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Peronspora, oidio, botrite nel vigneto
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dopa
Iscritto il: 20/04/2009, 15:41 Messaggi: 291
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Agli scettici dico: 1) Per svilupparsi le malattie del vigneto, ci vuole la concentrazione di 10 gradi di caloria, 10 centimetri di tralcio 10 ore di bagnato. Domanda: Si può togliere uno di questi elementi? Io dico di si. Come: Facendo rimanere asciutto il vigneto
2)E’ possibile eliminare tutti trattamenti al vigneto? Io dico di si. Come: Coprendo il vigneto con un foglio di plastica resistente, che deve servire a mantenere asciutto il vigneto, quindi difende la vigna dalle malattie, peronospora, oidio e botrite e difenderlo dalla grandine.
3) Gli insetti : Per l’uva da vino, non occorrono veleni, perché gli acini che vengono attaccati, all’asciutto seccheranno, il danno può essere di poca importanza, si possono mangiare dieci venti acini, quando ci sarà un attacco forte, il danno è inconsistente. Per l’uva da tavola si deve accettare che quando si taglia l’uva si devono pulire gli acini attaccati, ripeto saranno secchi, perché all’asciutto non attaccherà la botrite. Se si vuole un grappolo integro può essere coperto con un sacchetto di plastica. Cosi si produce uva biologica e di conseguenza vino biologico. Questo sistema da sogni tranquilli ai viticultori e danni enormi ai produttori di pesticidi. L’ho afferma; Il viticoltore. Donato Pasqualicchio.
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20/04/2009, 18:44 |
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DanieleV
Iscritto il: 24/11/2008, 18:33 Messaggi: 204 Località: Arezzo (provincia)
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Ciao dopa, penso che i tuoi metodi possano essere validi su piccole dimensioni. E poi... tutta quella plastica chi la smaltisce? E' davvero un metodo "sostenibile" data la domanda precedente? Ciao, Dani
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20/04/2009, 23:56 |
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dopa
Iscritto il: 20/04/2009, 15:41 Messaggi: 291
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Ciao Dani,la plastica è riciclabile,l'ambiente che i viticoltori stanno rovinando, in tutto il mondo, non può essere riciclato.Occorre altro? Non può più essere prodotto uva con quel metodo fin qui praticato.Quel metodo produce cancri. Mi fermo qui. Ciao di nuovo Dopa.
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21/04/2009, 9:30 |
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paride
Iscritto il: 03/10/2008, 9:50 Messaggi: 123
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Ma davvero con un telo di plastica posso evitare i trattamenti sul mio pergolato? Mi sembra impossibile. Cosa ne dicono gli esperti del forum? paride
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22/04/2009, 9:18 |
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antonelloSS
Iscritto il: 05/04/2009, 13:36 Messaggi: 114 Località: Sassari(SS)
Formazione: Maturità scientifica
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Cita: 10 gradi di caloria, 10 centimetri di tralcio 10 ore di bagnato Buongiono a tutti gli utenti del forum, io non ho una esperienza ultradecennale in materia di viticoltura ma la teoria empirica dei tre 10 è molto diversa da quella che è stata esposta. L’infezione primaria delle varie forme di peronospora scaturisce quando si verificano contemporaneamente almeno 10° di temperatura minima, se il germoglio è lungo almeno 10 cm e se nell’arco delle 48 ore cadono almeno 10 mm di pioggia per cui, secondo questi parametri, la peronospora inizia a diffondersi di notte e durante la pioggia. http://www.sito.regione.campania.it/AGR ... ospora.htmAmmesso e non concesso che i teli di plastica possano preservare la vite dalle varie forme di peronospora, ma io ne dubito, essi non servirebbero assolutamente a niente o sarebbero solo controproducenti per l’oidio in quanto è una malattia fungina che non necessita della presenza di pioggia ma è sufficiente un alto tasso di umidità uniti ad una temperatura massima di 20°-30° e i teli di plastica favorirebbero soltanto un aumento dell’umidità nei ceppi. Saluti
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22/04/2009, 11:19 |
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Francesco
Iscritto il: 13/03/2008, 19:45 Messaggi: 6200 Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao a tutti, devo dire, che ci sono alcune cose che non mi tornano nell'attuazione di questo metodo, se copriamo la vigna, è vero che la vegetazione non verrà bagnata dalle piogge però è altrettanto vero che le radici non riceveranno acqua per tutto il periodo estivo e non solo e quindi ad un certo punto dovremo intervenire per dargli acqua, oppure mettere in opera un impianto di irrigazione, poi il bisogno di acqua sarà molto elevato perché il telo farà l'effetto di una serra, facendo aumentare la temperatura al di sotto. Altra cosa è che quando arriviamo a settembre molto spesso è il terreno più caldo dell'aria e quindi al di sotto del telo ci sarà più caldo, questo può provocare umidità che favorisce lo sviluppo dei funghi. Altro problema viene quando c'è la nebbia, quella entra sotto il telo e bagna tutto, e anzi secondo me ci rimane anche di più perché il telo le impedisce di salire. Poi vi immaginate ettari e ettari ricoperti da un telo, prima di tutto il costo d'impianto, poi la cosa mi sembra poco meccanizzabile, e come ultima cosa brutta esteticamente, qui da me vedrei le colline ricoperte dalla plastica e devo dire che non mi sembra un gran che. Saluti Francesco
