Salve, vi mostro alcune foto delle mie piante di pero con una malattia che non conosco. L’anno scorso era stata colpita una sola pianta; quest’anno la malattia si è diffusa alle piante limitrofe. Le foglie presentano come delle bolle bianche che poi, nel tempo, diventano color ruggine/marrone.
I frutti l’anno scorso non erano stati intaccati, mentre, quest’anno, mi sembrano presentare anch’essi delle piccole gibbosità.
Mi potete aiutare a capire di che malattia si tratta? Grazie
Allora, le increspature sono dovute a un acaro eriofide che si chiama Eryophies pyri (=eriofide vescicoloso del pero); le vescicole col tempo tenderanno a divenire rossastre e poi brune. I sintomi sono tipicamente fogliari, ma l'eriofide può anche attaccare i frutticini. L'arrotolamento del margine fogliare dell'ultima foto non credo dipenda dall'eriofide: dovresti srotolare e vedere se dentro ci sono ad es. afidi o altro.
Contro l'eriofide le possibilità di lotta sono scarse.
Aggiungo e preciso. Docciature del lembo fogliare verso l'alto possono essere provocate da un altro tipo di eriofide (Epitrimerus pyri), magari in concomitanza col c.d. brusone: in genere quelle degli afidi fanno incartocciare la foglia su se stessa attorno alla nervatura.
Ma generalmente non è una avversità grave, eppoi non sono acari mobili o che stanno in superficie perciò facilmente colpibili. Sono eriofidi che si annidano sotto la foglia, pungono il tessuti i quali per reazione formano bollosità e delle ipertofie che li nascondono e proteggono. La lotta, quando necessaria, si fa in post-raccolta in concomitanza con la loro migrazione verso i ricoveri invernali (perule gemme) con zolfo (può bastare 1 applicazione) oppure con olio bianco (2-3 applicazioni); si potrebbe fare anche in primavera quando fanno il percorso inverso, ma a causa delle temperature relativamente basse l'efficacia ad es. dello zolfo non è detto sia buona (quelli più fini necessitano di almeno 10-12 °C).
Ne ho parecchi e mi sembra stiano intaccando anche i frutticini per cui vorrei debellarli. Capisco che ora è impossibile essendo ormai migrati nelle foglie e protetti nelle bollosità. Opterei a questo punto per la lotta post-raccolta con zolfo (solitamente uso il Tiovit jet in polvere bagnabile): come faccio ad individuare la data giusta? Subito dopo la raccolta?
Sì, il periodo è quello in quanto bisogna mediare tra la biologia dell'acaro (si muove per ripararsi già in tarda estate) e il rispetto dell'intervallo di sicurezza dei prodotti fitosanitari: dunque per forza nel post-raccolta. Potresti bissare il trattamento in primavera alla ripresa vegetativa se le temperature sono sufficienti per l'azione dello zolfo.