Faccio due trattamenti con bordolese, alla caduta delle foglie e prima della ripresa vegetativa. Volendo fare bio, non tratto in nessuna altra maniera. C'è altro che dovrei fare, tenendo conto che vorrei cogliere e mangiare le mele senza neanche lavarle.
Per la ticchiolatura funzionano prodotti a base di rame ed il polisolfuro di calcio, dato preferibilmente a vegetazione bagnata. Da quanto ne so io, il bicarbonato è più attivo sull'oidio ma bisogna stare attenti alle dosi perchè può essere facilmente fitotossico
Vorrei evitare tutto ciò che è tossico e rimane nella pianta pensate sia possibile? Magari dando i prodotti giusti in inverno o in pre e post fioritura. Sul frutto non deve rimanere nulla, anche perché devo farci i frullati x lo svezzamento della nipotina...
Molto dipende dalla varietà: se è una varietà (come sembra) sensibile, c'è poco da fare con i soli trattamenti invernali...limiti o ritardi lo sviluppo del fungo, ma l'infezione riesce comunque a raggiungere livelli notevoli. Sarebbe diverso se si trattasse di una varietà resistente. Se si tratta rispettando le dosi e i tempi di carenza il problema non sussiste. Il polisolfuro di calcio, ad esempio, a parte il cattivo odore durante il trattamento degrada completamente in poco tempo. C'è gente che usa questo prodotto mentre ha sotto il frutteto le bestie che pascolano, io stesso l'ho dato più volte dove avevo le oche e non hanno mai accusato problemi. Ma in linea più generale, per qualsiasi prodotto autorizzato interrompendo precocemente i trattamenti non si corrono rischi. Poi certo, ci vuole consapevolezza di quello che si sta facendo e conoscenza dei prodotti che si stanno usando, anche perchè trattando "a caso" si rischia di non avere alcun effetto verso la patologia per la quale si vuole intervenire .
In effetti sembra proprio ticchiolatura. Anche io faccio almeno tre trattamenti invernali a legno con poltiglia bordolese, ciò però non impedisce alla ticchiolatura di attaccare alcune mele ma soprattutto le pere. Bisognerebbe intervenire con trattamenti rameici entro le 24 ore di ogni pioggia per non avere il problema oppure ti devi orientare su cultivar diciamo più "rustiche" tipiche del tuo territorio che hanno nei secoli acquisito più resistenza alle malattie fungine poichè perfettamente ambientate in un determinato territorio. più della ticchiolatura io mi preoccuperei degli attacchi di afidi tipici del melo, infatti gli afidi se pungono il frutticino, soprattutto in questo momento o subito dopo l' allegagione, ne impediscono la crescita e il frutto si contorce. Le foglie si arricciano e la pianta può andare incontro ad un rapido deperimento. Bisogna a fine autunno togliere tutte le foglie ai piedi della pianta e bruciarle poichè è li che le malattie fingine "svernano", ma cosi facendo puoi solo limitare il proliferarsi di questi attacchi. L'unica è o scegliere delle cultivar più resistenti oppure effettuare cmq dei trattamenti ma con sostanze ammesse in agricoltura biologica come per esempio, per la lotta agli afidi, la azadiractina, trattamenti rameici per le malattia fungine, zolfo bagnabile per lo oidio. Vale sempre la regola di prevenire per limitare il più possibile trattamenti con attacchi in atto.
prova con estratto di propoli - è bio è naturale la vendono già pronta anche nei vari ipermercati oppure fai da te sempre bio : macerato/tisana di ortico o di aglio o di equiseto o mix di questi- costano poco e spruzzi al tramonto.... mal che vada...hai spruzzato un po di ortica....