kentarro ha scritto:
pantagruele ha scritto:
dal seme nascerà una pianta identica alla pianta madre,
questo no, i semi generano piante ibride altrimenti perchè viene usato l'innesto?
ho fatto un po' di confusione saltando qualche passaggio: se il frutto nasce dall'impollinazione con altra varietà, chiaramente il risultato sarà diverso, ma io mi sono trovato con una pianta nel giardino di casa, in un centro abitato con poche possibilità di ibridazione, i cui semi hanno dato origine a individui con frutti identici a quelli della pianta madre.
Per quel che ne so il portainnesto conferisce solo l'apparato radicale, l'apparato riproduttivo è del nesto, per cui i semi daranno origine a piante simili al nesto: da un albicocco innestato su mirabolano non nasceranno susini.
Correggetemi se sbaglio.
Se il nesto è già un ibrido non riproducibile per seme, il discorso si complica, e qui mi perdo
Tornando all'argomento principale: nelle presentazioni dei vari portainnesti ho spesso visto citare il miglioramento delle qualità organolettiche del prodotto (in alcuni casi), ho fatto una googlata per vedere se si trattasse di una falsa memoria, e la ricerca ha confermato.