’argomento chiedo cortesemente parere ai diversi esperti di viticoltura che scrivono nel forum.
Scusate se ripropongo la domanda ma nessuno è a conoscenza della tradizione di impiantare rose nella vigna? Saluti
@,Antonello, quei due vignaioli ti hanno detto quello che ho notato anch'io,l'uno e l'altra sono soggette alle malattie fungine. Ciao Antonello saluti da Dopa.
Salve, oggi pomeriggio ha piovuto per 10 minuti,edopo che si sono asciugate le foglie ho effettuato il primo trattamento di quest'anno. Non vedevo l'ora perchè l'anno scorso ho perso tutto il raccolto, e quest'anno ho giocato d'anticipo. Il prossimo trattamento tra 12-15 gg, ma dato che il tempo è stato parecchio incerto, se lo sarà nei prossimi giorni intendo fare il secondo trattamento tra 10gg. Pensate che non sia una buona idea poichè il prootto deve essere somministrato ogni 12-15 gg o non fa niene?
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
Re: Trattamento vigneto-lavori aprile-maggio
06/05/2009, 23:39
Ciao MarcoDr, molto dipende dal tipo di prodotto che utilizzi, comunque se il tempo è buono, come dicono, non anticiperei troppo, altrimenti devi fare troppi trattamenti e ti viene a costare molto. Saluti Francesco
@ MarcoDR,il testimone l'ho hai organizzato?Ti comunico un'altra furbizia ed esperienza che usavo io, quando andavo a far i lavori per togliere qualche foglia per dare aria all'uva e liberarla dalle foglie per dare la possibilità ai trattamenti di raggiungere i grappoli, che si fa dopo la fioritura,se stai attento mentre tu tocchi i grappoli e le foglie, il verme della tignola si lancia appeso a un filo ed è facilmente catturabile e per la prima generazione non c'è bisogno che tratti con veleni,la seconda generazione avviene in corrispondenza dell'invaiatura ed è la più micidiale sia questa che la terza che richiedono trattamenti e si avvelena il prodotto,dicono che ci sono prodotti con meno carenza, ma io ritengo che hanno sempre ingannato il prossimo.se poi si ha problemi di passeri i quali non gli fanno impressione i veleni, allora io ho escogitato il rimedio del sacchetto,che protegge l'uva da passeri e insetti.Ti dico un'altra furbizia se il terreno è un terreno sabbioso che quando piove si può esercitare coi mezzi per trattare,ti da la possibilità di trattare dopo che ha piovuto,entro dieci ore che la vegetazione è stata bagnata, in questo modo se non piove puoi ritardare i trattamenti e puoi risparmiare. Sai perchè ti hanno detto che devi trattare ogni 12-15 giorni,perchè in 15 giorni la pianta cresce e dilata tutte le sue parti le quali restano senza trattati, ecco che bisogna ritrattare.Ti saluto Marco ciao dopa.
Grazie dopa, ancora nn ho fatto quel lavoretto, torno sempretardi a casa la sera e nn ho mai tempo. Ma i rametti nati che non voglio si sviluppino posso già passare a toglierli? o è presto?
Bisogna lasciare l'interfilare inerbito e periodicamente sfalciato e zappare lungo la fila.X evitare la crescita di malerbe sul filare dopo la zappatura alla ricrescita utilizzare glifosate.I trattamenti iniziali in genere non si fanno con i sistemici.Un buon sistema di trattamento è l'utilizzo dei fosfiti che permettono di concimare e controllare la peronospora
I rametti che non servono che sono in subero li puoi togliere sin dalla nascita per costringere la pianta ad alimentare solo quelli che hai deciso di restare.Ciao dopa.
Salve a tutti, ho bisogno di nuovo di un consiglio. Questa volta si tratta della vecchia vite che si trova in giardino lungo il recinto. Sono poche piante, 5 o 6, molto vecchie, di solito non si ammalano, producono un'uva piccola. c'è sia rossa che bianca. Vi mostro alcune foto delle foglioline nate pochi giorni fa e mostrano già delle macchie rosse in alcuni tratti sembra sfociare sul bianco, tipo una muffa. Posso chiedervi di cosa si tratta? come devo agire? grazie Giulio
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