Marco ha scritto:
Il discorso è un po' complesso. Un terreno lavorato dovrebbe favorire l'infiltrazione dell'acqua, ma favorisce l'erosione.
Si potrebbe fare una ripuntatura a filari alterni.
Perchè usare l'erba medica che ha un apparato radicale molto profondo?
Trinciare sul posto avrebbe in parte un effetto pacciamante, oltre che arricchire di sostanza organica.
L'inerbimento ha diversi effetti positivi: contiene l'erosione dei terreni, favorisce la biodiversità, contiene il consumo di combustibili, arricchisce i terreni di sostanza organica...
La ringrazio molto per la sua risposta. Concordo, il discorso è abbastana comlesso. Fino ad oggi la pratica da me adottata è stata quella di fare una lavorazione leggera del terreno in questo perido andando dunque a fare una sorta di sovescio delle erbe che sono cresciute durante tutto il periodo autunno-inverno-primavera, per poi lavorarlo nuovamente nella fase iniziale dell' autunno.
Considera che qui le estati sono spesso secche e dunque, probabilmente, è necessario lavorare la terra quelle due volte all'anno.
Per quanto riguarda la domanda sull' erba medica era una domanda rivolta a me o una semplice domanda retorica?