anche nella mia regione ve ne sono tantissimi e come hanno già detto JeanGabin e Amelanchier, anche se si adatta a tutti i tipi di terreno, preferisce quelli rocciosi, freschi, ricchi di materia organica e leggermente acidi.
Quindi al momento del trapianto devi mettere sul fondo della buca (che deve essere abbastanza larga per permettere alle radici di espandersi) argilla espansa o pomice o perlite mista a sabbia e pietrisco. Riempi la buca con del terriccio ricco di materia organica.
Almeno per il primo-secondo anno, se farà molto freddo, coprila con un telo di tessuto non tessuto.
Per la potatura aspetta che abbia raggiunto i quattro-cinque anni di vita, va fatta a primavera e deve essere molto leggera.
A primavera concimalo con prodotti ricchi di azoto e potassio e nel periodo estivo annaffialo abbondantemente evitando ristagni d’acqua.
I frutti maturano nel periodo autunno-inverno.
Saluti, Gianni.
Non sono d'accordo... è una pianta rustica, che cresce dall' africa sett. all' irlanda compreso il trentino alto adige dunque non serve ripararla d' inverno e l' acqua meno ne vede e meglio è (cresce bene nelle pinete) anche se la sopporta bene visto l' albero di 3 metri che c'è qua
Il corbezzolo è arrivato ieri sera con il buio. La buca era pronta con del brecciolino e sabbia. Pensavo che mi portassero un arbusto non un alberello. E un po sofferente, sbattuto a destra e sinistra su un camioncino con qualche ramoscello rotto. Ho levato un pezzo di raffia che si era incastrato dentro il fusto con la crescita. Mi piace e mi prenderò cura di lui. Speriamo ce la faccia.
Salve Ciuit, il discorso è impostato sulla procedura di trapianto del corbezzolo che è cosa diversa, almeno per alcuni caratteri, dalla sua naturale crescita e sviluppo in natura. Con le piante che subiscono un trapianto bisogna seguire dei procedimenti ed aiutarle in modo che possano radicare bene ed adattarsi alle nuove condizioni.
gianni58 ha scritto:Salve Ciuit, il discorso è impostato sulla procedura di trapianto del corbezzolo che è cosa diversa, almeno per alcuni caratteri, dalla sua naturale crescita e sviluppo in natura. Con le piante che subiscono un trapianto bisogna seguire dei procedimenti ed aiutarle in modo che possano radicare bene ed adattarsi alle nuove condizioni.
Saluti, Gianni.
Pensavo fosse un discorso in generale epoi ho visto che é bella grande.ritiro tutto!
Quest'anno (febbraio) ne ho messi a dimora una quarantina di corbezzoli, provenienti da vivaio e in vaso, non pensavo ti arrivasse una pianta cosi grande. Hai controllato l'apparato radicale? considera che in questo periodo i corbezzoli sono in fiore quindi questo non è proprio un momento opportuno per un trapianto. Comunque so che i corbezzoli sopportano bene il trapianto anche quando sono grandi come questo. Sono sicuro che con le tue cure riuscirà a fruttificare anche il prossimo anno. Auguri, ciao Carmen
Carmen il corbezzolo ce la farà, credimi. noi ne abbiamo quattro in tutto, due di questi hanno subito per due volte l'incendio e si sono ripresi meravigliosamente. Avrai corbezzoli, promesso. forse non il prossimo anno, se quest'anno non ha fiori (il corbezzolo è l'unico albero che fa i fiori un anno per l'altro) ma si riprenderà. Un amico vivaista mi ha consigliato di fargli un trattamento con il rame, anche se è una pianta molto rustica.
Anche chiamato ceraso marino o albatro. Il nome botanico, Arbutus unedo (= ne mangio uno solo), gli fu assegnato da Plinio il Vecchio, facendo una chiara allusione alla scarsa gustosità dei suoi frutti. In Algeria e in Corsica dai frutti si ricava il vino detto “di corbezzolo”. I romani gli attribuivano poteri magici. Virgilio, nell’Eneide, dice che sulle tombe i parenti del defunto erano soliti depositare rami di corbezzolo. Il significato di questa pianta è la stima.
Il Corbezzolo è rustico...tolti i ristagni idrici poco altro, può uccidere questa pianta. A mio avviso è una pianta stupenda, ornamentale, fiorisce in inverno quando tutto sembra morto...ha un portamento elegante..
Da noi il corbezzolo ("mela ulidoni" in sardo) cresce spontanea un po' dapertutto, terreni argillosi, sabbiosi, rocciosi, calcarei, granitici ecc. La luce e il sole sono fattori importanti per avere frutti doci e aromatici. Io ne ho una decina nel mio giardino mediterraneo e sono tutte una diversa dall'altra, tutte ottenute da semi di bosco. Come mai? Essendo tutte individui distinti, e non cloni, hanno un genoma specifico e questo determina la diversità, per esempio nei frutti: grandi o più piccoli,in alcune sono più dolci e aromatici, più precoci o più tardivi ecc, Naturalmente a parità di condizioni. Questo significa che in Sardegna c'è una enorme varietà genetica (come anche per altre piante della macchia mediterranea, per esempio il mirto e la palma nana), e questo è un bene Saluti Pedru
PS: sì, è vero, quello che il corbezzolo teme di più sono i ristagni idrici