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Alessandro1944
Iscritto il: 03/09/2017, 10:18 Messaggi: 2586 Località: bassa Valsusa
Formazione: Buoni studi
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Alla faccia degli interventi con rameici il mio albicocco ormai da due-tre anni è falcidiato dalla monilia; avevo in programma anche un trattamento con un anti-muffa in pre/post-fioritura (ciprodinil+fludioxonil) ma ha sempre piovuto: sicché dopo una bella fioritura saranno rimasti sì e no 3-4 frutticini. Quasi sicuramente è Monilia laxa ed è molto aggressiva perchè dai fiori passa ai rametti che fa seccare. Ho portato un campione sl Settore Fitosanitario della mia Regione e forse oltre alla diagnosi microscopica mi fanno anche un isolamento su piastra (è un fungo che cresce facilmente su PDA dopo 9 gg al buio): nel caso posto poi una foto in quanto le colonie sono abbastanza caratteristiche; in più un docente di patologia vegetale dell'Università mi ha offerto un esame con PCR: domani vado, spero possa mantenere la promessa che per me è una forma ottima di aggiornamento sulle tecniche diagnostiche (in questo caso l'esame del DNA assicura la corretta identificazione della specie; tra l'altro ho appreso che il costo effettivo di una tale analisi è inaspettatamente basso, una decina di euro).
Metto un po' di foto: sintomi sulla pianta, micelio sviluppatosi nelle zone colpite (allo stereomicroscopio le porzioni color nocciola chiaro), catenelle di conidi (il numero in dida è relativo alla registrazione di acquisizione del campione).
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23/04/2018, 19:21 |
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kentarro
Iscritto il: 20/10/2009, 18:36 Messaggi: 7445 Località: Airuno (Lecco)
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la monilia nelle albicocche è un disastro. si riesce a far ben poco col rame. ci sono varietà più resistenti? le mie quest'anno sono conciate, come te non sono riuscito a trattare nei tempi. conta poi che il clima pazzo ha fatto la fioritura a scaglioni. io di solito uso il tebuconazolo
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23/04/2018, 20:29 |
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Alverman23
Iscritto il: 18/12/2010, 14:12 Messaggi: 1759 Località: Alta Valle del Tevere
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La monilia è ampiamente trattata su un infinità di testi, si parla di prevenzione, trattamenti e quant'altro, io sono giunto alla convinzione (tutta personale) che è (la dico grossa) un falso problema, mi spiego: negli anni ho notato che tutte le piante sono più predisposte quando vengono effettuate potature, o punti su cui la pianta ha subito uno stress, se vicino ci sono rami giovani anche questi occasionalmente sono a rischio. Ho tre albicocchi e tutti si erano ammalati con le potature di formazione, da quando ho iniziato a lasciarli stare e nei pochissimi tagli spennello ripetutamente verderame, il problema è quasi scomparso. Negli anni ho potuto verificare il lento miglioramento. Sarà un caso?
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23/04/2018, 22:26 |
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paolosame
Iscritto il: 10/04/2012, 23:20 Messaggi: 2664 Località: valle sabbia
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Quest' anno le gelate hanno creato problemi.bisogna trattare adesso.se é conciata male si puó fare rame altrimenti tebuconazolo.
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23/04/2018, 22:41 |
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kentarro
Iscritto il: 20/10/2009, 18:36 Messaggi: 7445 Località: Airuno (Lecco)
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verissimo, anche il gelo ha fatto la sua parte. io sono anni che non le poto. devo farlo sempre ad agosto ma poi tra una roba e l'altra non riesco mai. io però non faccio testo. sono in una situazione climatica e di impianto non ottimale (sotto collina con sole che va via presto) e piante troppo strette. rame ora con le foglie? mai su drupacee in vegetazione
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24/04/2018, 7:49 |
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Alverman23
Iscritto il: 18/12/2010, 14:12 Messaggi: 1759 Località: Alta Valle del Tevere
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Non sulle foglie, su legno spennellando a mano i tagli.
