potatura pesco, susino e albicocco

Cari voi,

come scritto in altri posto lo scorso autunno ho "liberato" un vecchio frutteto familiare completamente inselvatichito. Quello che è rimasto sono alcuni alberi semi-capitozzati di albicocco, susino (forse) e pesco. Il "susino" forse è tale, ma un paio di alberi non ho ancora capito cosa siano.

Comunque la vegetazione è ricresciuta abbondante in questa primavera e sto cercando di "piegare" qualche ramo. Ho letto che l'albicocco andrebbe potato a fine estate ma vorrei capire, visto che non sono esperto, se posso aspettare la fine dell'inverno per fare la potatura. Così almeno distinguo bene i rami a fiore da quelli a legno. Che dite?

Fra i rami che sono "partiti" in questa primavera molti sono succhioni. Alcuni chiaramente li elimino. Altri, che sto piegando con fili, pesi e bottiglie, secondo voi posso usarli come branche principali della chioma rinnovata? Se sì, in potatura li devo cimare?

Grazie

ciccio82 ha scritto:Ho letto che l'albicocco andrebbe potato a fine estate ma vorrei capire, visto che non sono esperto, se posso aspettare la fine dell'inverno per fare la potatura. Così almeno distinguo bene i rami a fiore da quelli a legno. Che dite?

Se preferisci puoi fare così, comunque se si tratta di una pianta che da tempo non è stata potata credo faccia poca differenza, ora si tratta di re impostarla, cioè definire la struttura.
Distinguere rami a legno e a fiore sarà importante i prossimi anni.

ciccio82 ha scritto:Fra i rami che sono "partiti" in questa primavera molti sono succhioni. Alcuni chiaramente li elimino. Altri, che sto piegando con fili, pesi e bottiglie, secondo voi posso usarli come branche principali della chioma rinnovata? Se sì, in potatura li devo cimare?

Puoi usarli come branche principali ma solo se non hai alternative e comunque vanno orientati con l'aiuto di pesi o legature.
Assolutamente sconsigliato cimare rami di 1 anno di età (in gergo si parla di taglio a legno) salvo in particolari situazioni... Ad es. lo potresti fare su pesco allevato a spalliera per distribuire il peso dei frutti sui vari rami che si svilupperebbero dal taglio.