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Pero da allevare con metodo Solaxe 
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Iscritto il: 15/03/2010, 16:22
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Buon pomeriggio! Vorrei allevare un pero appena piantato (un bel astone alto senza alcuna altra ramificazione) con il metodo solaxe. Secondo voi può andare bene? E che tipo di allevamento mi consigliate per il kaki? Grazie per i consigli che mi vorrete dare. :)


15/03/2010, 16:35
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Ciao Deni,
non ho mai sentito parlare del metodo Solaxe: ci vuoi dire qualcosa?
Ciao,
Marco

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15/03/2010, 18:04
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Ciao Deni,
prova a dare un'occhiata qui: http://sd2.provincia.fe.it/intranet%5CI ... usetto.pdf
Saluti Francesco

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15/03/2010, 20:01
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Credo che se hai un solo pero non dovresti cercare forme di allevamento adatte a frutteti superintensivi, come il fusetto, o questo Solaxe che non conoscevo. Sono forme molto valide, ma che prevedono un certo numero di piante disposte a filari, per poter ottimizzare tutte le fasi di coltivazione, ma che richiedono anche irrigazioni e cure particolari, ed anche portainnesti specifici. Se il pero fosse mio opterei per il classico Vaso. Comincerei subito a tagliare l'astone ad una certa altezza per formare il vaso, e lo doterei di un bel tutore.


16/03/2010, 9:03
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Buongiorno! Vedete, frequentando un corso di frutticoltura, potatura e innesti, a livello famigliare naturalmente, e quindi sto mettendo in pratica gli insegnamenti. Quasi sicuramente adotterò il metodo a vaso sia per il pero che per il kaki.
Comunque il Solaxe consiste nel lasciare l'astone intero curvandolo in punta, le branche e le branchette selezionate successivemente lungo l'astone dovranno esse piegate verso il basso (come un salice piangente). La vista dall'alto della pianta dovrebbe dare l'idea di una spirale perche i rami sotto dovrebbero esse orientati in senso opposto a quelli sopra per permettere alla luce di essere omegenea (Sul web trovate sicuramente qualche foto). Questo metodo permette di portare la pianta ad anticipare i tempi di fruttificazione e la potatura di rinnovo e tagli di ritorno vengono praticamente eliminati perchè la potatura viene eseguita a mano semplicemente regolando sulla branca la quantità di gemme e lamburde. E' un metodo sicuramente studiato per le colture intensive in quanto riduce i costi della manodopera per la potatura e riduce i tempi di fruttificazione. Il mio era solo un modo per sperimentare sul campo nel mio piccolo, per passare un pò di tempo all'aria aperta con la mia famiglia... Grazie delle risposte e alla prossima!! 8-)


16/03/2010, 9:48
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Grazie a Francesco per il link, lo avevo già scovato! Li si vedono anche delle immagini utili per capire.


16/03/2010, 9:53
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Ciao Deni. Ora che mi hai spiegato quale era il tuo scopo, provo a cambiarti la risposta: allora prova a sperimentare il Solaxe. E' una forma molto interessante, che vorrò anch'io sperimentare in futuro. Qualche prova l'ho fatta nel mio frutteto. Ho due filari di una ventina di piante l'uno di pere e di mele di 5 anni allevate a fusetto, e ogni anno inclinavo la punta di 90°, per poi indrizzarla in autunno, così che il fusto nel tempo ha assunto una forma un pò a zig-zag, cacciando annualmente una volta a destra (se inclinavo a sinistra) e una volta a sinistra. Inoltre in maggio eliminavo dalle branchette i germogli in eccesso, e stimolavo quelli deboli con tagli a caporale. Questo mi ha permesso di limitare per i primi anni le cotature con tagli di rinvio, e di limitare l'eccesso di accrescimento delle giovani piante. Premetto che non avevo precedenti esperienze in frutticoltura, solo tante letture e tanti sentito dire. A distanza di 5 anni sono molto orgoglioso del mio frutteto, anche se le mie riserve di acqua sono insufficienti per i suoi fabbisogni. Un saluto. Vigna


17/03/2010, 8:32
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vigna ha scritto:
Ciao Deni. Ora che mi hai spiegato quale era il tuo scopo, provo a cambiarti la risposta: allora prova a sperimentare il Solaxe. E' una forma molto interessante, che vorrò anch'io sperimentare in futuro. Qualche prova l'ho fatta nel mio frutteto. Ho due filari di una ventina di piante l'uno di pere e di mele di 5 anni allevate a fusetto, e ogni anno inclinavo la punta di 90°, per poi indrizzarla in autunno, così che il fusto nel tempo ha assunto una forma un pò a zig-zag, cacciando annualmente una volta a destra (se inclinavo a sinistra) e una volta a sinistra. Inoltre in maggio eliminavo dalle branchette i germogli in eccesso, e stimolavo quelli deboli con tagli a caporale. Questo mi ha permesso di limitare per i primi anni le cotature con tagli di rinvio, e di limitare l'eccesso di accrescimento delle giovani piante. Premetto che non avevo precedenti esperienze in frutticoltura, solo tante letture e tanti sentito dire. A distanza di 5 anni sono molto orgoglioso del mio frutteto, anche se le mie riserve di acqua sono insufficienti per i suoi fabbisogni. Un saluto. Vigna


Ciao Vigna, grazie del tuo messaggio. Penso che in questo hobby-lavoro sia soprattutto l'esperienza che insegna più cose dei libri e dei corsi. Inoltre è un'attività che ci fa stare all'aria aperta e se siamo stati bravi ci da soddisfazioni!! Per quanto riguarda l'acqua anche noi abbiamo questo problema. Vicino avremmo una piccola valle dalla quale potremmo tirare su acqua dobbiamo attrezzarci di tubi e vedere cosa possiamo fare. Scusa cos'è il taglio a caporale? Ciao


17/03/2010, 10:29
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Il taglio a caporale è un'incisione a V rovesciata sopra le gemme, che si procura con una specie di scalpello da falegname, e serve per favorire lo sviluppo dei germogli laterali dalle gemme non sviluppate dell'astone centrale. Dovrebbe interrompere il flusso degli ormoni che frenano lo sviluppo provenienti dall'apice. Se l'incisione si facesse sotto la gemma, si otterrebbe l'effetto contrario, cioè si accumulano gli ormoni discendenti e si interrompono i vasi conduttori ascendenti con conseguente inibizione dello sviluppo del futuro germoglio. Funziona!


17/03/2010, 15:01
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