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Peronspora, oidio, botrite nel vigneto 
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Iscritto il: 20/04/2009, 15:41
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Mi avete aggredito, piano una la volta per carità, a Marcello: Io non sono un laureato,tutti quei termini che hai usato, io in pratica sono sette anni che sto perdendo tempo su questo problema non li ho notati. Peronospora sono sette anni non ho visto l'ombra, l'oidio:solo a maturazione,ma a smaturazione,nel mese di gennaio ho visto qualche acino attaccato di muffa grigia,sotto 10 centimetri di neve, sono stato costretto tagliare tutta l'uva rimasta e l'ho regalata.altri accorgimenti che ho notato:Gli acini attaccati da tignola,quelli verdi attaccati dalla prima generazione non li ho notati, quelli attaccati alla maturazione li ho visti seccati, ho pensato, siccome non sono stati bagnati non è attaccata la botrite. La vegetazione non subisce condensa,perchè il modo come è messa la copertura da la possibilità di fa entrare aria, è messa a tetto,e non fa produrre condensa.quest'anno sto facendo un ulteriore esperimento ho messo due tralci sotto il balcone del secondo piano di casa mia, hanno 5 gemme ciascuno,fino adesso vivono bene poi vi farò sapere il risultato.
a Eugenio, certo che continuerò, le uve che sto coltivando sono red gold, italja, le foto non sono tanto esperto per potervele istallare,che altro potrei dire sono un pratico, non un teorico,sono stato un attento osservatore della natura e mi è piaciuto sperimentare,questi altri anni che mi restano da vivere.Voi volete stare li dove state, non volete fare nessun esperimento per provarci fatti vostri.IO vado avanti.Firmarmi dopa è più breve ciao.


23/04/2009, 11:51
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http://www.vinix.it/myDocDetail.php?ID=2356" target="_blank" target="_blank
Buongiorno, per curiosità ho trovato il blog del nostro amico Dopa dove spiega con l’ausilio di foto e video ed in maniera molto più dettagliata e chiara, che non da adito a interpretazioni varie, le sue teorie sull’utilizzo dei teli di plastica da porre solo sopra le pergole e le spalliere di vite oltre all’invenzione di chiudere i grappoli all’interno di sacchetti di plastica per preservarli dagli uccelli e quegli insetti e che li danneggiano. Non capisco perché non abbia fatto presente anche questa tecnica negli interventi precedenti.
Quest’anno per curiosità voglio provare ad adottare quest’ultimo metodo almeno su una parte dell’uva da tavola.
Sono del parere che in ogni caso sia da ammirare l’inventiva e la grande voglia di fare di questo signore desideroso con disinteresse di offrire un’alternativa plausibile a quella mentalità che spesso hanno tanti agricoltori professionisti di massimizzare la loro produzione fregandosene della salute del prossimo, ragionando esclusivamente in termini di lucro.
Spero che continui a testare queste tecniche e a diffondere i risultati. Saluti


23/04/2009, 12:46
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@, Antonelloss sono venuto sul forum appunto per dire a Eugenio, che mi ha chiesto qualche foto, ed io gli ho risposto che sono poco esperto,di andare a vedere sul sito www.vinix.it,che li con l'aiuto di mio nipote ho postato parecchie foto.Ho visto il tuo commento,che hai intercettato il sito mi hai facilitato lo sforzo a comunicare.perchè devi sapere che io ho 88 anni e se sto facendo questo per comunicare le mie conoscenze per non farle morire insieme a me.Oltre a quel forum su vinix, ce ne un altro che ho postato più ed è www.crsaforum.it,ho capito che di scettici ve ne sono assai,ma non è colpa loro.Io non ho nessun foglio di carta in tasca perciò risulto incredulo, ma io mi avvalgo di quello che sto facendo fino adesso va tutto bene.Una domanda a Marcello: sono 15 giorni che sta piovendo, i tralci sono diventati quasi un metro sotto la plastica all'asciutto, senza trattarli dovrà attecchire peronospora e oidio?Lui non li vede io si,sono belli sani e vegeti.Io sto provando, provate anche voi. Ciao Antonello ti saluta dopa.


23/04/2009, 17:43
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Con l'aiuto di mio nipote, vi spedisco le seguenti foto, fatte in data odierna, per dare una dimostrazione visiva al sig.Marcello.
Saluti Dopa


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24/04/2009, 19:20
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In una di queste foto, l'ultima, è sistemata sotto il balcone del secondo piano.

