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Mele perennemente bacate! 
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Scusatemi il disturbo ma voglio rivolgermi a persone competenti percio' chi meglio di voi? Da anni il melo mi produce frutti cosi'! Quest'anno ancor peggio perche' molto piccole. In genere sono grandi. Primo: da cosa deriva questo problema. Secondo: vorrei poterlo finalmente risolvere una volta per tutte! Vi ringrazio anticipatamente per il tempo che mi dedicherete. Saluti Ivano


05/08/2024, 17:23
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Le tue mele mostrano i segni di ticchiolatura (la più ricorrente e dannosa avversità crittogamica del melo); e direi anche fori da carpocapsa (il c.d. 'verme delle mele'), cosa che tuttavia ti chiedo di confermarmi (basta aprire una mela 'bacata').
Tieni presente che nella coltivazione a scopi produttivi questa coltura è, con la vite, la più trattata (anche 20+ interventi all'anno), diretti soprattutto contro le due predette avversità, dunque è un po' difficile dirti come "finalmente risolvere una volta per tutte".

La ticchiolatura deve essere prevenuta con trattamenti fungicidi, e attualmente le strategie di lotta si basano sulla individuazione della infezione primaria grazie ad apparecchiature dette 'captaspore' e con l'ausilio di software che predicono l'andamento epidemiologico della malattia, dunque guidano il programma di trattamenti fungicidi.
A livello amatoriale altro non si può fare che andare un po' a naso: trattamenti a turno fisso (ogni 8-10 gg.) a partire da 'punte verdi' fino a 'frutti noce'; successivamente si interviene a fronte di eventi meteo favorevoli alla malattia (piogge=infezioni secondarie); a fine stagione distribuire urea sulle foglie cadute in modo da accelerarne la decomposizione allo scopo di ridurre la carica di inoculo (il fungo si conserva appunto su questi residui vegetali), Come fungicidi senza patentino c'è poca scelta: rameici, bicarbonato di potassio.

Circa la carpocapsa, la quale svolge tre generazioni all'anno, il discorso è ancora più complicato perché bisogna impedire l'attacco, ossia intervenire entro l'intervallo di tempo che intercorre tra l'ovideposizione e la penetrazione delle larve neonate nei frutti. Per individuare tale finestra oggi si dispongono di software predittivi, trappole al feromone oltre al monitoraggio diretto, tutte cose non proponibili a livello hobbistico; inoltre nelle appezzamenti estensivi è praticabile la confusione/disorientamento sessuale. Dunque l'unica alternativa è provare a intervenire con B. thuringinensis (disponibile senza patentino) nei periodi dell'anno quando è più probabile/maggiore la presenza di adulti (metà aprile per la 1^ generazione, prima decade di luglio e bis a inizio agosto per la 2^, metà agosto per la 3^).


05/08/2024, 18:32
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Alessandro1944 ha scritto:
Le tue mele mostrano i segni di ticchiolatura (la più ricorrente e dannosa avversità crittogamica del melo); e direi anche fori da carpocapsa (il c.d. 'verme delle mele'), cosa che tuttavia ti chiedo di confermarmi (basta aprire una mela 'bacata').
Tieni presente che nella coltivazione a scopi produttivi questa coltura è, con la vite, la più trattata (anche 20+ interventi all'anno), diretti soprattutto contro le due predette avversità, dunque è un po' difficile dirti come "finalmente risolvere una volta per tutte".

La ticchiolatura deve essere prevenuta con trattamenti fungicidi, e attualmente le strategie di lotta si basano sulla individuazione della infezione primaria grazie ad apparecchiature dette 'captaspore' e con l'ausilio di software che predicono l'andamento epidemiologico della malattia, dunque guidano il programma di trattamenti fungicidi.
A livello amatoriale altro non si può fare che andare un po' a naso: trattamenti a turno fisso (ogni 8-10 gg.) a partire da 'punte verdi' fino a 'frutti noce'; successivamente si interviene a fronte di eventi meteo favorevoli alla malattia (piogge=infezioni secondarie); a fine stagione distribuire urea sulle foglie cadute in modo da accelerarne la decomposizione allo scopo di ridurre la carica di inoculo (il fungo si conserva appunto su questi residui vegetali), Come fungicidi senza patentino c'è poca scelta: rameici, bicarbonato di potassio.

Circa la carpocapsa, la quale svolge tre generazioni all'anno, il discorso è ancora più complicato perché bisogna impedire l'attacco, ossia intervenire entro l'intervallo di tempo che intercorre tra l'ovideposizione e la penetrazione delle larve neonate nei frutti. Per individuare tale finestra oggi si dispongono di software predittivi, trappole al feromone oltre al monitoraggio diretto, tutte cose non proponibili a livello hobbistico; inoltre nelle appezzamenti estensivi è praticabile la confusione/disorientamento sessuale. Dunque l'unica alternativa è provare a intervenire con B. thuringinensis (disponibile senza patentino) nei periodi dell'anno quando è più probabile/maggiore la presenza di adulti (metà aprile per la 1^ generazione, prima decade di luglio e bis a inizio agosto per la 2^, metà agosto per la 3^).


Ti ringrazio veramente moltissimo per la documentata e precisissima risposta in merito al mio problema. Davvero molto gentile! la tua risposta me la salvo e un altro anno vedro' di agire di conseguenza. Tra parentesi una pianta di ottime prugne ramassin è stata letteralmente mitragliata dalla popillia japonica che ne ha distrutto le foglie. Mi dicono che l'unica soluzione sia la trappola a base di feromoni. Vero? La seconda volta che mi capita! Puo' danneggiare la pianta in modo irreversibile? Ti ringrazio anticipatamente. (Circa la "trappola" ne vedo in vendita da 60 euro a 20 euro! Non saprei davvero quale scegliere se fosse il caso!)


07/08/2024, 16:51
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elfo ha scritto:
...Mi dicono che l'unica soluzione sia la trappola a base di feromoni. Vero?....


Se usi la funzione 'cerca' troverai discussioni anche recenti a proposito di Popillia japonica con indicazioni al riguardo.
Ad ogni modo le trappole per uso privato sono sconsigliate dai Servizi Fitopatologici Regionali (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, ossia le regioni nelle quali popillia è attualmente presente) in quanto attirano di più insetti di quante non ne catturino.


07/08/2024, 17:49
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