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Vite, olivo, alberi da frutto: tecniche colturali, avversità, produzioni, potatura, propagazione e consigli
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Re: Trattamenti rameici contro bolla e monilia

29/04/2019, 20:44

vado ot, scusate.
oggi ero via per lavoro e mi sono fermato ad un consorzio dove hanno anche prodotti per enologia. cercavo il bicarbonato di potassio per provarlo contro l'oidio sulle fragole (bassa carenza).
mi diceva che contro l'oidio lui ora ha ben poco. lo zolfo non lo ha in confezioni vendibili senza patentino. gli chiedevo per la dorifora visto che nel fine settimana zappando le patate ne avrò uccise una decina.
mi diceva solo deltametrina e un sistemico di cui non ricordo il principio attivo della linea garden di un noto produttore. li di fianco vedo il neemazal. gli chiedo ma quello? mi dice funziona sulle larve ma senza patentino non posso venderlo...

Re: Trattamenti rameici contro bolla e monilia

29/04/2019, 22:56

Senza abilitazione i prodotti disponibili sono pochi ma a mio avviso sufficienti per coltivare a livello amatoriale.
Contro la dorifora si può usare spinosad PFnPE (credo sia in commercio); una volta esisteva un ceppo di B.t. specifico per i coleotteri ma lo hanno ritirato, forse per questioni di mercato.

Per la lotta contro questo insetto ho ancora in memoria una scena di un vecchio film in B/N ambientato in Francia durante la guerra in cui vedeva un ragazzetto girare per i campi con un barattolino per raccogliere gli adulti a mano (il sistema usuale era mettere dentro il pentolino del petrolio che ovviamente non era più disponibile in quel tempo e perciò il disappunto del ragazzetto). Si ritiene che la dorifora sia giunta in Italia in quel periodo in seguito alla ridislocazione delle truppe tedesche, invece la propaganda nazi-fascista diceva che erano gli Americani a buttarla giù dagli aerei, propaganda poi proseguita contro l'America durante la guerra fredda nei Paesi di oltre cortina (la dorifora diventò un vorace omicida imperialista)...insomma l'accusa (falsa) era di una sorta di guerra batteriologia ante-litteram.
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Re: Trattamenti rameici contro bolla e monilia

30/04/2019, 7:50

il sistema della raccolta a mano è ancora efficace. io lo uso. ovvio che con la quantità rende questo sistema non applicabile. in piccoli orti ok. in grosse produzioni no.

Re: Trattamenti rameici contro bolla e monilia

30/04/2019, 9:12

Sulle patate il problema è che i prodotti bio sono efficaci solo se usati bene, cosa non scontata, e con diversi passaggi (oltre al fatto che sono mediamente piuttosto cari), mentre normalmente basta un solo passaggio sistemico nel momento giusto per mettersi a posto.
Per le pesche anche io quest'anno è partita un po' di bolla (anche per colpa mia che non ho fatto in tempo a fare i trattamenti al bruno), se faccio in tempo darò una passata con un IBE registrato su pesco, se no me la tengo e spero nel tempo

Re: Trattamenti rameici contro bolla e monilia

30/04/2019, 12:45

Per quanto riguarda la dorifora ho indicato l'unico, credo (a parte l'onnipresente azadiractina), prodotto non professionale indicato nei disciplinari di difesa integrata .
Con il patentino ovviamente c'è più scelta ma se si va sui prodotti più innovativi e a bassa tossicità/impatto, tipo rynaxypyr, i prezzi sono tutt'altro che economici (siamo intorno a € 100,00 la confezione da g 300).

Re: Trattamenti rameici contro bolla e monilia

30/04/2019, 17:21

Alessandro1944 ha scritto:Ciò che conta è la quantità utile di sostanza attiva nella soluzione fitoiatrica finale, dunque se un prodotto contiene poniamo il 20% di sostanza attiva e va diluito in ragione di 1 ml/l, un altro che è titolato 10% andrà diluito a 2 ml/l ...direi che è ;) matematica da seconda media...(se sbaglio mi toccherà tornare a rifare le medie :? ).
Se vai a vedere le etichette, l'ultimo che hai detto (1,8%) va dato genericamente in ragione di 10ml/litro, quello che vuoi comprare (23,23%) invece (per monilia) a 20-30ml/ettolitro (fai un po' tu la proporzione in litri e confronta).
Quanto al Banca data vai sul sito del Ministero e naviga:
http://www.fitosanitari.salute.gov.it/f ... ariServlet" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank


