paolosame ha scritto:...su pesco, è consigliato prima della fioritura misccelare aficida con olio minerale. anche in agricoltura integrata è ammessa questa pratica...
Per curiosità sono andato a leggere le note tecniche sul Disciplinare della Regione Lombardia (in genere i Disciplinari sono uniformati).
Vero, ma forse è il caso di aggiungere per chiarimento che per pre-fioritura si intende il periodo immediatamente successivo alla ripresa vegetativa e in rapporto alla specie di afide: per l'afide farinoso leggo 'scamiciatura'; per gli altri afidi 'presenza fondatrici' alla fase di 'bottoni rosa', oppure 3% germogli infestati in pre- e 10% in post-fioritura (per la verità l'olio bianco non è nominato tra i PF suggeriti ma basta stare attenti col dosaggio).
Grazie per le precisazioni sulla mia regione , immaginavo che alcuni afidi fossero in grado di superare l'inverno per trovarsi belli aggressivi sui primi germogli , oltre ad un paio dei soliti trattamenti invernali a base di rame quest'anno ho fatto una passata con olio bianco poco prima della ripresa vegetativa avendo spesso attacchi di cocciniglia , spero possa limitare anche la comparsa di afidi.
Si hai un accenno di bolla, almeno da quello che si capisce dall' immagine postata. Il tutto migliorerà col migliorare del tempo; temperature alte e giornate soleggiate. Al bruno significa quando non sono presenti foglie. Quindi i trattamenti rameici vanno da metà caduta foglie fino ad accenno bottoni rosa. Indicativamente per la mia zona da novembre inoltrato a fine febbraio circa. Ciao hyspa.
sembra l'inizio della bolla. le foglie sono ancora piccole. facile che peggiorerà. potresti sentire al tuo consorzio cosa possono venderti per la bolla.
Come ti è stato detto la bolla va prevenuta perché l'attacco primario si manifesta molto presto, con temperature relativamente basse (motivo per cui si deve intervenire in prossimità della ripresa eventualmente bissando entro la fase di 'bottoni rosa' se ci sono condizioni favorevoli allo sviluppo della malattia e/o si abbiano avuti forti attacchi l'anno precedente), e una volta che il fungo si è insediato nelle foglie non c'è modo di curare. Le foglie attaccate cadranno e la pianta ricaccerà (ovviamente con un costo in termini di dispendio energetico). Durante l'estate il fungo conduce una vita di tipo saprofitario (motivi per cui si interviene in tardo autunno per cercare di eradicarlo per quanto possibile) e sopra una certa temperatura non è più in grado di attaccare.
Vi metto una foto dei miei peschi che tratto con poltiglia caffaro in inverno e in primavera. E poi quando sono in vegetazione con un altro prodotto con presenza di rame ma non fitotossico.