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Autore |
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lucapt
Iscritto il: 10/12/2012, 13:58 Messaggi: 281 Località: PISTOIA (PT)
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Se hai voglia di diventare un po pazzo per farla Usa la resina dei cipressi, pini ecc Io aggiungo un pizzico di rame giusto per dare colore ciao
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21/01/2015, 21:44 |
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leorasta
Iscritto il: 06/07/2011, 16:13 Messaggi: 3191 Località: Cureggio (NO)
Formazione: laurea in informatica
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Sugli innesti e sui grossi tagli ok ma secondo voi il mastice è così fondamentale (leggasi "fa la differenza") anche sui tagli piccoli? Non per far polemica sia chiaro, è per scambiare informazioni e pareri, io ad esempio non lo uso mai e non è che le piante stiano male (parlo di piante di 30-40 anni o più)
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22/01/2015, 11:42 |
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marcello79
Iscritto il: 18/02/2014, 21:30 Messaggi: 7023 Località: PALERMO
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come ho detto prima ci sono piante e piante, in alcune l'attecchimento avviene in pochi giorni in altri occorre più tempo. il mastice o la cera, servono sia per non far seccare l'innesto e per non far sorgere malattie fungine. l'innesto deve mantenere una certa umidità, infatti una volta effettuato l'innesto si deve mettere un sacchetto di plastica e uno di carta, uno mantiene l'umidità l'altro evita che il troppo sole danneggi il tutto. questo si usa negli innesti primaverili o estivi, in quelli invernali non serve.
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22/01/2015, 11:58 |
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Angelshock
Iscritto il: 13/01/2014, 11:49 Messaggi: 187 Località: Napoli
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Cercando su internet ho trovato delle ricette per mastici alternativi, tra cui qualcuno dovrebbe essere bio come richiesto:
A)Cera gialla g 130 Trementina grassa g 130 Pece bianca g 64 Sego g 32
B) Resina g 200 Cera d'api g 50 Olio di lino g 100
C)1 kg cera d' api, 2,5 kg resina di pino, tutto questo viene ben' cotto e rimestato per circa un' ora, alla fine si aggiunge 250 g del' olio di lino sempre rimestandolo. Poi il mastice si lascia raffreddare ed è pronto per l' uso.
RICETTA DELLA POLTIGLIA AUSTRALIANA Mettere del letame fresco di vacca in un sacco di tela o di nylon. L’utilizzo di tela di juta va evitato poiché contiene quasi sempre residui di pesticidi tossici. Immergere il sacco in un grande recipiente di rame, di inox o di legno, riempito di acqua pura. Lasciar macerare per 24 ore e filtrare accuratamente prima dell’impiego. In un altro recipiente mescolare il caolino (minerale silicato di argilla) o la bentonite in una quantità di acqua sufficiente a farli gonfiare e ottenere una “zuppa” leggera. Le argille verdi e le bentoniti sono facilmente dilavabili dalla pioggia quindi è meglio usarle associate al caolino che conferisce aderenza al preparato. Filtrare il liquido e addizionarlo al primo già filtrato. Si possono aggiungere anche escrementi di piccione, il silicato di sodio (massimo 2%) e lo zolfo bagnabile (1-2%). Diluire il preparato in acqua fino ad ottenere 250-400 l/ha. L’applicazione va fatta su tutta la pianta: prima dell’inverno, dopo la pota tura e prima del germogliamento, con la stessa attrezzatura dei trattamenti antiparassitari.
RICETTA DI EHRENFRIED PFEIFFER Dosi per 2 ha: 2 secchi di letame fresco di vacca, 2 secchi di argilla, 1 secchio di kieserite (solfato di magnesio) o di polvere di diatomee (carbonato di calcio e diossido di silicio), decotto di 250 g di equiseto in 10 I di acqua e 200 g di preparato 500 dinamizzato in 100 I di acqua. Filtrare il preparato ottenuto e procedere con il trattamento cospargendo completamente gli alberi.
PASTA PER TRONCHI E GRANDI FERITE DA TAGLIO Fare una poltiglia di argilla (caolinite) e di letame fresco di vacca in parti uguali. Aggiungere 1% di decotto di equiseto dinamizzato per 10 minuti. La quantità varia in base al numero di alberi da trattare. Se l’equiseto non fosse disponibile, si può usare il 2% di silicato di sodio. Stendere il composto con un pennello o con una spazzola sulle cortecce rovinate, sugli alberi in difficoltà e sulle grandi ferite da taglio. Conservare il preparato in luogo fresco finché non comincia a mandare cattivo odore.
