Salve, anche io ho nella mi campagna possiedo 6 olivi di grandi dimensioni innestati a suo tempo da un vicino che sono di una qualità di cui nessuno conosce il nome e che producono olive di forma rotonda di maturazione molto tardiva, grandi come delle olive da tavola ma con il seme sottile come le migliori qualità di olive da olio. Per riprodurre la qualità ho semplicemente piantato diversi olivastri e dopo solo 2 anni la maggior parte di essi sono riuscito a innestarli a spacco con la qualità sopraccitata pur non essendo un grandissimo esperto nell’arte dell’innesto. Saluti
Formazione: Laureato in Economia e Gestione delle Imprese Turistiche
Re: Riconoscimento di alcune varietà di olivo
05/02/2010, 15:54
Ciao Francesco! Vorrei impiantare la stessa qualità x avere delle piante che maturino nello stesso periodo e quindi poter anche raccogliere nello stesso periodo. Però effettivamente AntonelloSS ha ragione...Potrei piantare degli olivastri per poi innestargli la qualità che possiedo. Non sò come funziona l'innesto ma grosso modo potrei prendere un ramoscello dagli alberi che voglio e innestandolo avrei la stessa varietà...giusto? Che ne dite?
[Non sò come funziona l'innesto ma grosso modo potrei prendere un ramoscello dagli alberi che voglio e innestandolo avrei la stessa varietà...giusto? Che ne dite?[/quote]
Si, è proprio così che si fa, e penso che nel tuo caso, visto che non conosci la varietà che già hai, sia la soluzione migliore. Saluti Vittoriano
marco77 ha scritto:Io ho 30 piante di olivo a Passopisciaro, quindi penso molto vicino a te. Di che paese sei precisamente? per esempio il vecchio proprietario le chiamava "rannazzisi" che come tipologia le possiamo avvicinare alla nocellara etnea, ma come resa in olio molto più alta e maturazione tra novembre e dicembre. Ora io non ho mai sentito parlare di questa varietà ma può essere che con sinomini parliamo della stessa varietà. Nel disciplinare dell'olio Monte Etna per la valle dell'alcantara, si parla della varietà Brandofino. .
Ciao Marco77 io abito a Randazzo quindi vicino Passopisciaro. Io ho un uliveto dove prevale la cosiddetta "Rannazzisi" cultivar tipica del comprensorio randazzese che forse non è la Nocellara Etnea ma la cultivar Brandolfino. Anche in questo articolo la "rannazzisi" è riportata come Brandolfino. http://www.sicilianplus.it/allegati/lab ... iliane.pdf