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24/04/2018, 12:14 |
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Alessandro1944
Iscritto il: 03/09/2017, 10:18 Messaggi: 2586 Località: bassa Valsusa
Formazione: Buoni studi
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Alverman23 ha scritto: ... io sono giunto alla convinzione... che è... un falso problema.... Sarà un caso? Avendo conservato per vecchia sedimentazione culturale una mentalità di tipo scientifico io invece penso che in mancanza di controprove con cui confrontarsi nulla può essere ragionevolmente concluso. Il fatto stesso poi che questa malattia sia ampiamente trattata su manuali, riviste di settore e in letteratura scientifica per me dimostra il contrario del falso problema. Le variabili sono tante rispetto all'espressione di una malattia: virulenza del patogeno o di suoi ceppi mutanti, resistenza varietale nell'ospite, condizioni pedo-climatiche e colturali, quantità di inoculo presente in zona. Oggi sono stato al Dipartimento di Patologia Vegetale dell'Università di Torino a consegnare il campione e là ovviamente nella ricerca non si affidano al "caso" ma impostano prove di lotta secondo schemi sperimentali ben precisi (per visualizzare il concetto metto foto relative a prove di lotta contro la verticilliosi del peperone e alla fusariosi dell'insalata); con il che i risultati ottenuti, in questo caso in serra (stanno testando compost repressivi in confronto, oltre che al testimone, a geodisinfestanti chimici e botanicals) vanno trasferiti e validati in campo sempre attraverso prove controllate.
Allegati:
verticilliosi peperone2.JPG [ 154.86 KiB | Osservato 1333 volte ]
fusariosi insalata.JPG [ 173.15 KiB | Osservato 1333 volte ]
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24/04/2018, 15:17 |
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Alverman23
Iscritto il: 18/12/2010, 14:12 Messaggi: 1759 Località: Alta Valle del Tevere
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Senza nulla togliere alla ricerca scientifica (ci mancherebbe), la mia era la testimonianza di un'esperienza personale e soprattutto nello specifico ( albicocco). Ps. Per sedimentazione culturale naturale, non indotta, ho imparato che spesso conta più l'esperienza personale di tanti testi didattici, ma probabilmente non è questo il caso
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25/04/2018, 6:52 |
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paolosame
Iscritto il: 10/04/2012, 23:20 Messaggi: 2664 Località: valle sabbia
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kentarro ha scritto: verissimo, anche il gelo ha fatto la sua parte. io sono anni che non le poto. devo farlo sempre ad agosto ma poi tra una roba e l'altra non riesco mai. io però non faccio testo. sono in una situazione climatica e di impianto non ottimale (sotto collina con sole che va via presto) e piante troppo strette. rame ora con le foglie? mai su drupacee in vegetazione Quando gli attacchi sono massicci e le piante quasi defogliare di puó fare il rame.
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25/04/2018, 12:37 |
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Alessandro1944
Iscritto il: 03/09/2017, 10:18 Messaggi: 2586 Località: bassa Valsusa
Formazione: Buoni studi
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Alverman23 ha scritto: ... ho imparato che spesso conta più l'esperienza personale ... Questo è vero, ma secondo me è dovuto al fatto che operi in un contesto ambientale sostanzialmente stabile e conosciuto appunto per esperienza diretta. L'aspetto che invece intendevo sottolineare è la trasferibilità di un dato; anche in ambito sperimentale detto aspetto non è ricavabile da prove condotte con tutti i crismi e va validato in campo e può variare da zona a zona. Ad ogni modo non c'è conoscenza senza studio e non c'è maturazione senza esperienza. In proposito, con i miei sinceri saluti concludo con alcune citazioni. Galileo diceva "Misurate ciò che è misurabile e rendete misurabile ciò che non lo è"; Ingersoll asseriva che "Ragione, Osservazione, ed Esperienza – la Santissima Trinità della Scienza" e un Anonimo aggiungeva "L’esperienza è l’insegnante più difficile. Prima ti fa l’esame poi ti spiega la lezione". Ciao
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25/04/2018, 13:01 |
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