Direi che sarebbe molto più semplice se li seminassi ora senza tante menate, che ti metterebbero a rischio la conservazione del seme. Se li fai seccare e andrai a seminarli in gennaio potresti avere un risultato parziale, il seme secco "dorme", per svegliarsi non deve essere conservato asciutto per troppo tempo e immerso in acqua a lungo morirebbe di asfissia. La scarificazione meccanica, per queste piante, non serve. Cerca di sostituirti alla natura, senza complicarti la vita. Il seme viene sparso in giro degli animali che mangiano i frutti, quelli che maturano in estate si beccano il caldo prima e il freddo poi, germinando nella successiva primavera. Nella pratica hobbistica puoi semplicemente seminare dopo la raccolta, mantenendo leggermente umido il terreno e lo puoi fare anche in vaso. Per quantità di seme rilevanti, come nei vivai commerciali, si ricorre alla stratificazione per poter seminare all'ultimo momento al fine di evitare un sacco di problemi: infestazione di erbacce, predazione dei semi, terreno non ancora disponibile ecc.
Giusto DAG, ma in natura il seme si trova all'interno del frutto, almeno che non intervengano gli animali, ma comunque il seme non viene interrato, in auttunno con le piogge forti e le foglie che si depositano sul terreno viene interrato
Rammento che la semina da seme di frutti coltivati, cioè di razzze selezionate negli anni potrebbero avere problemi nella riproduzione e nella salute della pianta. Inoltre se trattasi di piante ibride, quasi sicuramente il frutto della nuova pianta non avrà le caratteristiche dell'originario.
Io suggerisco di seminare i semi di selvatico (per le prugne vanno bene i mirabolani che sono abbastanza diffusi nei boschi) e quindi innestare la varità voluta.
Per altro penso che i selvatici abbiano una germinazione molto più elevata dei coltivati.