_________________ - La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone) Egli vive ancora.
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22/04/2009, 12:13 |
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paride
Iscritto il: 03/10/2008, 9:50 Messaggi: 123
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Grazie delle vostre risposte. Mi sembrava una cosa un po' strana. Possiedo infatti una pergola di vigna su di un balcone protetto dal tetto, per cui si bagna pochissimo. Ma l'oidio se lo prende come l'altra vigna (se non di più) che è a cielo aperto. paride
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22/04/2009, 13:59 |
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dopa
Iscritto il: 20/04/2009, 15:41 Messaggi: 291
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Per voi scettici è strano,credete forse che io mi sono alzato di buon mattino per scrivervi questa fesseria? Per dire questo sono sette anni che sto sperimentando,e lo sto dicendo a tutto il mondo, quest'anno sto facendo un altro esperimento, ho messo due tralci sotto il balcone di casa mia,e nata sta vivendo hanno cinque gemme a frutto ciascuno sotto il balcone stanno all'asciutto e vivono bene. @paride ,non deve bagnarsi per niente, se ai tre 10 se ne toglie uno non può attaccare nessuna malattia. @ antonelloss un altro tecnico mi dice dieci ore di bagnato per far maturare le spoore, Pure io ho visitato quel sito,chi ha ragione?Io penso quello di dieci ore di bagnato è il più credibile. @frencesco,la stessa risposta che ho dato a dani vale per te. Le altre tue osservazioni,per quando riguarda la pioggia e la condensa ed altro bisogna entrare nel dettaglio del sistema, di copertura,che non deve essere totale per dare la possibilità di non bagnarsi ne con pioggia ne con condensa.per il problema di vedere tutti questi vigneti coperti,be se vieni al sud dove sto io già sono tutti coperti sotto serra e sbagliano perchè fanno uva da tavola piena di veleni,perchè sotto serra creano condensa e sono costretti trattare il doppio con veleni e pesticidi.Ora dico io se si vuole continuare a produrre uva col vecchio metodo non conviene,pena rovinare l'ambiente e produrre cancri.Ci sono quelli che mi hanno risposto che dove operano loro non piove mai e tira sempre vento.Io dico che barano. Scusate che vi ho dato a tutti del tu, vi saluto tutti. dopa
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22/04/2009, 16:16 |
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marcello
Iscritto il: 11/11/2008, 0:26 Messaggi: 600 Località: Chiavari(Genova)
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ciao Dopa. Se ai tre dieci se ne toglie uno , il vitigno può prendersi traquillamente l'oidio. Il micelio del fungo rimane normalmente alla superficie degli organi della vite, e produce una quantita di conidi legati in catenelle. La penetrazione all'interno dei tessuti non avviene attraverso gli stomi come con la peronospera, ma attraverso la menbrana delle cellule epidermiche . la penetrazione è favorita dall'alternanza delle condizioni di turgidezza dei tessuti , quali si verificano in piena estate per improvvise variazioni nel suddetto turgore dei tessuti in seguito a variazioni di umidità , sia atmosferica che per irrigazioni. Normalmente a fine stagione il micelio si conserva all'interno delle gemme o nei tralci , pronto a svilupparsi in primavera non appena le condizioni climatiche ( basta anche una temperatura minima di 5-6°) lo consentono. . La temperatura ottimale , nel corso della stagione, varia tra i 25-30°C. La comparsa del parassita a primavera e la sua moltiplicazione sono subordinate , oltre che alla maggiore o minore reattività dei vitigni , anche alle condizioni ambientali. Nei riguardi della prima , sono da ricordare taluni vitigni particolarmente sensibili, quali i trebbiani, il sangiovese. vari moscati , alcune uve da tavola. Nei riguardi delle seconde si deve anzitutto porre una temperatura piuttosto elevata(l'ottimo si aggira sui 28°C); l'alternarsi di giornate di sole con un tempo molto umido , senza che sugli organi della vite si abbia un velo di acqua liquida ; propio all'opposto della peronospera. Si può anzi affermare che l'oidio è malattia tipica delle annate calde , anche se piuttosto secche ; quindi propio l'opposto di quelle in cui meno gravi sono le infezioni peronosperiche. Marcello
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22/04/2009, 22:03 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10200
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Premesso che a me piace la firma "Donato Pasqualicchio", voglio dirti che è esatta la regola dei tre 10 come detta da antonello.La peronospora si verifica anche coprendo la vite perchè umidità e condensa sono presenti ed in percentuali elevate.Dovresti anche dirci per la tua sperimentazione quale vitigno stai utilizzando. Comunque continua x la tua strada se stai ottenendo risultati. Puoi postare un pò di foto? grazie e non ti preoccupare x il tu, lo fanno tutti in questo un forum di scostumati
_________________ I
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23/04/2009, 1:11 |
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