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potatura vite: guyot 
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marcello ha scritto:
dopa ha scritto:
Marcello, mentre stavo scrivendo la risposta a kentarro, hai inserito il tuo commento.La prima parte siamo d'accordo.Per la difesa sono di parere diverso,perchè 1)nessuno di quei prodotti indicati possono ostruire la via all'infezione,perchè si tratta di difendere quei tagli per anni e quei prodotti non hanno questa resistenza, il sole e le intemperie li spacca lo stesso.2) Non sono gli arnesi da taglio a infettare, ma l'acqua che piove lava l'aria di tutti quei microrganismi che contiene e se li porta con se all'interno di spacchi di quei tagli.
Per difendere il mal dell'esca io indico di costruire un ceppo senza buco.Il sistema speronato si difende perchè il ceppo viene curvato e l'acqua non entra,tanto io ho letto che in trentino che usano questo sistema è poco l'incidenza di questa malattia, mentre il guyot e il tentone danno di questi problemi. per il guyot non riesco a immaginare come fare, al tentone io dico che il primo anno di allevamento,quando il nesto arriva all'altezza dell'impalcatura bisogna cimarlo e crescere due tralci che serviranno da impalcatura cosi il buco non si crea,se invece si aspetta ad impalcarlo,come si usa fare ancora, al terzo anno si provoca un taglio non indifferente,quel taglio io ho notato che è la causa del mal dell'esca.La mia esperienza è questa.Ciao DoPa

ciao, purtroppo lo sappiamo non ci sono trattamenti curativi di chiara efficacia. sappiamo che piante malate , che ancora non presentano sintomi , producono uva buona come piante sane . Perciò tutte le operazioni agronomiche che facciamo per contenere la malattia sono utili , il non farle sarebbe come uno che si prende una bella malattia e non si cura , perchè pensa che poi col tempo dovrà morire. Nel caso del mal dell'esca le operazioni da eseguire secondo secondo mè sono: togliere i residui di potatura, e bruciarli. Eseguire la potatura poco prima della ripresa vegetativa;i primi caldi asciugano più in fretta la ferita , diminuendo così i tempi di esposizioni delle ferite fresche all'attacco dei funghi. Quando una pianta denota minimi segni di malattia ,segnarla ,e poi potarla separatamente da piante sane . anche disinfettando con solfato di rame le forbici e i segacci è senz'altro utile. Quando ci si trova in presenza di una pianta malata si può tagliare il fusto fino al legno sano. La ferita và disinfettata con sali di rame, e poi protetta con mastici cicatrizzanti, la migliore resa l' ho ottenuta usando del semplice vinavil che dura nel tempo e chiude perfettamente la ferita. Marcello

E' esattamente come la penso e l'ho sempre pensata io.
Saluti


22/11/2009, 10:31
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Fiattagri tu la pensi come dice Marcello,io la penso come dicono i francesi e californiani. I quali dicono quello che dico io e il contrario di quello che afferma Marcello. Con questa differenza che io l'ho vista ad occhio nudo, i francesi dell'istituto di IFV di Montpellier e d'INRA di Bordeaux e Californiani l'hanno affermato e visto con strumenti scientifici sofisticati.Ed io sto insistendo nella speranza che in Italia i tecnici e i monopoli non fanno consumare ai viticoltori italiani euri inutilmente perchè non c'è la fanno più.Ciao DoPa


22/11/2009, 11:49
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PARLANDO DI POTATURA GUYOT:
Secondo voi è meglio tenere il tralcio steso come nel guyot, o incurvato come nell'archetto o nel capovolto?
Io ho un pezzo di vigna vecchio (30 anni) di sangiovese che era tutto a doppio capovolto, è già da qualche anno che l'ho convertito a guyot semplice, lasciandoci un solo tralcio steso lungo il filo, ho deciso di fare così perchè mi sembra che a tralcio steso l'uva prenda meglio il sole...
Ma sostanzialmente quali sono le differenze che avvengolo sulla qualità dell'uva da un guyot a un capovolto?
Saluti


22/11/2009, 18:54
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FIATAGRI ha scritto:
PARLANDO DI POTATURA GUYOT:
Secondo voi è meglio tenere il tralcio steso come nel guyot, o incurvato come nell'archetto o nel capovolto?
Io ho un pezzo di vigna vecchio (30 anni) di sangiovese che era tutto a doppio capovolto, è già da qualche anno che l'ho convertito a guyot semplice, lasciandoci un solo tralcio steso lungo il filo, ho deciso di fare così perchè mi sembra che a tralcio steso l'uva prenda meglio il sole...
Ma sostanzialmente quali sono le differenze che avvengolo sulla qualità dell'uva da un guyot a un capovolto?
Saluti

Ciao, l'uva è una pianta acrotona,sviluppa maggiormente la vegetazione nella parte distale . Nella potatura guyot a tralcio disteso , la vegetazione non è uniforme perchè sovente le gemme di cima prendono il sopravento sulle altre lasciando piuttosto sguarnita la parte mediana. Perciò è indicato il capo a frutto piuttosto che rigorosamente orizontale piegarlo a ampio arco. Il doppio capovolto è un sistema che à ferventi sostenitori e severi critici , molto dipende dal modo di incurvare il capo a frutto, Anzichè ripiegarlo del tutto, sino a dare alla seconda parte del tralcio una direzione verticale discendente ( ciò che è causa di sviluppo ridotto e di scarza fertilità dei germogli della parte mediana del tralcio ), il capo a frutto dovrà essere invece piegato ad ampio arco con una inclinazione di 30-40° .in questo modo la vegetazione diviene uniforme , anche più che nul tralcio steso orizontalmente come si fà nel guyot tipico . Marcello