Dopa


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24/04/2009, 19:24
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ciao Dopa ,sei encomiabile nel portare avanti le tue idee. Riusciresti a convincermi se al posto dell'uva da tavola porterresti altre varietà
una per tutte la varietà "cortese". Se ho visto bene alcune foglie sono colpite da erinosi. Vorrei rispondere ad Antonello riguardo all'insacchettamento dei grappoli. L'epoca di applicazione dei sacchetti può essere molto varia ; prima o dopo la fioritura , o anche poco prima della maturazione , a seconda degli scopi cui si mira. Gli effetti che si riscontrono possono essere molto vari; talora assai buoni talora sfavorevoli . Se si applicano i sacchetti prima della fioritura , si à un anticipo della medesima . Naturalmente bisogna essere sicuri che si tratta di vitigni autofertili : in tale casi si può avere una normale fecondazione . Ovviamente uno degli effetti dell'insacchetamento è anche quello di proteggerli dai nemici animali : tignole, vespe, uccelli. Ecco perchè oggi l'insacchetamento si fà caso mai poco prima della maturazione , specialmente delle uve precoci , per difenderle appunto dagli attacchi di tali nemici , sovente temibilissimi. Ma si fà anche per le uve tardive che si vogliono conservare sulla pianta fino all'inizio o anche alla fine dell'inverno . Però è sempre necessario fare un buon trattamento anticrittogamico ai grappoli prima di insacchetarli , per non trovarli alla raccolta più o meno colpiti da malattie. Si usano sovente anche dei sacchetti di carta senza fondo . Possono anche usarsi utilmente sacchetti di politilene aperti in basso. Attualmente si preferisce operare su interi vigneti proteggendoli con reti o fogli di politilene a seconda che si voglia solo salvaguardare i grappoli da uccelli e vespe o che si intenda favorirne la conservazione sulla pianta fino a stagione inoltrata. l'insacchetamento di singoli grappoli si può usare anche per evitare disformità di colorazione per esigenze di mercati particolari. Marcello


24/04/2009, 21:45
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Ciao Marcello hai visto male non c'è nessuna lesione,hai risposto ad Antonello,ma l'iterrogativo che ho posto io non mi hai risposto è cioè sono 20 giorni che piove e quella vegetazione che hai visto è cresciuta sotto la pioggia,perchè è cosi rigogliosa, senza nessun attacco di malattie fungine?-
Il resto che hai descritto dei sacchetti li ho sperimentati quelli di carta e quelli di plastica e i tempi
di insacchettamento, ho sperimentato che sotto la plastica io credevo che la temperatura aumentasse invece no diminuisce, un esperimento fatto l'anno scorso quando la temperatura era di 40° sotto la plastica a contatto con le foglie era 38° sotto le foglie 37°, nel sacchetto insieme all'uva era 36° questo a te ti sembra strano invece è cosi. Quest'anno oltre all'esperimento che ho messo due tralci sotto il balcone, ne sto facendo un altro, la copertura l'ho fatta mobile, quando sono le belle giornate di sole la scopro. Io caro Marcello sto scrutando la natura non mi contendo di quello che mi hanno detto.Ti saluto ciao dopa.


25/04/2009, 9:33
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Ciao Dopa. A dir la verità qualche piccolo inconveniente lo vedo sulle foglie della prima foto,non si tratta di peronospera che come dici bene ha bisogno di pioggie infettanti per svilupparsi, a differenza dell'oidio , perchè la sola umidità presente nel folto della vegetazione è sufficiente a farlo sviluppare . Ci sono varietà più recettive e altre meno, anche se la temperatura di sviluppo è sui 5-6°C , la sua attività è esaltata dalle alte temperature. Per quanto riguarda l'insacchetamento dei grappoli alcuni ricercatori francesi (Dubuas- Charmeux)consigliano di farla prima della fioritura, perchè porterebbe un anticipo della maturazione. Quanto agli effetti sul peso e volume dei grappoli e sulla loro ricchezza zuccherina , i risultati sono piuttosto discordi : il Marescalchi notò un notevole aumento di peso e volume, ma non di zucchero ; il Dubois , insaccando prima della fioritura , riscontrò 2-3°C di zucchero in più ( e da 4 a 7 °C di temperatura superiore entro i sacchetti) ; il Cavassa osservò che l'uva insaccata è più insipida e acquosa. Io aggiungo come detto precedentemente, che se si vuole insaccare , per esperienza personale, è sempre meglio fare un trattamento anticrittogamico per evitare di trovarsi poi uva più o meno colpita da malattie. Marcello


25/04/2009, 21:55
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Marcello, mi piace questa discussione personale, però la tua è per sentito dire,a parte del suggerimento del trattamento prima di insacchettare, che per esperienza è difficoltoso farlo,perchè non è fattibile,il grappolo non si presta a tale operazione,poi il trattamento non servirebbe a nulla,perchè dopo la fioritura, l'acino rimarrebbe scoperto del trattamento.Quello che io ho riscontrato, è un'altra differenza di insacchettare prima e dopo la fioritura.se insacchetti prima compatti la prima generazione di tignola,se insacchetti dopo non la combatti, però io ho sperimentato che insacchettando dopo,cioè all'invaiatura è facile mettere il sacchetto,la prima generazione della tignola se stai attento, quando fai i lavori di sfoltimento, che si fa dopo la fioritura, l'insetto della tignola si lancia appeso a un filo,ed è facile catturarlo. Ma io non mi preoccupo tanto per la tignola,per l'insacchettamento,quando dei passeri, sono questi che mi danno più fastidio, la tignola massimo si può mangiare, ad esagerare 10 acini nel sacchetto all'asciutto seccano,questa è l'esperienza che ho fatto io.Per quando riguarda la maturazione,ripeto nel sacchetto la temperatura diminuisce e io ho riscontrato che la maturazione è ritardata, non so di quando, non l'ho misurata,ma è ritardata,ecco perchè quest'anno sto facendo un'altra esperienza, ho fatto la struttura di copertura mobile,quando sono le belle giornate la tolgo.Ripeto Marcello, io sto osservando la natura non mi contento di quello che mi hanno detto.Ciao Marcello ti saluta dopa.


26/04/2009, 9:43
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