a mè sembrebbe seccune fogliare lanugginoso(Microstoma Juglandis). La pagina superiore delle foglie si presente bollosa per ampie porzioni,per lò più a intervalli,leggermente clorotiche,successivamente cuoiose,spesso circondata da un esteso alone cloritico.In corrispondenza di questa è presente una copiosa effiorescenza biancastra,piuttosto vischiosa(micelio).In seguito,l'area interessata dissecca assumendo un colore bruno. Questi sono i sintomi della malattia.
Seccume fogliare lanugginoso La malattia, causata da Microstroma juglandis (Bér.) Sacc., Basidiomicete exobasidiale, è stata segnalata in Italia da Bérenger nel 1847 (Ferraris, 1927). Anche se risulta diffusa ovunque, si riscontra maggiormente nell'Italia centro-meridionale e nelle zone vallive colpendo quasi esclusivamente le foglie e i germogli, più raramente i rametti ed i giovani frutti. La pagina superiore delle foglie si presenta bollosa per ampie porzioni, per lo più internervali, leggermente clorotiche successivamente cuoiose, spesso circondate da un esteso alone clorotico. In corrispondenza di queste, sulla pagina inferiore è presente una copiosa efflorescenza biancastra, piuttosto vischiosa, costituita dal micelio e da un'abbondante produzione di spore. In seguito, l'area interessata dissecca assumendo un colore bruno, andando incontro a lacerazione. Sebbene in condizioni favorevoli allo sviluppo del patogeno, con frequenti precipitazioni e temperature elevate, M. juglandis possa causare defogliazioni e cascola dei frutticini, il fungo non costituisce, comunque, un problema, in quanto il periodo infettivo è limitato alla tarda primavera-inizio estate. Attacchi consistenti sono riscontrabili maggiormente in vivaio. Occasionalmente si osservano infezioni su J. nigra.
Questo è quanto riporta l'autorevole rivista:L'Informatore Fitopatologico
fatturi ha scritto:grazie Roberto! la tua risposta è fin troppo esauriente per me! ma ho apprezzato
x confermare la tua diagnosi vuoi altre foto? posso intanto dirti che la parte alta della pianta sembra comunque ok....
in ogni caso, quale trattamento mi consigli allora se fosse come hai scritto?
Ciao fatturi sebbene in condizioni favorevoli allo sviluppo del patogeno,con frequebnti precipitazioni e temperature elevate,il Microstoma Juglandis possa cauare,in gravi casi, defogliazioni e cascola dei frutticini,il fungo non costituisce comunque un problema,in quanto il periodo infettivo è limitato alla tarda primavera-estate. Sè poi vuoi fare dei trattamenti puoi usare dei fungicidi cuprici,cioè a base di rame.
Io invece ho un altro GRAVISSIMO problema. In pratica ho un bellissimo noce, alto circa 5 o 6 metri, verdissimo! Se non fosse per una scoperta allucinante che ho fatto l'altro ieri. In pratica ho trovato all'altezza del tronco (circa a un metro da terra) un bel bucone!! Cioè, nel legno duro del tronco!! Ma quale insetto riesce a perforare un tronco e salirci dentro? Ho infilato uno spesso filo di ferro per vedere fin dove arrivava, e a mia gran sorpresa era abbastanza lungo il percorso! Ci ho messo un po' di insetticida sul ferro chissà riesco ad ammazzare l'artefice di questa galleria. Sono molto preoccupato, perché intorno al buco, sul tronco, sta cambiando colore diventando sempre più marroncino tiramisù e poi tutto un lato dell'albero mi sta facendo le foglie (partendo dalle estremità) marrone bruciato, non vorrei seccasse!! HALP!!!
Filippo75 ha scritto:A me sembrerebbe più un attacco dell'eriofide Aceria erineus......vedendo la bollosità delle foglie......
Ciao fatturi anche Filippo potrebbe avere ragione.Infatti questo"eriofide" di aspetto vermiforme e di colore biancastro-giallo provoca la formazione di piccole galle;queste hanno convessità sporgente sù entrambe le pagine fogliari e sono di colore giallo chiaro.Le foglie colpite si deformano e necrotizzano parte della lamina.Provoca tipiche e vistose bollosità che presentano la parte convessa rivolta verso la pagina inferiore. La parte convessa della bollosità,appare inizialmente di colore chiaro,per poi diventare clorotica e in fine necrotica.La lotta non è quasi mai neccessaria,tranne che in gravi casi di infestazione.In tal caso si interviene con trattamenti contro le femmine svernanti,e cioè all'apertura delle gemme. Fatturi questi sono gli effetti dell'"Aceria Erineus",stà a tè tenere sotto controllo la pianta e valutare sè si tratta appunto di "Aceria Erineus" oppure di "Microstoma Juglandis"