Il Guyot è un sistema di potatura semplice, esso è indicatissimo per l'Italia settentrionale e centrale , specialmente in collina , in località solleggiate , in terreni piuttosto magri e siccitosi , dove la vite non può assumere grande sviluppo vegetativo. Nei climi caldi con primavere asciutte , in generale le gemme basali sono fruttifere , perchè formatesi in una stagione favorevole ( e qui va bene il cordone speronato), al nord, con primavere umide sono invece le gemme mediane o superiori , perchè formatesi nella stagione migliore , cioè nell'estate più o meno inoltrata. Ma naturalmente in una stessa località le cose possono variare da un anno all'altro ( in questa situazione è preferibile usare il sistema Guyot). Marcello
Quanti anni ha il tuo vitigno?Per essere attaccato da mal dell'esca deve avere almeno una decina di anni. poi devo dirti che il tuo vitigno non c'è sotto un altro cielo. ciao DoPa
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
Re: potatura vite: guyot
27/10/2009, 15:50
Ciao a tutti, mi sa che parliamo di un vigneto e non di un vitigno, lo dico altrimenti si può generare confusione. Per dopa, volevo dirti che io ti ho sempre fatto esprimere e mi batterò perché questo avvenga, e non lo puoi negare, però non puoi prendere come verità assolute le tue esperienze perché limitate come territorio, quindi ti chiedo di lasciar esprimere anche gli altri senza dire che dicono stupidaggini. Grazie Saluti Francesco
e poi sopratutto non ho mai avuto questo problema perchè quando poto le viti i sarmenti li porto fuori e li brucio quindi anche se ci fosse non si inoculano per l'anno dopo
Francesco.fin che mi fate parlare, vi dico quello che io sono riuscito a sapere,quando non avrò più questa possibilità vi lascio al vostro destino.Non obbligo nessuno a seguirmi. Stiamo parlando di mal dell'esca e di come si propaga,è stato finalmente riconosciuto che si propaga dai tagli di potatura,e questo è indiscutibile. Qualsiasi varietà di uva per essere coltivata ha bisogno di potatura e non ci sono varietà resistenti al mal dell'esca,almeno a quando ne so io,se voi siete a conoscenza di varietà resistenti lo dite e lo verifichiamo. Quello che io contesto è il modo di come si combatte il mal dell'esca,che io chiamo con il loro nome (fesserie)e si continua a dire: IO quando poto la legna la porto fuori e la brucio,questa è fesseria, perchè nella natura vi sono una infinità di organismi che hanno il compito di trasformare la materia che muore.Quando tu vai a provocare un taglio a una pianta stacchi delle correnti che la pianta alimentava la parte tagliata, quelle correnti muoiono anche le radici,le quali non si convogliano tutte nella parte restante.Quella parte che muore che sta all'interno della pianta,passando gli anni secca e si spacca la pioggia lava l'aria delle infinità di organismi fungini che contiene e se li porta con se all'interno del ceppo e li incomincia la sua opera di trasformazione.A che può servire bruciare la legna o un astringente su un taglio,io le chiamo fesserie.Detto questo io suggerisco un metodo di difesa di questa malattia,che è stato detto che è un flagello nei vigneti. Io dico di costruire un ceppo che non da la possibilità all'acqua di trasportare all'interno del ceppo gli organismi fungini. Secondo la mia esperienza dico: Di questi sistemi di pota si salva il cordone speronato,perchè il ceppo viene curvato e l'acqua non può portare al ceppo l'infezione,il guyot e l'archetto non si ha questa possibilità.Al tentone io indico di costruire un ceppo senza buco,il modo come viene costruito ancora adesso dalle mie parti si provoca al terzo anno di pota un buco che lo porta ad ammalarsi di mal dell'esca. Sai Francesco come risponde un ricercatore del settore a questa tesi: Certo che non si sa tutto sul mal dell'esca,e che occorrono finanziamenti ancora per la ricerca.
Bravo Lomborghini550dt,siamo in democrazia ogni uno dice la sua,poi sono gli altri a giudicare quali sono fesserie e quali verità.E' Francesco che non si fa sentire,e dire la sua. Ciao.
Salve, per quanto riguarda il cordone speronato io so che è una forma d’allevamento che sfrutta maggiormente la vite rispetto al sistema guyot e dopo 4-5 anni è opportuno tagliare il cordone speronato per allevarne un altro in modo tale da evitare che la vite invecchi prematuramente. Anche a me hanno insegnato che i sarmenti è meglio non lasciarli per terra ma portarli lontano dalla vigna e bruciarli il prima possibile per evitare di propagare nel terreno sia le spore della peronospora che del mal dell’esca.
@ antonelloss,quando vai a ringiovanire lo speronato lo riduci a guyot,invece devi abbassare le cornette per ringiovanirlo,è mantenere il sistema. Anche a me hanno insegnato di bruciare le sarmente,sai cosa mi insegnavano pure,di comprare il sottobosco per concimare,penso pure a te, sai di cosa è fatto il sottobosco,di lignina decombosta,carica di tutti quei microrganismi che attaccano la materia morta.quei microrganismi viaggiano pure nell'aria,questo me l'hanno detto i ricercatori e lo visto anch'io,se li vuoi vedere anche tu, fai questa esperienza:In una giornata di sole chiudi una finestra e rimani una striscia di sole che entra nel buio e puoi vedere ad occhio nudo miliardi di questi microrganismi nell'aria.quando questo io l'ho capito sai che faccio,le sarmente le trituro e produco sostanza organica risparmio un sacco e emendo il terreno.Ciao antonelloss ti saluto.DoPa