Ok d'accordo anche se facendo le dovute proporzioni la quantità di sostanza attiva/litro non risulta affatto uguale!... anzi risulta assai minore col prodotto al 23.23%
forse perchè con le sostanze chimiche occorrerebbe fare l'esatta corrispondenza fra grammi e ml....
comunque, a parte questo, mi chiedo come mai pur avendo lo stesso principio attivo (difenconazolo) un prodotto è distribuito in libera vendita mentre l'altro solo
tramite patentino??....capisco che le concentrazioni e/o percentuali sono diverse, ma se una sostanza è classificata come pericolosa, lo è sempre indipendentemente
dalla concentrazione.... sarebbe come dire che l'eternit del tetto del garage è pericolosa mentre quella sul casotto del cane invece no perchè in quantità inferiore!!
Almeno io la vedo cosi....
comunque se uno anzichè prendere un prodotto con concentrazione al 23.23% che richiede il patentino, si prende una decina di confezioni con concentrazione
al 1.8% in libera vendita alla fine i danni che puo arrecare sono circa gli stessi!...

a proposito, certe battutine insinuanti del tipo "....direi che è matematica di seconda media!..." la prossima volta casomai tienile per te! ;)

Re: Trattamenti rameici contro bolla e monilia

30/04/2019, 19:06

Va bene, scusa la battuta se ti ha infastidito. Per rispondere a quanto hai sollevato dovrò tuttavia essere un poco prolisso per spiegare perché non sempre si può semplificare.

Circa il tema della classificazione dei P.F. il paragone con l'eternit non mi pare appropriato.

Intanto per i P.F. si distingue il concetto di pericolo (riferito alla tossicità propria di una sostanza) da quello di rischio (probabilità di effetti nocivi su un organismo in seguito all'esposizione alla sostanza).
Se partiamo da questo punto di vista, si può dire che l'eternit sia un materiale a gravissimo rischio a lungo termine ma non di per se stesso 'tossico' nel senso comune del termine (la tossicità orale, cutanea e per inalazione invece viene ordinariamente misurata nel P.F.).
Di ogni sostanza attiva dei P.F. vengono misurati diversi parametri tossicologici e il divieto o la revoca scattano se si evidenziano pericoli/rischi ben stabiliti. La recente normativa ha introdotto il criterio cut-off: non si prende in considerazione solo la tossicità acuta ma anche quella intrinseca, e si valutano parametri di cancerogenicità, mutagenicità, interferenze endocrine suddivisi in definite categorie, inoltre si esaminano gli effetti ambientali, ecotossicologici e di bioaccumulo.

Il difenoconazolo ha una tossicità acuta: la DL 50 orale su ratto (cioè la dose che ammazza la metà delle cavie) è pari a 1453 mg/kg di peso vivo dell'animale (bisogna inoltre tenere conto dei coadiuvanti e coformulanti presenti nel formulato commerciale, es. petrolio, isobutanolo, naftene); e a questo riguardo mi pare intuitivo che se la % di s.a. attiva nel formulato commerciale è bassa meno pericoloso sarà il prodotto. Circa il rischio, cosa che mi pare più importante, è che - riporto dalla scheda di sicurezza - Gli elementi di prova non supportano una classificazione come cancerogeno. In uno studio sull'alimentazione del ratto, condotto per due anni, un effetto oncogeno è stato osservato nei fegati di maschi e femmine. I tumori osservati non sembrano significativi per l'uomo ... I test sugli animali non hanno mostrato alcun effetto mutagenico ... Non è tossico per la riproduzione.

I prodotti fitosanitari per essere posti in commercio devono essere registrati, cosa che richiede un dossier assai voluminoso che raccoglie documentazioni di prove tecnico-scientifiche molto approfondite e che richiedono anni di lavoro: questo spiega ad esempio - in tutto o in parte - il diverso intervallo di sicurezza di una stessa sostanza attiva in rapporto a una coltura, o il perché viene autorizzata solo per alcune colture (insomma dipende da quanto un produttore intende sperimentarci sopra e se ha interesse commerciale a farsi autorizzare un prodotto su una data coltura). Il discorso in buona sostanza vale anche per la classificazione ai fini dell'uso non professionale.

Spero di essere stato chiaro ed esauriente.

Ciao
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