PASTA PER TRONCHI DI MARIA THUN 1 parte letame bovino (10kg) – 1 parte argilla (10kg) ¼ parte farina di basalto (2,5 kg) ¼ parte cenere di legna (2,5 kg) 1/10 siero di latte (1 litro) Si dinamizza per un’ora (anche con l’aggiunta dei preparati). In sostituzione della pennellatura dei tronchi si può usare questa pasta in questo modo: 100 gr. di pasta per tronchi – 60 gr. di Fladen In 10 litri d’acqua – si dinamizza per 20 minuti e si spruzza su tutto l’albero per tre volte in giorni di frutti.
PASTA PER TRONCHI DI VOLKMAR LUST Dosi per 50 alberi di circa 10 anni con dimensioni del tronco principale di circa 60· 80 cm di altezza: 5 kg di caolino per stimolare, ringiovanire e proteggere dal gelo la corteccia. L’argilla agisce come mediatore tra le forze cosmiche e quelle terrestri; 3 kg di letame di vacca per stimolare la vitalità della corteccia e la formazione di ormoni; 0,5 kg di litotamnio ricco di calcio, magnesio ed oligoelementi di origine marina; 0,5 kg di basalto micronizzato, ricco anch’esso di calcio, magnesio, acido salicilico ed oligoelementi di origine vulcanica; 0,5 kg di solfato di potassio repellente per le mosche, i licheni e vari parassiti animali; 0,5 kg di silicato di sodio Mescolare insieme gli ingredienti in un recipiente con 12 l. di acqua piovana tiepida fino a formare una poltiglia omogenea. Il silicato di sodio deve essere aggiunto all’ultimo momento perché provoca l’inspessimento e la coagulazione della poltiglia.
PASTA PER LE FERITE DI POTATURA DELLA VITE (indicazioni di Marc e Pierrette Guillemot, viticoltori in Borgogna) Dopo aver potato, riservarsi mezz’ora per distribuire sui tagli eseguiti nel corso della giornata la pasta protettiva composta da letame fresco, argilla comune, latticello e ceneri di legna setacciate. La consistenza ottimale dell’impasto è collosa e quest’ultimo può essere conservato per qualche giorno. Volendo, si può sostituire il latticello con il decotto di equiseto.
PASTA PER LE FERITE DI POTATURA DEL VIGNETO (indicazioni di Frédéric Lafarge, viticoltore in Borgogna) Alla fine di ciascuna giornata di potatura distribuire con un atomizzatore una miscela di decotto di equiseto, argilla, silicato di sodio e tintura di propoli. La bentonite micronizzata deve essere messa in ammollo qualche giorno prima. Il decotto di equiseto (300 g per 10 I di acqua) si può conservare al buio per circa 15 giorni. I prodotti vanno mescolati al momento della loro applicazione. Per avere 60 I di pasta liquida servono: 30 cc di silicato di sodio; 11 di decotto di equiseto; 36 gocce di propoli, in soluzione idroalcolica; 7% di bentonite micronizzata. Aggiungere acqua piovana fino ad ottenere 60-80 litri di composto.
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22/01/2015, 15:03 |
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moyk
Iscritto il: 07/12/2012, 23:04 Messaggi: 242 Località: Medio Campidano
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Grazie per i vostri suggerimenti. Angelshock tu ti sei superato! interessanti quelli fai da te! per ora ne ho preso uno con cera vegetale, sembrerebbe buono, magari in privato ti scrivo il nome, magari lo conosci. Vediamo se fà il suo lavoro. Mi serve per la potatura di drupacee tra cui ciliegio, pesco e albicocco. Ora stavo pensando di applicare dopo il taglio nei rami grossi (tranne il ciliegio dove effettuo solo piccole potature di ritorno) del rame. Solo che non saprei quello ideale da applicare direttamente nel taglio, perchè ho letto che ci sono diverse tipologie, tipo la poltiglia bordolese, l'ossicloruro di rame oppure il solfato tribasico di rame. Non solo il mio dubbio amletico è come disinfettare le forbici senza rovinarle, perchè ho acquistato quelle elettriche professionali che ho pagato più di 1500 euro! quindi non vorrei correre nessun rischio, magari opto di immergere la lama nel lysoform, da quanto ho capito è molto efficace e non provoca danni, come il fuoco (che annerisce la lama) o la varecchina che la ossida.
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27/01/2015, 16:40 |
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