22/11/2009, 22:29
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Grazie marcello :)
Anche nel manuale di viticoltura moderna ho letto che è maglio piagare il tralcio ad ampio arco piuttosto che tenerla orizzonale


23/11/2009, 15:12
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Marcello, per il mal dell'esca non si può parlare di curare, si deve parlare di prevenzione, la tua non è prevenzione sono euri buttati al vento. I francesi e i californiani l'hanno capito che non si può curare con quelle panacee.Ciao DoPa


24/11/2009, 13:17
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ciao francesco.volendo abbassare un ceppo e non avendo germogli ho letto da qualche parte che si possono provocare? come?


19/02/2010, 18:34
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Per quanto mi riguarda sono daccordo con Giorgioo.

Prove su piccoli appezzamenti è possibile farne ma quando poi si deve ricavare un reddito dall'agricoltura direi che non si possono fare sperimentazioni azzardate.
A meno che non si abbiano un sacco di soldi a disposizione.
Io ho avuto modo di fare un esperienza di ricerca in una grossa cantina, in California, e lì di ricerca ne fanno tantissima sia livello di viticoltura che di enologia, microbiologia, chimica, meccanizzazione, analisi sensiìoriale ecc ecc...
ovvio che hanno possibilità di far ricerca perché non hanno problemi di soldi e le ricerche che vanno a buon fine servono anche a risparmiare dei soldi oltre che a guadagnarne in un secondo tempo ma l'investimento iniziale è altissimo.
Un agricoltore medio che stenta a tirar fuori un reddito minimo non ha possibilità di investire soldi e tempo in ricerca.
Così come non è possibile per tutti fare del bio.
C'è chi riesce a vendere il prodotto per suo conto e a recuperare il mancato reddito dovuto alle minor quantita prodotte (si raccoglie la metà di un convenzionale o integrato) ma c'è anche chi non ha questa possibiltà.

La plastica anche secondo me non è un'alternativa accettabile, ce n'è già troppa.
Soprattutto non credo che aiuti a risolvere il problema.
Si rischia di creare un ambiente umido che può per certi versi favorire lo sviluppo di malattie fungine.

Rispondendo a Giorgiozonza: Per favorire l'emmisiione germogli da gemme latenti si può tentare di stimolare la vigoria della pianta potando molto povero, lasciando un ridotto numero di gemme.
Anche concimare le piante aiuta. Ma l'azoto è un arma a doppio taglio.

Per quanto riguarda la diatriba guyot - capovolto: il guyot è stato pensato proprio per evitare la disformità di vegetazione lungo il capo a frutto.
Il gradiente di germogliamento, proprio perché la vite è una pianta acrotona è più alto nelle gemme distali (germogliano prima) ma il gradiente di vegetazione (accrescimento dei germogli sul legno di un anno) è modificabile con la forma di allevamento e nel guyot è più uniforme rispetto a un capovolto. Ovvio che il capo a frutto non deve essere eccessivamente lungo altrimenti torna in gioco l'acrotonia.
Lasciando una media di 6 gemme per capo a frutto il germogliamento è uniforme e il gradiente di vegetazione anche , quindi non si avrà un inibizione dell'accrescimento delle gemme mediane.
Entrano poi in gioco fattori di tipo nutrizionale, ambientale e ormonale.

Saluti.


19/02/2010, 19:44
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Stiamo parlando di potatura di vite guyot. Io sto dicendo che questo sistema di puta favorisce il mal dell'esca, perchè i tagli vengono fatti orizzontali. per ovviare a questo inconveniente si può lasciare cinque dieci centimetri di ceppo curvato e poi incominciare a lasciare il capo a frutto. Si parla di archetto o doppio secondo me sono sistemi inutili, non regolano nulla. il ceppo è come un uomo c'è quello più forte e quello più debole,secondo me basta il tralcio orizzontale per regolare la forza del ceppo,questa si regola dai grappoli da rimanere. Io ho fatto il primo vigneto a guyot il 1944, certo che ambizione di ognuno è sempre avere di più, ho tentato di tutto, un metodo mi è risultato efficace,ed è questo: Se lasciavo 16 grappoli 8 gemme al capo a frutto, i grappoli non mi maturavano perfetti,il ceppo non aveva la forza di alimentarli, Per caso mi venne questa idea, mancava un ceppo allungai il tralcio lo curvai,lo misi 15,20 centimetri sotto terra la punta lo legai al filo di ferro. Quando germogliò lasciai sei occhi diciamo alla madre a quello sotto terra quattro. Quel ceppo mi maturo 20 grappoli, il massimo che avevo vicino ai ceppi era 14 grappoli 7 gemme. per vedere perchè di questo fenomeno , scoprii che il tralcio messo sotto terra mise un sacco di radici, le radici avventizie avevano fatto maturare i grappoli in più.Questo metodo lo moltiplicai e riuscii ad avere qualcosa in più.


21/02/2010, 12:42
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Interessante Dopa, diciamo che hai messo il doppio carburatore ad un motore.
A che distanza stava il capo interrato rispetto alla pianta vera?


21/02/2010, 18:03
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